L’Italia minaccia di uscire dall’Europa, perchè “L’Europa non è solidale”, perchè con il problema “migranti” è stata lasciata “sola”, perchè non vuol “dividere gli oneri” dello straordinario afflusso tra i vari paesi europei. Con una protesta del genere l’Italia dimostra di NON esistere come idendità all’interno dell’Europa che conta, infatti, neanche una parola sulla questione più importante e che da cui tutti i problemi dianzi detti derivano:
E’ impossibile non notare che non èstata detta neanche una parola critica sulla condotta e le motivazioni dell’attuale guerra alla Libia e su tutti i sommovimenti popolari in Africa.
E in secondo luogo queste parole forti vengono da rappresentanti politici italiani quando una piccola isola, Malta ha accolto 10.000 immigrati su una popolazione di 400.000 abitanti e la Tunisia stessa sta ospitando 150.000 libici scappati dalla guerra…la verità è che noi non abbiamo mai avuto una POLITICA SERIA DI IMMIGRAZIONE e di accogleinza ed INTEGRAZIONE per chi vive in Italia (vedi le indegne vicende di Rosarno e lo straordinario sfruttamento dei migranti specialmente nel sud Italia nell’agricoltura scientemente tollerate)!!!!
Ora ci mostriamo “sorpresi”, traditi e delusi dall’Europa, mai è accaduto ascoltare tali parole, ma questo vuol dire che il problema migrazione è un problema serio che non si può affrontare IMPROVVISANDO di volta in volta. Fino ad oggi abbiamo fatto sonni tranquilli , abbiamo considerato il nostro paese un paese di passaggio per raggiungere Francia e Germania etc.. , beh quel che sta accadendo è segno che questi paesi sono saturi e l’opinione publica interna esercita una forte pressione perchè si abbia un atteggiamento fermo e la politica si comporta di conseguenza per rispondere ai propri elettori. . Mi risulta invece che l’Italia , molte volte ha usato l’Europa come “mucca da mungere”, magari mettendo in atto opere inutili (ad esempio, nella mia città , Pescara, stanno costruendo con fondi europei una via tramviaria con un costo spropositato di 31 milioni di euro per un percorso di 5,7 km, così tanto per spendere quei soldi assegnati , ma ognuno di voi ha i suoi bravi esempi…) , questo è sotto gli occhi di tutti.
Ma comunque torniamo a noi, per non trovarci in questo pasticcio la soluzione poteva essere semplice: non dovevamo fornire le nostre basi e supporto militare per una guerra che non è nostra, che è contro la nostra costituzione e contro i nostri principi, una guerra il cui obiettivo certo non è “difendere i civili” in una guerra civile la guerra è totale e difficilmente si riesce a difendere le persone deboli e indifese. E’ evidente che questa campagna di guerra apre ad un “nuovo ordine” in tutta l’Africa ed a un cambio di regime. Lo scopo è stabilire un nuovo ordine in Africa, un nuovo “gouvernement”. Tutte le prove del massacro di civili sono state smentite successivamente,( ricordiamo che la notizia era stata lanciata in primo tempo da Al Jazira, TV del Quatar che è l’unico paese arabo a fornire aerei che bombardano le forze di Gheddafi, da sempre ostile al suo regime) . Anche le notizie di ingenti forze di mercenari africani sembrano siano state false e alimentate dai servizi segreti occidentali. Per quanto riguarda l’attacco ai civili (guerriglieri armati) non dimentichiamo cosa dice(purtroppo) la convenzione di Ginevra sul “diritto di rappresaglia”: consente l’uccisione di civili, non condivido ma non l’ho scritto io, è uno dei fondamenti della nostra stessa legge, la più garantista. Nella Libia si è continuato a fare quello che si è sempre fatto, ma questo fino ad ieri non aveva impedito a tutti i Leaders occidentali di allacciare rapporti commerciali e di amicizia con quel paese.
Sono personalmente contrario a questa guerra che si chiama “umanitaria solo perchè è l’unica che è prevista dall’ONU, e da allora TUTTE LE GUERRE SI TRASFORMANO IN UMANITARIE. Ma ammesso che il governo italiano CIECAMENTE ritenesse che questa guerra fosse “giusta” si sarebbe dovuto preventivamente chiedere serie contropartite all’Europa. Un comune cittadino può essere ingenuo ma non l’immenso apparato dei nostri Ministeri.
Abbiamo deciso ad un tratto di essere caritatevoli, ma fino a ieri adottavamo la politica dei RESPINGIMENTI IN MARE (senza adottare alcuna distinzione tra migranti e chiedenti asilo) in virtù di un trattato stipulato con la Libia mi sembra del 2008 ed era noto che i migranti presi in consegna dai libici finivano nei tremendi campi di detenzione libici in cui erano tenuti in maniera disumana migliaia di persone con torture e stupri sistematici (fonte Amnesty e HUman Right e inchieste giornalistiche, ci sono le foto e le testimonianze dirette) , e noi lo sapevamo. Questo patto fù siglato dal governo Prodi e la detenzione e la riduzione a schiavitù di questi uomini certamente era meno disumana della “disumanità” della Francia attuale e che comunque ha 5.000.000 di immigrati stabili nel suo territorio mentre noi circa 3.000.000 (fonte http://it.wikipedia.org/wiki/Immigrazione_in_Italia) e così pure la Germania. Inoltre trovo davvero inconsueto che tutti questi “migranti” arrivino senza alcun documento di riconoscimento.
Infine in questo momento mentre si tratta per una tregua si spara e si bombarda : è gravissimo . Mentre si dibatte, da sempre è prassi che ci sia un cessate il fuoco da entrambi le parti restando sulle posizioni ottenute! Mi sembra che stiano succedendo cose “alquanto strane” e che il diritto internazionale con questa guerra non esista più. Che la democrazia sia girata e rigirata come una frittata. C’è un infinita iposcrisia e quel che è peggio non ci si premunisce più neanche di nasconderla e questo è estremamente preoccupante. Ricordiamoci che il 90% delle esportazione dei paesi ricchi di armi vanno verso i paesi poveri e le armi che Gheddafi usa contro i ribelli sono quasi tutte “made in Italy”.
Davvero scoraggiante che L’europa possa finire per una cosa così… mentre per cose ben più serie come l’attacco alla famiglia e l’aver imposto un “trattato di Lisbona” “de facto” ( infischiandosi del parere dei cittadini) MAI sono volate parole così grosse.
VietatoParlare