Categories: Attualità

Per la Siria torni la legalità e l’applicazione dello stato di diritto

Questi 2  commenti sono  bellissimi e li sottoscrivo, sono sul sito di Emergency on line:

Qual è il problema di fondo di questo conflitto, come di altri? Il problema si chiama ONU. Il giro di boa, da essere tentativo di soluzione a problema nelle relazioni internazionali, è – di fatto – l’adozione della dottrina “responsibility to protect”, che fa dell’ONU il tutore dei diritti umani (un “qualcosa” di cui è chiunque si sente autorizzato a parlare, dalla Clinton alla Santanché) invece che custode del diritto internazionale (che è – quasi – scritto e vincolante).

La “carta fondamentale” è stata stracciata e sostituita da questa abborracciata e confusa dichiarazione di intenti che fa sì che l’Organizzazione delle Nazioni Unite sia ormai la copertura semi-legale per gli interventi degli USA – NATO, autonominatisi poliziotti del mondo. L’ONU non ha più forze di pace per sedare i conflitti, non ha più struttura legale per dirimere le questioni e fare indagini, perché tali funzioni sono state usurpate dagli eserciti occidentali per i primi e dalle ong e dai media per le seconde. La Russia, mettendo i bastoni fra le ruote di questo meccanismo, ha mostrato che il “re è nudo”, ma non che l’Onu è impotente, piuttosto che è IL problema.

ed ancora:

Dimostrazione odierna: un segretario generale dell’Onu non può permettersi di dire che il governo di un paese membro è “delegittimato”, a meno che non violi il diritto internazionale a seguito di un pronunciamento degli organismi competenti. E Assad – piaccia o no – il diritto internazionale non lo sta violando. Ban Ki Moon, recitando le veline di chi lo ha messo lì, delegittima solo sé stesso e l’organizzazione di cui è indegnamente capo.
Il diritto internazionale lo ha violato chi ha, formalmente ed espressamente, annunciato di finanziare e armare gruppi che stanno destabilizzando un paese membro dell’Onu.

Il diritto internazionale lo ha violato chi, funzionario dell’Onu (Colville) ha esortato i ribelli armati siriani ad astenersi da “uccisioni non necessarie”, dimostrando pertanto che l’Onu considera alcune “uccisioni necessarie”. La condanna di Ban Ki Moon doveva andare a quegli ambasciatori (di USA e Francia, guarda caso) che all’inizio delle rivolte sono andati – con ammissione dei relativi ministeri degli esteri – ad Hama a prendere contatto con i gruppi ribelli. Quando ci si renderà conto che sono questi i veri atti di destabilizzazione, le vere violazioni? Summum ius summa iniuria: se chi deve essere tutore del diritto lo viola per primo autorizza chiunque a compiere qualsiasi delitto.

(autore: AglieglieBratsov)

http://www.agi.it/estero/notizie/201206070826-est-rt10009-siria_russia_e_cina_no_a_intervento_militare

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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