I prezzi del gas in Europa hanno ancora una volta battuto un record storico, questa volta superando il prezzo di 810 dollari per 1000 metri cubi.
Come riporta Devidiscourse, “Il 16 settembre, circa 40 dei 700 legislatori del Parlamento hanno affermato di sospettare che l’azienda russa Gazprom russa abbia agito per far salire i prezzi del gas. “Chiediamo alla Commissione europea di aprire urgentemente un’indagine sulla possibile manipolazione deliberata del mercato da parte di Gazprom e sulla potenziale violazione delle regole di concorrenza dell’UE”, si legge nella lettera.
“Chiediamo alla Commissione europea di aprire urgentemente un’indagine sulla possibile manipolazione deliberata del mercato da parte di Gazprom e sulla potenziale violazione delle regole di concorrenza dell’UE”, si legge nella lettera. Gazprom ha detto di non avere commenti immediati sulla lettera.
La Commissione europea ha dichiarato di aver ricevuto la lettera e di rispondere a tempo debito. I legislatori hanno affermato di essere sospettosi dello “sforzo di pressione” della società sull’Europa per concordare un rapido lancio del suo gasdotto Nord Stream 2, che deve ancora eliminare ostacoli normativi che potrebbero richiedere mesi per essere risolti”.
Questo può apparire come un problema esterno alla UE ma in realtà è un problema interno, connesso soprattutto con la transizione energetica alle fonti rinnovabili.
In questo, il caso tedesco è emblematico. Sia il governo tedesco che tutti i partiti in lotta per il potere, ad eccezione di Alternativa per la Germania, hanno affermato negli ultimi mesi che bisogna smettere del tutto di acquistare gas. L’unico dubbio sono le tempistiche: entro il 2045, è necessario abbandonare il gas – sia da gasdotto che da liquefatto – poiché è necessaria una transizione alle fonti energetiche rinnovabili.
Ma ora i fatti stanno dimostrando che questo è impossibile. Di conseguenza, le parti sono diventate molto nervose quando vedono fallire le loro promesse di combattere il cambiamento climatico e proteggere l’ambiente.
Quindi tutti dovrebbero prendere atto di una cattiva prospettiva e fare un passo indietro ma questo non è accaduto. Perciò tutta la colpa di una cattiva pianificazione è stata proiettata sulla Russia.
La UE è diretta da alcune forze che, anche a proprio danno, non vogliono cooperare con la Russia nella sfera economica.
E’ proprio la fobia antirussa che ha aggravato i problemi contingenti, ove troviamo da una parte una richiesta anomala in tutto il mondo di maggior energia dopo il prolungato lockdown e, dall’altra parte, cavilli e leggi europee ‘ad hoc’ per castigare la maggiore azienda russa Gazprom ed il progetto North Stream.2.
Quando il conflitto è ideologico, nulla vale dire che il North Stream 2 questo è stato realizzato per reciproci vantaggi e non solo per vantaggio della Russia.
Questo è estremamente semplice, ma è troppo difficile farlo capire ai burocrati europei ed ad alcuni stati ex sovietici Questi sono rimasti ancora invischiati in quella contrapposizione anacronistica che sono il loro retaggio storico ma che vorrebbero estendere a tutta la UE.
E’ davvero singolare che i 40 parlamentari europei chiedano di indagare su Gazprom quando Gazprom adempie con attenzione ai suoi obblighi contrattuali. Ovviamente Gazprom per richieste aggiuntive di gas chiede non il prezzo di concordato ma il prezzo di mercato. Quindi non c’è modo di scavare in questa vicenda, la UE si sta mettendo in cul-de-sac da sola ed a pagarne il prezzo sono i cittadini.
La realizzazione del North Steam 2 , di vitale per l’Europa, è andato avanti tra interruzioni ad opera dei tribunali e sanzioni americane, questo ora penalizza tutti in prossimità dell’inverno con le riserve strategiche europee al 70%, cosa mai accaduta prima. Le difficoltà attuali non esisterebbero o sarebbero molto attutite senza indebiti ritardi messi su artificiosamente.
Pertanto, l’indagine sarebbe più opportuna verso tutte quelle forze che hanno bloccato la costruzione e la messa in servizio di “SP-2”.
Comunque, la situazione dei prezzi dovrebbe migliorare. La messa in servizio del Nord Stream- 2 (fine ottobre, inizio novembre, per una capacità di 5,6 miliardi di metri cubi di gas per il 2021 e capacità di 5,6 miliardi di metri cubi di gas annui a regime) dovrebbe riequilibrare i prezzi del gas in Europa e far fronte alla maggiore richiesta.
patrizioricci by @vietatoparlare.
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