Lo zio Sam ha tirato di nuovo un tiro mancino alla Germania. Questa volta, ha aumentato il prezzo degli elicotteri Chinook fino a raddoppiare quanto preventivato nel mese di giugno dello scorso anno.
L’ex capo del ministero della Difesa tedesco, Christina Lambrecht (ora tornata a casa perché non vuole essere lei a firmare per nuove spedizioni di armi in Ucraina, ovvero i carri Leopard, fino allo scivolamento in guerra diretta), aveva concordato con l’americana Boeing la fornitura di 60 elicotteri per un importo stimato tra i quattro e i sei miliardi di euro. Ma ora che Boris Pistorius si è insediato al posto di Frau Lambrecht – come riferisce la pubblicazione tedesca Zeit Online* – “gli elicotteri sono subito saliti di prezzo a 12 miliardi di euro“.
Secondo la stessa fonte, i motivi del raddoppio della cifra richiesta sarebbero “l’inflazione e le costose richieste extra da parte dei tedeschi”. Inoltre, “i primi elicotteri dovrebbero poter essere consegnati dal 2026, ma non con l’equipaggiamento desiderato. Gli elicotteri Chinook sono utilizzati per il trasporto aereo rapido di veicoli, materiale e soldati e sono importanti per la difesa nazionale e dell’alleanza, ma anche per le missioni all’estero”. (Zeit Online)
Tuttavia, le giustificazioni fornite dagli americani appaiono irricevibili, l’inflazione ed il costo delle materie prime non possono far raddoppiare il prezzo di un prodotto finito, tanto più che la NATO stessa spinge per il riarmo europeo e sta trattando con un suo alleato.
La verità è un’altra: Washington ha preso da tempo di mira la Germania. Per svincolarla dalla Russia che cedeva energia a buon mercato, ha formato dal nulla una schiera di nuovi talenti per influenzare la politica interna tedesca. Con l’elezione di numerosi politici eletti nei verdi (che subordinano la fede atlantica all’interesse nazionale) ha costituito una classe di maggiordomi al proprio servizio. A seguire, con il sabotaggio del North Stream ha mostrato la propria determinazione. Successivamente, ha privilegiato politicamente gli ex paesi sovietici e dichiarato una guerra economica che mira alla deindustrializzazione ed al depotenziamento della leadership tedesca ed europea.
Così dopo che i deputati del Parlamento tedesco – alla vigilia della riunione del 20 gennaio dei paesi NATO a Ramstein -, si sono nuovamente riuniti “parete contro parete” sulla questione della “pace = carri armati” e che più di qualcuno ha detto “la politica estera non riguarda l’invio di carri armati, si fa con la diplomazia” e “Chi invia più armi non avvicina di un passo la pace“, arriva la notizia del raddoppio del costo della commessa.
Tenendo conto dell’ultima esibizione del Cancelliere, che è quasi pronto a distribuire i suoi carri a condizioni che ci sia un simile invio anche da parte degli americani dei carri Abrams, la lotta interna tedesca tra interesse nazionale e paura, è più che evidente.
VPNews
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