La Santa Sede chiede accordo internazionale sui robot killer
di Lisa Zengarini
La Santa Sede ha espresso il suo disappunto per gli scarsi progressi compiuti dal Gruppo di esperti governativi (GGE) della Convenzione sulle armi convenzionali (CCW) per avviare i negoziati per uno strumento giuridicamente vincolante sui sistemi di armi letali autonome (LAWS).
LE LEGGI, note anche come “robot killer”, sono nuove armi ad alta tecnologia alimentate dall’Intelligenza Artificiale più evoluta e sono programmate per attaccare obiettivi senza assistenza o controllo umano. Alcuni Stati, tra cui Stati Uniti e Russia, stanno investendo somme importanti in questa nuova tecnologia che potrebbe plasmare le guerre del futuro.
Questioni etiche e legali
Negli ultimi anni si sono svolte discussioni per avviare negoziati per un quadro internazionale che affronti le questioni morali, etiche, umanitarie e di sicurezza poste da LEGGI. Sebbene la maggioranza degli Stati, compresa la Santa Sede, sia favorevole a tracciare una linea legale e morale intorno all’autonomia delle armi, i progressi verso la regolamentazione sono stati lenti a causa della resistenza di alcuni paesi, tra cui Stati Uniti, Regno Unito e Russia. Questi stessi paesi hanno condizionato il modesto esito dell’ultimo incontro del GCE, che non è stato in grado di concordare una via da seguire la scorsa settimana in vista della sesta conferenza di revisione della CCW che si terrà a Ginevra dal 13 al 17 dicembre.
Intervenendo mercoledì alla Conferenza, mons. John Putzer, incaricato d’affari della Missione permanente del Vaticano presso l’ONU e altre organizzazioni internazionali a Ginevra, ha evidenziato la delusione della Santa Sede per i risultati, ribadendo l’urgenza di un quadro internazionale per affrontare le questioni sollevate da LEGGI.
La necessità di una supervisione umana sui sistemi d’arma
“Secondo la Santa Sede è imperativo garantire una supervisione umana adeguata, significativa e coerente sui sistemi d’arma” poiché “solo gli esseri umani sono in grado di vedere i risultati delle loro azioni e comprendere le connessioni tra causa ed effetto” e “questo non sarebbe il caso di LEGGI che non potrebbero mai ‘capire’ il significato delle loro azioni”, ha detto. Il rappresentante vaticano ha richiamato l’attenzione in particolare su tre considerazioni.
La prima considerazione è che solo “un’adeguata supervisione umana” può preservare i principi etici e garantire il rispetto del diritto internazionale umanitario nella gestione dei sistemi d’arma.
“Significativa vigilanza umana Mons., ha spiegato ancora Putzer, “implica anche che, in definitiva, vi sia sempre il riferimento alla persona umana che deve guidare la ricerca, lo sviluppo e l’uso dei sistemi d’arma, anche in assenza di specifiche norme di legge, come implicita dalla ‘Clausola Martens’ “(che ha lo scopo di offrire una certa protezione agli individui coinvolti in conflitti armati anche quando non esiste una norma specifica applicabile del diritto internazionale umanitario, ndr).
In terzo luogo, mons. Putzer ha evidenziato che “una supervisione umana coerente implica che in nessun momento i sistemi d’arma avrebbero la capacità di contraddire ciò che l’autorità umana ha prescritto come scopo principale o risultato del suo intervento”.
La proposta della Santa Sede
La Santa Sede, ribadendo l’invito a convocare i negoziati e stabilendo nel frattempo una moratoria sullo sviluppo e sull’uso delle LEGGI, propone anche l’istituzione di un’Organizzazione internazionale per l’intelligenza artificiale, “per facilitare e garantire il diritto di tutti gli Stati a partecipare, al più ampio scambio possibile di informazioni scientifiche e tecnologiche per usi pacifici e verso il bene comune di tutta la famiglia umana”.
“Nel mezzo della pandemia globale, è importante mettere le tecnologie emergenti al servizio dell’umanità per usi pacifici e sviluppo umano integrale”, mons. Putzer ha concluso.
fonte: https://catholicmasses.org/holy-see-urges-international-agreement-on-killer-robots/