Attualità

La Russia corre in aiuto all’Italia, in risposta l’Italia invia una nave missilistica sulle coste russe

Nonostante che il coronavirus sia aumentato del 75% in Russia e che esista una penuria di ventilatori, la Russia non ha fatto mancare l’aiuto al popolo italiano lanciando la più grande operazione di aiuto mai lanciata prima dal dopo guerra. Tutto questo a beneficio dell’Italia. Anche oggi è arrivato un altro aereo russo , questa volta a Verona con materiale sanitario tra cui 30 ventilatori del valore di 15.000 euro l’uno.

In risposta, l’Italia ha mandato una nave da guerra italiana con missili da crociera a bordo a largo delle coste della Crimea (Avia.pro). Contrariamente alla Russia che ha ritenuto di accantonare ogni divergenza nel momento del bisogno, l’Italia non ha interrotto neanche temporaneamente le missioni ostili al largo della Crimea, dove la sola colpa della popolazione è quella di aver scelto di aderire alla Federazione Russa in risposta al colpo di stato ucraino di piazza Maidan.

Giustamente il magazine russo Avia.Pro commenta che mentre la Russia ha fornito assistenza gratuita ai cittadini italiani in occasione della pandemia di coronavirus COVID-19, in risposta l’Italia non rinuncia neanche per un attimo di dimostrare il suo potere militare alla Russia inviando in missione la fregata  missilistica “Virginio Fasan” (facente parte del gruppo navale NATO SNMG-2 a guida italiana). Inoltre, dal suolo italiano è partito anche un aereo da ricognizione militare Boeing P-8A Poseidon che ha perlustrato la regione della Crimea. Anche in questo caso l’intento era provocatorio in quando non era in corso nessuna operazione di salvataggio ma l’intento era solo di interferire con l’aviazione russa e le navi commerciali.

“Ovviamente – dice il magazine russo –  questo comportamento dell’Italia non passerà inosservato, soprattutto perché invece di inviare una nave missilistica in Crimea, l’Italia poteva  benissimo acquistare attrezzature mediche con i soldi spesi per la missione navale”.

Ora si possono formulare due ipotesi su quanto è successo: la prima è che l’Italia abbia solo sfruttato l’aiuto russo ma abbia conservato totale inimicizia; la seconda ipotesi è che in Italia la mano destra non sa cosa fa la sinistra e mentre si critica il premier ungherese di eccessivo dirigismo, qui non si riesce nemmeno ad assumere una adeguata azione politica a difesa del nostro paese a Bruxelles. Però mentre non sappiamo far valere le nostre giuste ragioni a Bruxelles, non si rinunciamo a mantenere in atto una illogica quando dispendiosa posizione contro la Russia con sanzioni e arriviamo persino a minacciare a largo della Crimea la Russia con una delle nostre navi lanciamissili.

La nave italiana Virginio Fasan (F 591) è entrata nel mar Nero lunedi 23 marzo e si è diretta verso le coste della Crimea insieme alla fregata canadese HMCS Fredericton (FFH 337) e la fregata turca TCG Salihreis (F 246).

Alla vigilia del 22 marzo, la fregata Regina Maria salpò dal porto rumeno di Costanza fino al mare, che si unì anche al gruppo NATO. Avia Pro commenta che” Roma sicuramente avrebbe potuto cancellare la visita di una nave da guerra italiana nel Mar Nero” in considerazione della missione russa in atto.

patrizioricci by @vietatoparlare

Fonti: agenzia di stampa russa Interfax
rivista militare russa Avia Pro
sito ufficiale del Ministero della Difesa Italiano

Nota a margine: il gruppo navale NATO in loco a guida italiana  (vedi qui fonte DIFESA ONLINE) ha il compito di condurre esercitazioni congiunte con i partner della regione, tra cui l’elaborazione delle azioni dei gruppi navali, dell’aviazione, delle attrezzature di guerra elettronica, nonché delle azioni di radiazione, forze chimiche e forze di difesa biologica al fine di aumentare l’interoperabilità durante le operazioni militari nel Mar Nero.
Queste operazioni Nato vengono svolte permanentemente solo da quando la Crimea ha deciso di ritornare alla Russia.
Secondo la convenzione di Montreax le navi nato possono stare nel mar Nero non più di 21 gg. Ovviamente anche se si trattava di operazioni militari già decise, l’Italia è sovrana e poteva declinare. L’Italia lo ha fatto per esempio per Covid – 19 non partecipando all’ esercitazione ‘Europe defender’ in corso.

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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