La possibile minaccia di un attacco di Wagner in Ucraina dalla Bielorussia: opinioni di specialisti e paura della Lituania

Sì susseguono opinioni di specialisti che seguono la guerra in Ucraina , secondo i quali non sarebbe escluso che tra Prigozhin e Putin ci possa essere un accordo segreto con un duplice scopo: fare convergere la Wagner in Bielorussia per un attacco a Kiev e stanare ed arrestare chi sull’onda della rivolta del capo della PMC russa, si sia dichiarato nemico interno di Putin.

L’ipotesi sembra abbia sostenitori anche in Lituania

Il presidente lituano Nausėda ora ha paura di Wagner: gli sforzi di intelligence dovrebbero essere intensificati per valutare la situazione in direzione orientale in relazione alla Bielorussia e alla regione di Kaliningrad.

Se parte del Wagner PMC rimane sul territorio della Bielorussia con intenzioni poco chiare, per la Lituania ciò significherà la necessità di rafforzare la protezione delle frontiere. Il Ministero degli affari interni e l’esercito dovrebbero coordinare chiaramente le questioni relative al coinvolgimento dei militari nella protezione delle frontiere.

Generale britannico: “la Wagner potrebbe attaccare Kiev dalla Bielorussia”.

I leader ucraini devono guardarsi da un possibile attacco guidato da Yevgeny Prigozhin lanciato a Kiev dalla Bielorussia, ha detto il generale Lord Richard Dannatt a Trevor Phillips su Sky News.
“Il fatto che sia andato in Bielorussia è motivo di preoccupazione”, ha detto l’ex capo di stato maggiore dell’esercito britannico.
Se ha “mantenuto un’efficace forza combattente attorno a sé, allora rappresenta di nuovo una minaccia per il fianco ucraino più vicino a Kiev”, dove è iniziata la guerra, ha detto.

Lord Dannatt ha affermato che “è del tutto possibile” che la Russia possa utilizzare il gruppo Wagner per tentare di riprendere Kiev.
“Le scosse di assestamento di ieri riecheggeranno per un bel po’ di tempo”.
Tuttavia, non ci sono stati “vincitori” immediati dal “fiasco di ieri”, ha detto. “Putin è decisamente molto più piccolo. L’esercito russo… è chiaramente allo sbando”, ha detto Lord Dannatt. (Fonte: Sky News)

Ex deputato del Parlamento russo PONOMAREV: “È stata tutta una messa in scena”

E’ stata tutta una “messinscena”. Ilya Ponomarev, uomo d’affari ex deputato della Duma russa che dal 2016 vive in esilio in Ucraina e che è uno dei fondatori della Legione per la libertà della Russia, ha le idee chiare sull’ammutinamento, poi rientrato, del Gruppo Wagner, le cui forze sono arrivate alle porte di Mosca senza incontrare resistenza. “Penso che Prigozhin (Yevegny, il capo della Wagner, ndr) e Putin avessero ovviamente un accordo fin dall’inizio su cosa sarebbe successo e di cui nessun altro era a conoscenza”, spiega Ponomarev in un’intervista all’Adnkronos, sottolineando che il capo della Wagner “è un uomo molto fidato di Putin.

Si conoscono da molto tempo e le circostanze in cui si sono conosciuti hanno creato un rapporto di grande fiducia tra di loro”.
L’ex deputato, l’unico ad aver votato contro l’annessione della Crimea, evidenzia i motivi che, a suo parere, hanno spinto Putin e Prigozhin ad agire in questo modo. Da una parte l’obiettivo del presidente russo era “spaventare sia l’élite russa che quella internazionale. Aveva bisogno di inviare un messaggio che non è lui la peggiore alternativa” e che c’è “un orco, Prigozhin, che nessuno nella comunità internazionale vorrebbe vedere con un pulsante nucleare in mano”.

Secondo Ponomarev, Putin ha voluto dimostrare che la possibilità che venisse sostituito era “reale” e che il sostituto era peggio di lui. “E purtroppo penso che abbia raggiunto questo obiettivo dal momento che tutti hanno creduto a questo spettacolo”.

Prigozhin, sostiene il miliardario russo, dal canto suo aveva bisogno di un modo per lasciare l’Ucraina “con dignità”. “Ha combattuto per molto tempo ed è stanco. Ha perso molti dei suoi uomini, ma soprattutto ha opportunità finanziarie faraoniche in Africa, grandi contratti militari che può perseguire, ma non poteva semplicemente andarsene. Aveva bisogno di una scusa”, evidenzia Ponomarev, secondo cui la Bielorussia, dove Prigozhin è atteso come annunciato ieri sera dal Cremlino, è solo “un luogo di transito. Non vi rimarrà a lungo e da lì si sposterà in Africa”.

L’ex deputato della Duma sottolinea che, in ogni caso, i fatti accaduti ieri avranno conseguenze positive per Kiev. “Ci aiuteranno sicuramente nel senso che il morale nelle truppe russe non è già alto e sarà ancora più basso dopo tutti questi eventi. Inoltre ci saranno problemi nella loro catena di comando. E tutto questo è decisamente positivo”, dichiara. (Fonte: Adnkronos)

Considerazioni

Ovviamente, tutti questi sono scenari, ma personalmente nutro molti dubbi che fare una simile messinscena – se di ciò si tratta – valga la candela. In primo luogo perché è un gioco molto pericoloso e mostra alla società russa un governo instabile e la divisioni importanti. In secondo luogo, il mantenere in piedi milizie di contractors pesantemente armate, che acquistano tanto potere e possono esprimere opinioni al vetriolo contro i vertici, demotiva e divide le truppe al fronte, in un momento in cui non dovrebbero esserci tentennamenti.

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