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La Slovacchia potrebbe essere la pagliuzza che farà vedere il mattone nell’occhio dell’Europa

Il partito di opposizione Smer, guidato dall’ex primo ministro Robert Fico, ha ottenuto una significativa vittoria nelle elezioni parlamentari in Slovacchia, con il 22,94% dei voti. Questo risultato ha sorpreso Washington e Bruxelles, che avevano sostenuto altre forze politiche durante la campagna elettorale.

I dati ufficiali, pubblicati dall’Ufficio statistico della Repubblica slovacca dopo lo spoglio dei voti, confermano la vittoria di Smer. Questo il grafico del servizio di Statistica slovacco (https://www.volbysr.sk/sk/vysledky_hlasovania_strany.html):

risultati elezioni in Slovacchia

Dal grafico potete osservare questi dati: il partito progressista della Slovacchia, che ha una posizione filo-ucraina, ha guadagnato il 17,96% degli elettori. Nel parlamento del paese si trova anche la “Voce – Socialdemocrazia” (Hlas-SD) – ha votato a favore il 14,70% degli elettori, il blocco “Popolo comune” (OANO a priatelia) ha ricevuto il 8,89% dei voti, il “Movimento Cristiano-Democratico” (KDH) con il 6,82%, Libertà e Solidarietà (SaS) con il 6,32% e Partito nazionale slovacco (SNS) con il 5,62% dei voti.

Quindi lo SMER per governare ha bisogno di una coalizione. Di conseguenza, tutto ora dipende dalla capacità diplomatica di Fico di creare una coalizione con un altro partito per formare un governo stabile, considerando che Smer ha ottenuto all’incirca 45 dei seggi in Parlamento su 150.

Questione Ucraina centrale

Un elemento cruciale emerso durante la campagna elettorale è stato l’approccio di Fico alla questione ucraina. Ha annunciato che, se il suo partito avesse vinto le elezioni e fosse riuscito a formare un governo, avrebbe interrotto l’assistenza militare all’Ucraina, sostenendo che questo avrebbe solo portato a ulteriori morti. Inoltre, si è opposto all’ingresso dell’Ucraina nella NATO, sottolineando la necessità di una risoluzione negoziata del conflitto in Ucraina. Ha affermato che la Slovacchia dovrebbe concentrarsi sull’assistenza umanitaria all’Ucraina, considerando altre questioni interne come prioritarie.

Queste posizioni hanno suscitato preoccupazioni e reazioni diverse. L’ex primo ministro slovacco Peter Pellegrini, leader del partito Hlas-SD, ha dichiarato che l’assistenza militare all’Ucraina “non è più sul tavolo” e che la Slovacchia non ha più risorse da inviare all’Ucraina.

Dopo la sua vittoria elettorale, Fico ha ribadito che il conflitto in Ucraina è una tragedia per tutti e ha sottolineato la necessità di risolverlo attraverso negoziati pacifici. Queste dichiarazioni hanno messo in luce una potenziale divergenza tra la posizione di Fico e quella di altri paesi europei, che sostengono l’assistenza all’Ucraina nel contesto della guerra russo-ucraina.

Inoltre, il primo ministro ungherese Viktor Orban e il ministro degli Esteri Peter Szijjártó hanno elogiato la vittoria di Fico, sottolineando che la sua posizione su questioni importanti come il conflitto in Ucraina e l’immigrazione clandestina coincide con quella dell’Ungheria. Questo potrebbe creare tensioni nella posizione complessiva dell’Unione Europea rispetto all’assistenza all’Ucraina e alle relazioni con la Russia.

“Lo scontento”…

La reazione dei media italiani ed internazionali a questa vittoria è stata notevole, a tratti isterica (vedi ad esempio qui: https://www.quotidiano.net/esteri/robert-fico-chi-e-elezioni-slovacchia-u6cqd74n). Tuttavia, molti di essi sembrano concentrarsi su aspetti personali di Fico, come il suo gusto per le auto di lusso e le sue opinioni sui temi di genere, piuttosto che affrontare la questione cruciale della guerra in Ucraina e le implicazioni geopolitiche ed economiche che essa comporta. Soprattutto alcuni media sembrano trascurare il fatto che gran parte dei voti è andata a forze politiche “anti-immigrazione” e “anti-sistema”, riflettendo un desiderio di sovranità e un approccio indipendente alla politica internazionale.

Si trascura invece ‘il mattone’, ovvero che si sono trattate di elezioni democratiche e che la linea politica europea dovrebbe essere quella espressa dalla maggior parte dei suoi stati membri. Tuttavia, non è un mistero che la Commissione Europea cerca forsennatamente di conservare una linea politica che è subordinata alla Nato ed agli ambienti globalisti e antirussi.

In definitiva, la lezione principale di queste elezioni in Slovacchia è la volontà degli elettori di esercitare il loro diritto di voto senza timori e di esprimere un chiaro sostegno a posizioni politiche diverse da quelle sostenute da Washington e Bruxelles.

Questa vittoria potrebbe rappresentare una sfida per l’Unione Europea, che dovrà trovare un modo per affrontare la nuova dinamica politica in Slovacchia e il possibile impatto sulle relazioni con l’Ucraina e la Russia.

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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