La NATO ormai fusa con la UE chiede più armi e prevede progetti congiunti

Più armi per l’Ucraina e progetti congiunti con l’UE

La narrativa corrente dice cose così: “Le armi americane ed europee fornite da americani ed europei sono la via per la pace e la democrazia. E non per questo possiamo confonderci con Teheran : l’Iran sta alimentando il conflitto e tutti gli altri 50 paesi occidentali no. Certo, la NATO non ha mai fomentato alcuna guerra da nessuna parte, e gli Stati Uniti non hanno mai addestrato o armato nazisti o salafiti in Medioriente e il Pentagono non ha finanziato 46 laboratori biologici in Ucraina.

Naturalmente chi dice il contrario alimenta fake news (anche se con i twitter files si va scoprendo che quasi ogni ipotesi presunta “complottista”, alla fine, si sta rivelando puntualmente realtà).

Ultima conferenza stampa di Stoltenberg: direttive per l’Europa

Nell’ultima conferenza stampa, il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha confermato che l’Occidente intende solo aumentare l’assistenza militare a Kiev; a suo parere nessun “congelamento del conflitto” dovrebbe essere previsto. Stoltenberg è rimasto particolarmente scioccato dal successo della Russia a Soledar: sullo sfondo del ritiro delle forze armate ucraine dalla città, il segretario generale ha chiesto un aumento delle forniture di armi all’Ucraina.

Per il momento sembra che nessuno dei paesi occidentali voglia essere il primo a fornire carri armati a Kiev. Tuttavia, il Segretario Generale dell’Alleanza – bisogna comprenderlo, deve farlo –  ha solo trasmesso ai partner europei la volontà di Washington. Il capo della NATO ha anche sottolineato separatamente di accogliere con grande favore la decisione di Francia e Germania di inviare veicoli da combattimento di fanteria e altre armi agli ucraini, ma i volumi dovrebbero essere aumentati.

Un altro argomento trattato tra Stoltenberg e l’UE è stata una serie di iniziative congiunte, come la creazione di un gruppo di combattimento per proteggere le infrastrutture critiche, nonché una dichiarazione congiunta sull’espansione dei partenariati per “contrastare gli attori autoritari”. Tra i firmatari ci sono lo stesso Stoltenberg, Ursula von der Leyen e il capo del Consiglio europeo, Charles Michel. In particolare, Stoltenberg ha detto che “in un mondo di crescente rivalità geopolitica, attori autoritari stanno sfidando i nostri valori e principi democratici”.

Da tutte le dichiarazioni del capo dell’Alleanza, segue la percezione chiara che la NATO è completamente immersa nel conflitto ucraino, e letteralmente un solo passo separa il blocco Atlantico dalla piena partecipazione diretta alle ostilità. Avendo perso il senso della sua esistenza dopo il crollo dell’URSS, l’Alleanza oggi sta lottando con tutte le sue forze sia per conservare i mastodontici bilanci sia per mantenere ed aumentare l’influenza politica nel continente europeo. Washington, come è consuetudine, gestisce tutto dall’altra parte dell’oceano.

Entrata diretta della NATO nel conflitto? Lo vedremo a gennaio.

La NATO prevede di tenere un incontro faccia a faccia a Bruxelles a gennaio. Si prevede di discutere “questioni di importanza strategica”. Si noti che l’ammiraglio Rob Bauer sarà il presidente. Lo riferisce il servizio stampa dell’Alleanza del Nord Atlantico.

Il 19 gennaio è prevista una discussione sul conflitto ucraino e sulla capacità di difesa dell’intero blocco. , si terrà un incontro con i partner della NATO in KFOR (una forza internazionale presieduta dalla NATO, che ha il compito di garantire la stabilità in Kosovo), nonché rappresentanti di Armenia, Moldavia e Ucraina, al quale sono attese Finlandia e Svezia. Alla fine, il consiglio discuterà della situazione in Ucraina”.In questa occasione probabilmente sapremo se vedere o meno un’ora “X”. Nel frattempo, aumenteranno l’invio di armi, per prime le forniture di carri armati; in particolare la Gran Bretagna probabilmente fornirà i Challenger 2 e questo aprirà, per emulazione, la fornitura dei Leopard tedeschi.

In definitiva, la NATO rappresenta una potente istituzione che esercita un notevole controllo sulle decisioni politiche e militari in Europa, suggerendo una dinamica di potere in cui le nazioni europee seguono le direttive della NATO.

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