La Russia sta accorciando il suo fronte per rafforzare i due assi chiave dell’avanzamento del Donbass

Yurasumy (ovvero (ora si chiama Yuriy Podolyaka) è un blogger di lingua russa di Sumy, Ucraina, che dopo l’Euromaidan del 2014 è fuggito in Russia. Da allora sul suo canale youtube  produce precisi e dettagliati report sulla situazione ucraina e del Donbass. Anche se per noi è difficile seguirlo perché produce video in lingua russa, le sue attuali analisi sulla guerra in Ucraina sono molto interessanti. Per inciso per chi volesse seguire un canale youtube che parli dell’attuale conflitto in Ucraina (senza adottare la propaganda di guerra), consiglio di seguire i video dell’analista di geopolitica Stefano Orsi (qui canale youtube), e il documentarista Giorgio Bianchi che è ora in zona di guerra (inviato per Visione TV).

Comunque, riguardo a Yurasumy , la sua popolarità in Russia ha raggiunto livelli stratosferici. Ha oltre un milione di iscritti su Telegram  e quasi tre milioni su YouTube . Ognuno dei suoi aggiornamenti di guerra due volte al giorno riceve 2-3 milioni di visualizzazioni. Naturalmente per noi il limite è la lingua russa con cui sono fatti i suoi reportage.

Tuttavia, vorrei farvi notare che il suo ultimo aggiornamento del 26 marzo, ha segnalato che l’esercito russo ha effettuato una ritirata tattica nell’Ucraina sudoccidentale intorno a Nikolayev. La domanda ovviamente è: perché? L’armata russa è in difficoltà oppure c’è un cambio di strategia?

Secondo Yurasumi delle due risposte è valida la seconda: l’esercito russo ha fatto non solo questa ritirata anche un’altra e sempre senza combattere.  Precisamente, l’esercito russo ha effettuato una manovra simile nel nord, intorno a Sumy. Le forze che bloccano la città di Sumy sono state ritirate per rafforzare i numeri russi a Izyum da cui procederà la tenaglia settentrionale contro le forze ucraine nel Donbass.

Yurasumi già precedentemente aveva messo in dubbio l’utilità delle operazioni intorno a Nikolayev all’inizio poiché era chiaro che erano state impegnate troppe poche truppe per ottenere un profitto strategico. Aveva suggerito che tenere una piccola testa di ponte difensiva attorno a Kherson e liberare molte di queste unità per la battaglia strategicamente chiave di accerchiamento del Donbass a est avrebbe avuto più senso, e due settimane dopo è esattamente ciò che sta facendo l’esercito russo.

Ciò spiega per il fatto che non è possibile proseguire ad ovest con una forza di soli 7.000 uomini. Questa è infatti la forza per il momento disponibile per “prendere Nikolaev, attraversare il Bug e avanzare su Odessa”. In realtà sono pochi uomini per attaccare la grande vastità dell’Ucraina sudoccidentale oltre il Dnepr.

Quindi se avete notato, a questo punto la Russia dovrà decidere le priorità e, a quando pare, Il comando russo ha corretto le sue priorità e l’ha anche comunicato ultimamente. Questa priorità è la liberazione piena del Donbass, e per Donbass naturalmente si intende TUTTA la regione del Donbass, non il territorio corrispondente al 24 febbraio 2022, giorno dell’inizio di quella che la Russia chiama ‘operazione speciale’.

 La priorità è la messa in sicurezza del Donbass.

Quindi è evidente in questa fase che le forze stanno convergendo verso il Donbass, gli altri obiettivi strategici, se ci saranno, potranno aspettare. Attualmente le forze provenienti dalla Crimea sono distribuite tra tre direzioni e obiettivi separati (Mariupol, Zaporozhye, Nikolayev), e nessuno di loro stanno assicurando una prosecuzione dell’avanzata veloce.

In una parola, è necessario che il fronte si restringa per essere efficace altrimenti ci sarà una perdita di uomini e mezzi, senza peraltro avere guadagni rilevanti.

La restrizione del fronte è proprio ciò che aveva previsto Yurasumy ed è ciò che, a quanto pare, stiamo vedendo sul terreno da parte russa, ovvero un cambio di strategia.

Qui infatti nella cartina di  Yurasumy vediamo che i russi a Trostyanets (una città a sud di Sumy) si sono ritirati senza combattere.

 

Il giallo segna le aree che sono state evacuate e cedute agli ucraini senza combattere.

Quindi assistiamo ad un cambio di strategia che probabilmente avrà migliori e più rapidi risultati sul terreno oltre che a comportare, come effetto immediato, una ‘economia delle forze.

VP News

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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