Questo video dovevo rilanciarlo. A volte un’opera così di un minuto e mezzo è molto più efficace di tante parole per descrive una situazione.
La pretesa superiorità morale di chi si sente investito come di un compito messianico per cambiare la mente degli italiani è solo da ridicolizzare. O meglio fare satira. La mia convinzione personale è che la vicenda dei banchi travalichi i soli aspetti giudiziari. In altri termini, i banchi non sono indirizzati ad una preoccupazione sanitaria ma per addivenire ad un cambiamento di mentalità che – come si auspica anche l’Onu – tagli con il passato ‘patriarcale’ (e tutto il resto) per ‘ricostruire’ l’uomo e la storia in nome di un progressismo liberatore.
patrizioricci @ by vietatoparlare
E voi quale scuola scuola scegliereste se sareste liberi di scegliere?
«Ricevere dai genitori i figli in consegna per educarli mi ha sempre dato un senso di sgomento. Anche stamane mi chiedevo: se questi genitori fossero liberi di scegliere la persona che educherà il proprio figlio come sono liberi di scegliersi il medico, il sarto, il parrucchiere, l’assicuratore, verrebbero da me? In una scuola che avesse come fine la formazione integrale e senza traumi del fanciullo, la scelta del maestro, o meglio dell’indirizzo pedagogico, dovrebbe essere il primo argomento da discutere fra genitori e insegnanti all’atto dell’iscrizione. Invece non se ne parla nemmeno, come se la scuola fosse la proprietaria dei bambini.
La maggioranza dei genitori purtroppo accetta le cose come stanno perché così la scuola è stata per loro come lo fu per i nonni: qualcosa di immutabile in cui il bambino, dopo l’esperienza dell’autorità paterna, passa sotto quella del maestro, il quale gli insegna che si troverà sempre sotto qualcuno che gli traccerà il suo destino. Milioni di croci nei cimiteri di guerra di tutto il mondo ci dicono quale destino hanno avuto uomini ai quali la scuola non aveva insegnato che in certi casi si può, si deve dire di no.
E qui siamo al nocciolo della questione, alla scuola così fatta per formare uomini-servi invece che uomini liberi.»
Mario Lodi, un insegnante