Ma è pietà cristiana concentrarsi sul’accoglienza senza ‘se’ e senza ‘ma’ senza intravedere che la migrazione è un fenomeno indotto da una chiara politica neoliberista? E’ pietà cristiana fare da sponda a chi auspica le migrazioni per abbassare il costo del lavoro, aumentare la disoccupazione e diminuire il costo delle merci per aumentare i profitti di pochi? Consapevolmente o no, i cristiani stanno facendo da coro – spinti da un senso innato di colpa – al potere, sottomettendosi ad una esigenza del neoliberismo che non ha nulla a che fare con il vero amore e con l’accoglienza.
Questa ‘accoglienza’ rende gli uomini schiavi, come le merci, un mero elemento della produzione.. Purtroppo quando alcuni cristiani dicono che i fenomeni migratori sono ‘stimolo’, ‘occasione’, ‘sfida’, e che la crisi la globalizzazione è ‘opportunità’ ..vuol dire che è proprio così. Vuol dire che probabilmente non si rendono conto che stanno soddisfacendo solo una precisa scelta economicista.
E’ chiaro che auspicare la migrazione, è provocare nuovi fenomeni di schiavitù e questo non c’entra con l’accoglienza. Bisognerebbe dimostrare invece che esiste un altro modo di concepire la vita. Bisognerebbe diffondere un modo nuovo di rapportarsi con la realtà. Bisognerebbe dire che non siamo nati per essere sottomessi ad un perverso meccanismo economico.
Ma invece vedo il desiderio di incentivarle le politiche migratorie, fare legislazioni ad hoc, come lo ius soli.
Un vero cambiamento invece sarebbe rimuovere le problematiche che le provocano che sono precise azioni dei nostri mondi ‘sviluppati’ e non sono ‘ineluttabili’: il miraggio della crescita infinita provoca povertà. Allo stesso modo, la sostituzione nel cuore dell’uomo dei bisogni fondamentali con una infinità di desideri provoca povertà.
Basta prendere un buon libro di economia per rendersi conto come la creazione dei fenomeni migratori siano contemplati dal neoliberismo più estremo che obbedisce alle teorie economiche più estreme di Hayek e Morgan Friedman. Esse dovunque sono state applicate hanno acuito le disparità sociali e fatto arricchire pochi rendendo indispensabili poi le guerre per sostenere la crescita infinita e lo status quo..
Dice molto bene nel suo libro Neoliberismo e manipolazione di mass media l’economista Ilaria Bifarini: “In nome di quei valori d’integrazione e modernizzazione osannati dal credo neoliberista viene incoraggiato il superamento delle radici storiche e culturali, tacciando di razzismo e xenofobia coloro che non si adeguano. Attraverso una fine manipolazione, che tocca sentimenti irrazionali, l’opinione pubblica, sviata dalla questione economica e umanitaria, è stata dirottata su un umanitarismo di facciata” .
Non è il mio un invito alle barricate. È che vedo che non esiste consapevolezza di questo e che perciò si intensificano comportamenti dello stesso segno del potere . Il potere – potere, non necessariamente quello politico,
Il potere più grande è quello che mistifica .