La inutile polemica sulla nota correlazione tra male e sue conseguenze

Mi sono chiesto cosa giustificasse il furore mediatico (e purtroppo non solo mediatico) sull’argomento ‘conseguenze del peccato originale e del peccato’. Così ho letto il testo integrale della conversazione di Padre Cavalcoli a Radio Maria con l’ascoltatore che ha fatto una precisa domanda.  Alla fine, dopo aver letto, mi sono chiesto:  “Tutto qui”? Sì, perchè, quelle cose che il padre ha detto, sono le stesse cose che chi ha fatto il catechismo conosce. In definitiva: padre Cavalcoli non ha detto niente di nuovo.

Ecco il testo

Ascoltatore:
«La domanda che le voglio fare è la stessa ma è duplice, nel senso: con il Battesimo l’uomo entra nella grazia di Dio, comincia a circolare in questa dinamica virtuosa; quando l’uomo con il peccato mortale invece esce da questa vita, le conseguenze sono solo spirituali o possono essere anche materiali? E allargo il discorso, per quello dicevo che la domanda è duplice, ma è grosso modo la stessa radice: quando un popolo o i legislatori di questo popolo fanno delle leggi contrarie a Dio, come purtroppo è avvenuto in Italia qualche mese fa – mi riferisco alle leggi sulle unioni civili e a tutto quello che vorrebbe conseguirne, quali sono le conseguenze? E arrivo al punto della mia domanda: le catastrofi naturali come il terremoto, possono essere una conseguenza di un popolo, di un legislatore che fa delle leggi contrarie? Il terremoto di questi giorni può avere una radice….?».

P. Cavalcoli:

«Allora, riprendiamo tutto il suo discorso.

Le conseguenze del peccato mortale:
il peccato mortale è la perdita della grazia; tuttavia Dio sta vicino a tutti, quindi c’è la possibilità che il peccatore si penta e se si pente riacquista la grazia; grazia, come ho detto, che deriva dal battesimo. Quando uno cade nel peccato mortale, si potrebbe dire che la grazia del battesimo quasi “si addormenta”; di fatto la perde. Per cui se disgraziatamente dovesse morire va all’inferno, è una cosa abbastanza seria. Quindi in caso di peccato mortale bisogna rimediare quanto prima.

Altre cose che lei ha detto, la legislazione che è in contrasto con la nostra religione.

Sì, anche queste leggi sulle unioni civili certamente ci creano molta difficoltà a noi credenti, non c’è dubbio.
Che relazione ci può essere col peccato? Bisogna stare attenti, le leggi dello stato purtroppo a volte possono manifestarsi ingiuste, quindi noi cristiani non dobbiamo approfittarne, perché se ne approfittiamo pecchiamo, possiamo peccare anche mortalmente. Per quanto riguarda poi la questione dei terremoti, cosa possiamo dire? Anche qui posso rispondere con sicurezza come dogmatico: una cosa è sicura, che i cataclismi, la natura, i disordini della natura, tutte quelle azioni della natura che mettono in pericolo la vita umana sono di tanti tipi, le alluvioni, eccetera, hanno una spiegazione di carattere teologico. Non sto facendo il geologo, distinguiamo bene i campi- un conto è una causa fisica di un terremoto, non è il mio campo, lascio tutto il campo agli esperti e mi auguro con tutto il cuore che la scienza progredendo, possa – e ci arriveremo un giorno, ci arriveremo!

Come abbiamo fatto tante conquiste, arriveremo in qualche modo a capire quali sono le cause e quindi fare in modo o di difenderci da questi terremoti, poterli prevedere, o (adesso non vorrei spararla grossa) chi non sa che un giorno non arriveremo anche a impedirli, perché no? Comunque, chiuso questo, io sono un teologo, andiamo avanti col discorso teologico.

Dal punto di vista teologico questi disastri sono una conseguenza del peccato originale, quindi si possono considerare veramente come castigo del peccato originale – anche se la parola non piace, ma io la dico lo stesso, è una parola biblica, non c’è nessun problema. Naturalmente bisogna intendere bene cosa si intende per “castigo”.

Oh, poi un’ultima domanda che lei dice: ma non saranno un castigo divino per azioni commesse oggi nella nostra società? Questo è un discorso molto più delicato, eventualmente si può avere una qualche opinione, ma qui non si riesce a raggiungere una sicurezza… a meno che uno non abbia un’illuminazione divina.

Io vi dico questo, una mia opinione personalissima. Mi ha profondamente colpito questa enorme disgrazia della distruzione della chiesa, che ricorda a Norcia, San Benedetto. Mi ha colpito molto, ripeto, non voglio trarre delle conclusioni che rischierebbero quasi la superstizione, però vi confesso che mi ha molto colpito in questo senso… cioè: chi è stato Benedetto? Benedetto è il patrono d’Europa, è il padre della civiltà cristiana europea. Oggi, ormai, i più grandi studiosi non solo cattolici, ma anche laici, stanno constatando una gravissima crisi nell’Europa; e anche l’altro giorno ascoltavo una conferenza del professor Gotti Tedeschi, che è un grande economista ma nello stesso momento è anche filosofo, è anche teologo, e si è fermato su questa situazione e ha mostrato il legame che c’è tra la crisi economica europea e la crisi spirituale europea. Adesso non mi diffondo ma è stata interessantissima; tra l’altro ha accennato anche a come – è una tesi molto interessante – lui, economista di fama internazionale, ha detto che la crisi della famiglia, quindi il calo delle nascite, è legato anche al processo di “immiserimento” verso il quale noi stiamo andando con la dissoluzione, col fatto che le industrie vanno all’estero… sta succedendo che i grandi sogni di potenza europea stanno cadendo… e in altre grandissime zone del pianeta come in Cina, in America Latina, in Africa, lì non c’è questo calo di nascite, ci sono famiglie numerose, negli stessi paesi islamici, e lì c’è in atto un grosso sviluppo economico…; per cui noi europei che vantavamo questa bella idea, questa idea malthusiana – no? – di Malthus, che la riduzione delle nascite avrebbe portato la ricchezza, sta succedendo l’inverso.

Allora arrivo al dunque: castigo divino. Eeeh… vedete un po’, insomma… certo si ha l’impressione che queste offese che si recano alla legge divina, pensate alla dignità della famiglia, alla dignità del matrimonio, alla stessa dignità dell’unione sessuale, al limite, no? Vien fatto veramente di pensare che qui siamo davanti – chiamiamolo castigo divino – certamente è un richiamo molto forte della provvidenza, ma non tanto nel senso, non diciamo nel senso afflittivo, ma nel senso di richiamo alle coscienze, per ritrovare quelli che sono i principi della legge naturale».

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Utile anche la lettura di questo documento della Diocesi di Udine: ‘ Perché Dio permette terremoti, uragani,  tsunami e altre catastrofi naturali? ‘

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