Assai meritoriamente, la Nuova Bussola Quotidiana ha pubblicato oggi una bellissima intervista al prof. Fulvio Di Blasi, Avvocato, Dottore di ricerca in filosofia del diritto e autore del libro Vaccino come atto di amore? (Phronesis, 2021).
Al centro, il fatto che il vaccino è stato trattato nella chiesa senza alcun giudizio, ma come il dio vaccino.
La posizione della chiesa istituzionale intorno alla pandemia, è stata descritta molto efficacemente da quel Papa “il vaccinarsi è un atto di amore”, divenuto stranoto (vedi qui):
“Vaccinarsi, con vaccini autorizzati dalle autorità competenti, è un atto di amore. E contribuire a far sì che la maggior parte della gente si vaccini è un atto di amore. Amore per sé stessi, amore per familiari e amici, amore per tutti i popoli. L’amore è anche sociale e politico, c’è amore sociale e amore politico, è universale, sempre traboccante di piccoli gesti di carità personale capaci di trasformare e migliorare le società”. (Papa Francesco)
Circa la posizione della chiesa e il noto slogan del Papa che poi è stato opportunamente ripreso dalla propaganda mainstream, il prof. Fulvio Di Blasi, nell’intervista dice:
Quando il Papa uscì con il famoso slogan, ci si sarebbe aspettati che almeno chi aveva un minimo di competenza etica cadesse dalla sedia. E invece?
E invece hanno avuto tutti paura e hanno assistito inebetiti alla persecuzione dei giusti legittimata da quella frase, utilizzata a piene mani per dare addosso ai non vaccinati. Per me invece è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ai persecutori mancava solo una cosa per dare libero sfogo alla loro furia: l’unzione sacra. Ma lo Spirito di Verità non poteva essere sconfitto. Di fronte al fallimento o tradimento delle autorità dovevano parlare le pietre. E così abbiamo fatto, molti di noi, con l’umiltà e il coraggio di chi si appoggia solo sulle forze di Cristo.Provo tanta amarezza per la chiesa (utilizzo l’iniziale minuscola quando mi riferisco agli uomini di Chiesa), che dovrebbe essere maestra nell’etica e nella ricerca della verità ma che, in questo caso, non ha mostrato neppure la diligenza spicciola di informarsi con persone credibili o leggere le fonti prima di esprimersi, e si è resa complice di politiche ciniche e utilitaristiche. Il parere della Congregazione per la Dottrina della Fede, su cui lei stessa ha scritto molto, è stato uno scandalo anche metodologico, perché non si può dare un parere etico o teologico su cose che non si conoscono e non si studiano a sufficienza.
Altro passaggio fondamentale è l’abdicare del giudizio morale in favore degli esperti, questo sta rendendo tutti i cristiani estranei alle cose del mondo, con la giustificazione di mancanza di tempo o di competenza. Ma tale obiezione non regge quando si tratta di coscienza, ove ogni cristiano è capace di distinguere il bene dal male paragonandolo alle proprie esigenze originali ed alla dignità che il fatto di Cristo ha dato ad ogni uomo:
Un altro grosso problema è l’abdicazione della coscienza in nome della scienza. Da anni siamo sottoposti alla pressione di delegare ogni valutazione agli esperti: pensano per noi, pensano a noi…
Oggi la scienza viene trattata come un dio pagano proprio perché non se ne comprende il concetto e non si accetta la sfida razionale di esaminare la coerenza e fondatezza di quanto dicono presunti esperti. Anche qui c’è la stessa dinamica schizofrenica: meno si capisce la scienza più essa viene esaltata. Un altro segno della crisi del Cristianesimo. La chiesa ha consentito che altri dèi venissero sostituiti a quello vero.
Perché nella chiesa una mancata lettura dei tempi, così eclatante?
L’ epidemia di coronavirus è diventata più un nuovo progetto mediatico, il cui compito è creare un’atmosfera di orrore. Come abbiamo visto, persone rispettabili nella chiesa – su suggerimento di alti funzionari, tele virologi ed esperti – si aprirono come domestici del tutto spontaneamente, senza dubbi, alle nuove regole del nuovo mercato internazionale.
Questo mercato funziona in modo molto semplice: creiamo un problema, raggiungiamo l’orrore, vendiamo un mezzo di salvezza.
Questo è puro terrorismo: un metodo di controllo con l’aiuto della paura. Finora i globalisti hanno fallito. Ma non c’è dubbio che ci riproveranno. Ciò significa che ci sarà una nuova epidemia, una nuova ondata di orrore e paura.
È da capire come la comunità cristiana, movimenti e gruppi, pensino di affrontare la crisi odierna non rispondendo e non facendo chiarezza su questi 2 anni, che mancano all’appello e che incideranno pesantemente sugli anni a venire, perché mai compresi.
VPNews
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nota: – mons. Viganò ha scritto una splendida lettera ai Vescovi d’America in cui fa alcune affermazioni sorprendenti sulle vaccinazioni COVID-19 e sul ruolo della Chiesa nella promozione dei vaccini.-