Lo schema qui sopra, forse su ‘obiettivo’ è un pò indirizzato. Ma il resto, visto ciò a cui stiamo assistendo, diventa credibile. Un altro ‘punto di vista’ da leggere criticamente ma con il ‘senno del poi’ diventa interessante.
Se avete fretta, leggete solo la parte in neretto…)
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fonte: The Barnes Review del Nov/Dic 2008 www.barnesreview.com
Quali sono state le motivazioni della guerra tra Stati Uniti e Giappone? Pearl Harbour risulta soltanto il pretesto.
Le vere radici del conflitto sono molto più profonde di quanto pensato dalla vecchia scuola di storici.
Le vedute della classe dirigente americana secondo le quali gli Stati Uniti d’America si trovarono invischiati nella II G.M. come risultato dell’attacco di sorpresa giapponese(1) a Pearl Harbour il 7 dicembre 1941, non sono più accettate dagli storici seri.
In base alle nuove conoscenze,le origini del conflitto sono di gran lunga più profonde.
Durante gli anni ’30 il Giappone espanse rapidamente la sua produzione industriale,mentre il resto del mondo,con l’eccezione della Germania,ristagnava.
Verso il 1941 il Giappone era diventato la potenza economica più importante dell’Asia Orientale e le sue esportazioni stavano gradualmente rimpiazzando quelle degli Stati Uniti e dell’Inghilterra. Il Giappone ha ben poche risorse naturali. Quindi qual’e il segreto del suo successo?
Allo scopo di rispondere a questa domanda dobbiamo tornare indietro al 1929,quando uno dei 20 massimi riformatori monetari,il maggiore Clifford Hugh Douglas si recò per un giro di conferenze in Giappone.
La teoria economica di Douglas caldeggiava il trasferimento del processo di creazione della moneta dalle banche private,che creano il denaro dal nulla come debito ad interesse,allo Stato. Questa moneta creata dal governo egli la chiamo “social credit”. Auspicava inoltre il pagamento di reddito minimo o dividendo nazionale a ciascun cittadino. Questo dividendo avrebbe procurato ai consumatori un potere d’acquisto aggiuntivo necessario per assorbire tutta la produzione corrente delle merci in maniera non inflazionistica(2).
Le proposte finanziarie di Douglas per un sistema monetario onesto, fondato sulla creazione del denaro e del credito da parte dello stato su base esente da interessi,furono entusiasticamente accolte dall’industria nipponica e dal governo(3).
Tutti i libri e gli opuscoli di Douglas furono tradotti in giapponese,e che ne furono vendute più copie che in tutto il resto del mondo messo insieme(4).
Fin dall’inizio del 1882,la più grande azionista della Banca del Giappone (Nippon Ginko) era stata la Casa Imperiale.
La sua riorganizzazione come Banca di Stato,amministrata esclusivamente nell’interesse nazionale,fu attuata nel 1932. La riforma della Banca Centrale fu completata nel febbraio 1942 quando la Legge sulla Banca del Giappone fu rimodellata su quella della Reichsbank germanica del 1939.
Essa dichiarava che “la banca era un ente speciale dalla connotazione fortemente nazionale. La banca avrebbe dovuto assumere il compito di controllare la moneta e la finanza,e sostenere e promuovere il sistema creditizio in conformità con le politiche dello Stato per assicurare la piena utilizzazione del potenziale nazionale.
Inoltre,sarebbe stata guidata con il solo principio-guida del raggiungimento degli obbiettivi nazionali (Art.2).
In quanto alle funzioni della banca,la legge aboliva il vecchio principio della priorità per la finanza commerciale,impoverendola per supervisionare i servizi per la finanza industriale.
La legge inoltre autorizzava la banca a concedere anticipi illimitati al governo senza cauzione, e sottoscrivere ed assorbire le obbligazioni statali.
Rispetto alla emissione di banconote, la legge rese permanente il sistema del limite massimo di emissione; quindi,la banca avrebbe potuto effettuare emissioni illimitate per soddisfare le richieste delle industrie militari e quelle del governo.
D’altra parte,la supervisione del governo sulla banca fu grandemente rafforzata.
Il governo avrebbe potuto nominare,sovrintendere ed emanare ordini al presidente ed ai direttori;vi era inoltre una clausola che affidava al governo maggiori poteri comprensivi allo scopo di emanare cosiddetti “ordini funzionali” alla banca per dirigerla verso l’attuazione a funzioni che si fossero rese necessarie per il raggiungimento dei fini della banca.
Ancora,la Legge creò un vasto ventaglio degli affari bancari soggetti all’approvazione governativa,inclusi la variazione dei ratei bancari,l’emissione di banconote ed i conti (5)”.
Una volta rimossi i ceppi,ebbe luogo un forte miglioramento dell’economia giapponese.
Durante gli anni dal 1931 al 1941 la produzione manifatturiera e quella industriale aumentarono del 140% e del 136% rispettivamente,mentre il reddito nazionale ed il PIL svettarono al 241% ed il 259% rispettivamente.
Questi notevolissimi incrementi eccedettero di un largo margine lo sviluppo economico del resto del mondo industriale.
Nel mercato del lavoro la disoccupazione cadde dal 5,3% nel 1930 al 3,0% nel 1938.
Le controversie industriali declinarono,con gli scioperi da 998 nel 1931 a 159 nel 1941.
Diversamente dal Giappone,gli Stati Uniti avevano una banca centrale privata,in gran parte in mano straniera,chiamata Federal Reserve Bank.
Dalla sua fondazione il 23 dicembre 1913,in circostanze fortemente sospette questa banca aveva minato la Costituzione degli Stati Uniti e distrutto la libertà e la prosperità del popolo americano. Una accusa contemporanea della U.S. Federal Reserve si trova nella citazione del paragrafo di apertura del discorso di apertura pronunciato dall’onorevole Louis T.McFadden,presidente del Comitato Nazionale delle Banche e Valute (1920-1931).
Fu pronunciato davanti al Congresso il 10 giugno 1932,acclamato dai membri presenti(6). MCFADDEN:”Signor Presidente. Abbiamo in questo Paese una delle più corrotte istituzioni che il mondo conosca. Mi riferisco al Federal Reserve Board e alle Federal Reserve Banks. La Federal Reserve Board,un Ente governativo,ha truffato il governo degli Stati Uniti ed il popolo americano di tanto denaro da permettere di pagare il debito nazionale.
I furti e le iniquità delle Federal Reserve Banks agendo di concerto,sono costato a questo Paese abbastanza denaro da ripagare molte volte il debito nazionale.
Questa iniqua istituzione ha impoverito e rovinato il popolo americano:ha causato bancarotta a sé stessa e praticamente causato bancarotta al nostro governo. Lo ha fatto a causa di carenze della legge sotto la quale opera,a causa della cattiva amministrazione del Federal Reserve Board. Alcuni credono che la Federal Reserve sia un’istituzione statale. Non lo è. È un monopolio di credito privato,che preda il popolo degli Stati Uniti per il tornaconto proprio e dei clienti stranieri; speculatori nostrani e stranieri,ed imbroglioni;e ricchi predatori e prestatori di denaro”.
McFadden continuò a denunciare come la Federal Reserve Bank comprasse voti allo scopo di controllare leggi dello Stato,e come usasse le sue vaste risorse finanziarie mantenendo una “propaganda internazionale” per coprire i suoi precedenti misfatti e mettere in moto nuove opportunità per il suo “gigantesco treno del crimine”. Secondo lui questi dodici monopoli di credito privati “ingannevolmente e slealmente” furono imposte ad un pubblico senza sospetti da parte di banchieri stranieri che nel 1904 finanziarono il Giappone nella sua guerra contro la Russia.
Nel 1917 finanziarono il programma politico di Trotzsky in America e pagarono il suo passaggio in Russia.
Con l’assistenza delle loro filiali bancarie in Svezia questi banchieri internazionali “fomentarono ed istigarono la rivoluzione russa”,che causò la distruzione dell’Impero russo.
Si può quindi vedere che la U.S. Federal Reserve Bank fu profondamente coinvolta nel complotto e nel finanziamento per rovesciare l’Impero russo(7).
Nella sua posizione di stretto controllo sulla stampa e di posizionamento dei suoi agenti nei posti chiave del governo nel 1941,la Banca era in una posizione favorevole dalla quale trafficare e provocare la guerra col Giappone.
Entrambe,la banca del Giappone e la tedesca Reichsbank(8),con il loro sistema di creazione della moneta da parte dello Stato ad interesse zero,e l’inevitabilità che quel sistema di finanziamento si sarebbe espanso in altri Paesi,in particolare quelli della progettata grande sfera di mutua prosperità del’Asia dell’Est,posero una tale seria minaccia agli investitori privati della U.S. Federal Reserve,che una guerra mondiale fu considerata l’unico mezzo per combatterla.
Nel Luglio 1939 gli Stati Uniti unilateralmente abrogarono il Trattato del Commercio del 1911,in tal modo restringendo la possibilità per il Giappone di importare materie prime essenziali. Queste misure furono imposte apertamente a causa della guerra in Cina e furono seguite nel Giugno 1940 da un embargo sul carburante avio ed al divieto di esportazione di ferro e acciaio nel novembre 1940(9).
Nel Luglio 1941 tutti i beni Giapponesi in Inghilterra,Olanda e Stati Uniti furono congelati dopo che il Giappone aveva pacificamente occupato l’Indocina,con il permesso di Vichy,allo scopo di bloccare le rotte meridionali dei rifornimenti nipponici. Contemporaneamente fu imposto l’embargo sul petrolio.
Senza il petrolio il Giappone non poteva sopravvivere.
Il Generale Hideki Tojo,primo ministro (ottobre 1941-luglio 1944),spiega nel suo diario come gli Stati Uniti ostacolassero continuamente gli sforzi del Giappone per mantenere la pace.
Le relazioni commerciali pacifiche nipponiche venivano persistentemente minate dal governo degli Stati Uniti e costituivano una grave minaccia per il futuro del Giappone.
Il blocco commerciale poneva un cappio al collo del Giappone.
Non solo gli Stati Uniti,l’Inghilterra,la Cina e l’Olanda stavano accerchiando il Giappone per mezzo della pressione economica,ma si stavano dislocando e rafforzando forze navali in tutta la regione fra le Filippine,Singapore e la Malesia.
Un ammiraglio americano sosteneva che la flotta giapponese poteva essere affondata in un paio di settimane,mentre il primo ministro Winston Churchill dichiarava che l’Inghilterra si sarebbe affiancata agli Stati Uniti entro 24 ore:”Il Giappone ha tentato di aggirare queste circostanze pericolose con negoziati diplomatici,e sebbene accumulasse concessioni su concessioni,nella speranza di trovare una soluzione con il mutuo compromesso,non ci fu alcun progresso perché gli Stati Uniti non arretravano dalla loro posizione originale.
Alla fine gli Stati Uniti avanzarono richieste inaccettabili per il Giappone:completo sgombero delle truppe nipponiche dalla Cina,sconfessione del governo di Nanchino ed il ritiro del patto Tripartito.
A questo punto il Giappone perse le speranze di raggiungere una soluzione per mezzo di negoziati diplomatici.
Poiché gli eventi procedevano in questo modo era chiaro che continuare così avrebbe condotto al disastro.
Con le opzioni in tal modo escluse,allo scopo di difendere e proteggere la nazione e sgombrare gli ostacoli che ne ostacolavano il progresso,fu deciso l’appello alle armi.
La guerra fu decisa nella Conferenza imperiale del 1 dicembre 1941 ed a questo punto fu deciso il passaggio all’apertura delle operazioni.
Tuttavia,anche durante la preparazione per l’azione, preparammo i nostri piani in modo che se si fossero raggiunti dei progressi per mezzo delle trattative diplomatiche avremmo cancellato all’ultimo momento le operazioni secondo le possibilità tecniche di comunicazione dell’epoca (10)”.
Un ulteriore incentivo per i nostri capi politici senza scrupoli del governo per fomentare una guerra col Giappone fu la firma del patto Tripartito il 21 settembre 1940.
Questa era un’alleanza militare difensiva in base ai termini della quale,se uno dei contraenti dell’Asse fosse stato attaccato,gli altri sarebbero scesi in campo in sua difesa.
In base a ciò la Germania fu indotta a dichiarare guerra agli Stati Uniti (11).
Dopo numerose iniziative diplomatiche,dopo che l’offerta di una conferenza al vertice dell’8 agosto 1941 era fallita,il Giappone fu costretto ad attaccare l’America per mantenere la sua prosperità ed assicurare la sua esistenza come Stato sovrano.
Nel massacro che ne seguì,due milioni e 300 mila Giapponesi ed Americani persero la vita.
Decine di migliaia di soldati “alleati” furono costretti a subire le sofferenze e le umiliazioni di internati nei campi di prigionia (12).
Con un atto di consumata ipocrisia,l’Alto comando nipponico fu processato per “crimini di guerra”.
Questi tribunali erano fondati su leggi retroattive,che culminarono nel sovvertimento di duemila anni di giurisprudenza occidentale.
La regola “tu quoque”,un’accusa d’ipocrisia,fu cinicamente ignorata,nonostante i brutali attacchi nucleari su Hiroshima e Nagasaki causassero una cifra stimata in 239.000 uccisi (13).
Uno dei primi atti dell’occupazione americana sul Giappone nel settembre 1945 fu di ristrutturare il sistema bancario nipponico in conformità con le norme bancarie internazionali,cioè usuraie.
Il finanziamento illimitato allo Stato dalla Banca del Giappone fu abolito e le grandi concentrazioni industriali,le “zaibatsus”,furono smantellate. Questa politica fu portata avanti da Joseph Dodge,un banchiere di Detroit,che fu il consiliere finanziaro del comandante supremo “alleato”,il generale Douglas McArthur.In entrambi i decennali del ’50 e del ’60 per la commemorazione della fine della II G.M.,funzionari giapponesi,fra cui il primo ministro Junichiro Koizumi (14) nell’ultimo caso,si sono scusati.
Chiaramente tali scuse sono mal poste e forse dovremmo essere noi a scusarci con i Giapponesi per averli provocati ed indotti in una guerra insensata ed inutile,che secondo la propaganda “alleata” fu combattuta per rendere il mondo libero per la Democrazia.
In realtà la Seconda Guerra Mondiale fu combattuta per rendere il mondo pronto per l’usura,ed assicurare la schiavizzazione permanente dell’Umanità per mezzo del debito e l’interesse.
Stephen M. Goodson
(fonte: The Barnes Review del Nov/Dic 2008 www.barnesreview.com
tradotto e ripubblicato da Rinascita)
Note finali:
1. Thomas Kimmel (nipote del’Amm. Husband Kimmel) “12 nuovi fatti su Pearl Harbour”,The Barnes Review,Nov/Dic 2004,37-41. L’”intelligence” fu rimossa dai comandanti locali allo scopo di assicurare la massima spettacolarità all’attacco. Vedi inoltre Roger A. Stolley “Pearl Harbour Attack no Surprise”, “The Journal of Historical Review” Vol.12 n.ro 1,primavera 1992,119-21,che cita il tenente-colonnello Clifford M. Andrew,ex U.S. Army Intelligence officer,che fu temporaneamente Assistant U.S. General Staff:”Cinque uomini erano direttamente responsabili per ciò che accadde a Pearl Harbour. Io sono uno di quei cinque. Sapevamo bene in anticipo che i giapponesi stavano per attaccare. Almeno nove mesi prima… fui incaricato di prepararlo. Ero direttamente agli ordini del presidente degli Stati Uniti e mi fu ordinato di non dare informazioni di intelligenza vitali relative alla dislocazione della flotta giapponese ai nostri comandanti in campo. Avevamo intercettato e decrittato i codici giapponesi. Avevamo monitorato tutte le loro comunicazioni per mesi prima dell’attacco. La voce secondo la quale non avevamo comunicazioni dirette con Washington e una bugia”. Stolley conclude dicendo:”Chiedo scusa al popolo degli Stati Uniti di allora e di oggi per essere stato cosi fuorviato,per avere accettato le menzogne ed avere interamente creduto alle menzogne ad esso propinate”.
2.Questo fa parte del teorema di Douglas A+B,cioè,che i prezzo sono sempre generati ad una velocità maggiore dell’introito prodotto,così che i prezzo totali di tutte le merci nella economia ad uno stadio particolare eccedono il potere d’acquisto dei consumatori. Il dividendo nazionale era inteso per colmare il deficit del potere d’acquisto,e di conseguenza contribuire alla abolizione del ciclo degli affari e la sindrome di povertà e di abbondanza.
3.Questo entusiasmo contrasta con l’allarme col quale le idee di Douglas furono ricevute nella City di Londra o Miglio quadrato (677 acri).Durante gli anni ‘30 furono raccolte cinque milioni di sterline inglesi (una somma prodigiosa ai tempo d’oggi)dai banchieri internazionali allo scopo di neutralizzare le proposte di Douglas.
4.”New Economics”,19 Gennaio 1934,pagina 8 citato da D.J. Anis “The Story of the Commonwealth Bank” ,Veritas Publishing Company,Bullbrook,Australia Occidentale,1986,44.
5.”Money and Banking in Japan”,The Bank of Japan Economic Research Dept.,tradotto da S.Nishimura,edito da L.S. Pressnell Macmillan,Londra,1937,38.
6.”Collective Speeches of Congressman Louis T. Hawthorne, California. 1970 cap. XVI “The Treacherous and Disloyal Conduct of the Federal Reserve Board and the Federal Reserve Banks”,248-9.
7.Nel 1914,la Russia era la Nazione più prosperosa del mondo.Aveva un piccolo e declinante debito estero e nessuna banca centrale.Vedi George Knupffer,”The struggle for World Power”,1971,Cap.15,”Some Details about Russia”,138-46.
8.Stephan M. Goodson, “Bonaparte & Hitler vs. the International Bankers”,The Barnes Review,Nov/Dic 2004,23-9.
9.Asserite violazioni dei diritti umani furono le motivazioni per le imposizioni di sanzioni.Tuttavia,questa può essere stata una manovra per proteggere gli investimenti petroliferi in Cina.
10.”The journal of Historical Review”,Vol.12 numero 1,primavera 1992,”Hideki Tojo Prison Diary” 41-2.
11.Oltre agli obblighi dell’alleanza,altri fattori che influenzarono la dichiarazione di guerra tedesca erano le persistenti provocazioni della marina degli Stati Uniti nel Nord Atlantico e la previsione che i Giapponesi avrebbero aperto un fronte russo nell’Estremo Oriente per alleviare le forze tedesche provate nei pressi di Mosca.
12.In vista della non-ratifica della Convenzione di Ginevra da parte del Giappone del 1929,gli Stati Maggiori “alleati” portano pesanti responsabilità per le privazioni che sapevano sarebbero occorse ai loro soldati se catturati. Uno studio recente del Professor Richar Aldrich della Notthingam University “The Faraway War:Personal Diaries of the Second World War in Asia and in the Pacific”,2005,Doubleday,ha rivelato che lo stereotipo del giapponese crudele ed inumano è in gran parte inesatto.Molti di loro erano duri ma corretti nel trattamento dei prigionieri nemici.Per contro,gli americani e gli Australiani spesso non facevano prigionieri ma li massacravano (diaro del 1943 di Eddie Stanton,australiano pubblicato da Goodenough Isola di Papua,Nuova Guinea).Secondo un portavoce della Imperial War Museum,Londra,in un programma trasmesso dalla British Sky Television il 15 agosto 2005,il trattamento dei giapponesi dei prigionieri russi (1904-5) e dei prigionieri tedeschi della prima guerra mondiale (1914-18) fu esemplare.
13.La giustificazione per questi bombardamenti fu la conquista delle isole maggiori giapponesi che sarebbe costata 500.000 morti alleati. Ma questi disastri sarebbero stati evitati se fosse stata accettata la proposta di pace condizionata giapponese del Gennaio 1945.
14.Secondo la rivista mensile “Right Now” del Settembre 2005 (Marylebone High Street,Londra WIU 5AP,PAG 15,”il primo ministro Junichiro Kaizumi è continuamente attaccato per il fatto che continua a frequentare il santuario di Tokyo (santuario Yakusuni) dove i Caduti giapponesi sono venerati. Lo International Herald Tribune ed il New York Times si riferiscono a questi Caduti come criminali di guerra. Questa è l’ennesima conferma dell’asserzione del Dr.Harry Elmer Barnes secondo cui “i vincitori scrivono la storia”.
vedi anche http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=2034