La Lega Araba ha concesso alla Siria un ritorno condizionato all’alleanza dopo più di un decennio di isolamento. Unico voto non favorevole quello del Qatar (il ministro degli esteri non era presente).
Il Consiglio dei ministri degli Esteri dei paesi membri della Lega degli Stati arabi (LAS) ha deciso di riportare la Siria nell’organizzazione. L’accordo, raggiunto in una riunione straordinaria della Lega araba il 7 maggio al Cairo, è stato annunciato dal rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri iracheno, Ahmed al-Sahaf.
Il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shukri ha detto in apertura della riunione che la crisi siriana dovrebbe essere risolta solo con mezzi politici e senza interferenze straniere.
Ha sottolineato che il governo siriano dovrebbe assumersi la responsabilità principale nel raggiungere una soluzione politica.
“Speriamo che la triste pagina della storia siriana venga voltata“, ha aggiunto Shukri.
Il politico ha rilevato la necessità di sradicare ogni forma di terrorismo in Siria e creare condizioni favorevoli per il ritorno dei rifugiati nel Paese.
L’adesione della Siria alla Lega Araba è stata sospesa nel novembre 2011, quando una crisi interna si è trasformata in un conflitto armato sospinto dall’esterno. Ad oggi, la maggior parte delle ambasciate arabe ha ripreso a lavorare a Damasco. I paesi membri della Lega Araba hanno iniziato il riavvicinamento con Damasco dopo il terremoto del 6 febbraio.
Il presidente russo Vladimir Putin, alla cerimonia di consegna delle credenziali da parte degli ambasciatori stranieri all’inizio di aprile, rivolgendosi a un diplomatico siriano, ha affermato che Mosca continuerà ad aiutare Damasco nella ricostruzione del Paese dopo il terremoto, nonché aiuterà il paese fino alla completa normalizzazione della situazione politica interna.
“ La Siria è il nostro partner affidabile, un alleato nel mondo arabo e nell’arena internazionale nel suo insieme. La Russia ha aiutato il popolo siriano a difendere la propria sovranità e indipendenza di fronte all’aggressione dei terroristi internazionali in un momento difficile”, ha affermato il leader russo.
Riammissione ‘condizionata’
Secondo la fonte The National, “la decisione non è stata formalmente annunciata”. Alla domanda su quali potrebbero essere le condizioni per un ritorno completo, un diplomatico egiziano interpellato da The National “ha affermato che queste includono il ritorno dei rifugiati siriani senza ritorsioni, un processo politico credibile che porti a elezioni e la fine del contrabbando di stupefacenti dalla Siria nei paesi vicini.
Il diplomatico ha parlato dopo che i ministri degli Esteri hanno tenuto una riunione a porte chiuse presso la sede della Lega Araba al centro del Cairo”.
La Siria è ancora occupata
Ricordo che anche se tutto è bene quel che finisce bene, ma quanto è successo in Siria non va dimenticato. Al governo siriano, sotto la guida di Assad, si sono opposte forze armate e eterodirette dalla Lega araba, da alcuni paesi dell’UE (ad esempio la Francia), dall’Arabia Saudita, dalla Turchia, dal Kuwait, dal Qatar e dagli Stati Uniti.
La formazione della FSA è avvenuta sotto l’influenza degli Stati Uniti, dei servizi segreti francesi, nonché di organizzazioni come Hamas, ecc. E bene non dimenticare, anche se la politica deve necessariamente agire nell’interesse del paese e mitigare le giuste pretese, laddove non si hanno i mezzi per perseguire subito una piena liberazione e restaurazione del diritto internazionale