Focus

La Schlein una contraddizione in termini: si definisce di sinistra ed europeista

Elly Schlein, 37 anni vice-presidente della Regione Emilia Romagna, cittadinanza italiana-americana-svizzera, appena stata eletta dal Partito Democratico Italiano, è una delle nuove giovani promesse della scuola di Soros.

La neo-eletta incarna perfettamente tutte le nuove direttive di sinistra made in U.S. In particolare, accanto ad un impegno politico su temi di sinistra che dice di voler riprendere in chiave ‘riformista’ (senza mai chiarire come farà a conciliare il suo desiderio riformista con l’assoluta fede europeista, simbolo dell’ultraliberismo più sfrenato), ciò che prevale più nettamente, sono i temi della cancel culture, gender e climatici. 

Ormai il PD, più che al contatto con la base sociale – che ha perso ampiamente – affida i suoi (relativi) successi elettorali alle agenzie di PR, che si affidano agli scandali e alle tecniche di manipolazione di massa piuttosto che ai temi sociali.

A tema, è emblematico che poco prima delle primarie, ha cavalcato in maniera pretestuosa una deplorevole vicenda di ordine pubblico, traducendola in “un’aggressione squadrista davanti ad una scuola” per poi poter strumentalmente denunciare un rinascente “pericolo fascista in Italia“).

Il PD resta tale e quale a quello che era prima, un partito che ha sempre approvato e fatto proprie le misure europeiste ultraliberiste fino a contribuire alla distruzione e alla perdita della residua sovranità del nostro paese. Come possa ancora arrogarsi il titolo di essere un partito di sinistra è un vero mistero: la pretesa cultura di sinistra e Bella Ciao, sono solo specchietti per le allodole che non riescono a riempire una scatola vuota (che deve rimanere accuratamente vuota per dare spazio ai diktat esterni).

In linea con il partito democratico americano e con le agenzie internazionali la Schlein è a favore dell’aborto (come simbolo della libertà delle donne e della “salute riproduttiva”) e mostra con orgoglio la sua omosessualità:Sono una donna. Amo un’altra donna e non sono una madre, ma non per questo sono meno donna. Non siamo uteri viventi, ma persone con diritti”, ha detto (vedi Huffpost ).

E, sempre in tema di nuovi diritti, si è dichiarata bisessuale. Nel corso di un noto programma televisivo, ha detto alla conduttrice Daria Bignardi: “Ho amato molti uomini, ho amato molte donne. Al momento sono con una donna e sono felice”. È chiaro che qui non si tratta di una donna in lotta contro le discriminazioni. Al contrario, si tratta di una donna che fa, di una particolare condizione umana,un punto programmatico intorno al quale si è strutturata una determinata ideologia, portata avanti da ambiti molto ricchi e potenti, ben articolati all’interno degli USA, della UE e dell’ONU.

Contro la cultura cattolica

In verità, il malumore è anche dentro il PD e c’è chi ne paventa anche una scissione. Beppe Fioroni, ex dirigente della “Margherita” e tra i fondatori del Pd, che ha sostenuto Stefano Bonaccini al congresso, ha dichiarato all’agenzia Adnkronos che con la vittoria di Elly Schlein nasce un nuovo progetto che non è più il Pd che avevamo fondato e prendo atto della marginalizzazione dell’esperienza popolare e cattolico democratica”.

Ma la marginalizzazione cattolica non si realizzerà solo con l’elezione della Schlein. È da tempo ormai che qualsiasi partito – in particolar modo il Partito Democratico – risponde solo ai diktat globalisti i cui centri di potere sovranazionali impongono la loro agenda, non si occupano più della condizione sociale delle persone ma si arrogano il diritto di trasformare la vita delle persone stesse, pretendendo di dire loro ciò in cui devono credere, cosa devono mangiare, come si devono curare, cosa sia vero e cosa non sia vero.

Infine, tra i temi più importanti per la Schlein c’è la transizione ecologica e il clima. In una occasione ha detto: “Tutta la società va accompagnata nella transizione ecologica, è la più grande responsabilità che abbiamo verso le prossime generazioni. Clima e disuguaglianze sono profondamente interconnessi“.

Mi trova molto d’accordo ciò che ha detto Stefano Fontana sulla Nuova Bussola Quotidiana, quando valuta che la Schlein guadagnerà comunque il consenso dei cattolici all’interno del partito, perché i cattolici del PD sono “ormai consensuali su aborto e nuovi diritti, ignari della gravità di queste cose perché nessuno nella Chiesa le ricorda più, i cattolici mantengono la foglia di fico della loro evanescenza sociale e politica puntando su uguaglianza, diversità, accoglienza, giustizia, ambiente”. .. tutte cose presenti nella lingua di Schlein.

Ormai i partiti sono pressoché uguali perché rispondono non più agli italiani – come vorrebbe la nostra Costituzione – ma a vincoli esterni a cui tutti ormai devono il loro successo. Il loro primo obiettivo è sembrare diversi l’uno rispetto all’altro: sembrare diversi è una questione prioritaria per avvicendarsi al potere. Per questo, per la Schlein, il problema sarà rappresentare “un gran problema per il governo della Meloni“, come essa stessa ha dichiarato. Come? Ci penserà dopo.

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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