Durante il programma di Rai 1 A SUA IMMAGINE che segue l’Angelus del Papa, un commentatore, ha detto che il Papa ha recentemente rimproverato i Vescovi della Siria perché troppo pro-Assad.
Che il Papa abbia rimproverato che i Vescovi fossero troppo pro Assad non mi risulta , ma il punto non è questo: il punto è essere o non essere a favore della guerriglia armata in atto (che rifiuta ogni mediazione e compromesso), che si serve della mistificazione dei mass media per distorcere ciò che sta succedendo. Qui in questo blog si dice solo questo e che invece la sola rivoluzione a cui credo come cattolico e come uomo, è un’altra.
Invece, il ragionamento che ci hanno messo dentro, la logica di cui siamo intrisi, la logica che sembrano seguire la maggior parte dei mezzi di comunicazione è anticristiana : Pro o contro. Riducono la realtà a essere PRO O CONTRO. E’ un modo semplicistico e anticristiano di giudicare. L’informazione è contrassegnata dalla partegianeria o dal livore per il mancato intervento dell’occidente stile-Libia. Forti di questi altissimi pensieri, questi illustri pensatori della REALTA’ PENSATA, poi mi vogliono insegnare che la realtà non si può capire perché è complicata…
La risposta è l’idea di bene a cui apparteniamo. Domandarmi cosa io cerco in ogni cosa. E’ l’apertura al reale e non il conformarmi a delle opinioni sulla realtà.
Invece “pro o contro” o il sogno di un paradiso in terra non è l’idea che ho della giustizia e del benessere, della libertà. E l’ha ricordato Gregorio III patriarca cattolico siriano, di non pensare come questo mondo. Come dice il Vangelo stesso.
Se poi consideriamo che la rivolta è in armi e vengono eseguite esecuzioni sommarie da quelli che dovrebbero portare il domani radioso (e che anche la Clinton in una intervista alla BBC ha detto chi sono: salafiti e jadisti), allora di cosa stiamo parlando? Quindi la libertà non esiste neanche in prospettiva! Non c’è neanche la prospettiva di una simile libertà ubriaca , anche cancellando ogni giudizio morale: c’è solo la domanda fondamentale sulla vita e sulla morte.
Se il Papa dice ai Vescovi di non essere “troppo pro-Assad”, perchè lo amo e lo stimo sono certo che mai lui direbbe ai suoi Vescovi di non dire più la verità e di non dire più il vero, di non dire che il cambiamento è in un Altro e che questo non si persegue con la violenza, facendo soffrire patimenti così grandi alla popolazione.
Io dico una semplice cosa : da povero battezzato, so poche cose, ma fondamentali:
1) Cristo è la via , la Verità e la Vita, non ho conosciuto nient’altro che mi attrae così.
2) la vita umana per me è sacra e l’emancipazione dell’uomo non si conquista con la rivoluzione armata islamista. Vale sempre il comandamento “non uccidere”, che è profondamente scritto nel cuore dell’uomo e nella sua ragione.
3) Non credo al relativismo. E’ il vero male di oggi, è ciò che ci fa nemici della nostra tradizione cristiana.
la storia è maestra ho visto cosa è successo in Libia: non mi è piaciuto, di tanta ipocrisia ne sono stato disgustato, non esistono bombardamenti di centri abitati, di scuole ed ospedali, di ciò che un paese ha costruito per decenni per motivi “umanitari”, e più volte era possibile una conciliazione. Si preparava la replica in Siria. Se anche su queste cose i teologi e gli esperti di cristianesimo dovranno discutere, allora siamo messi proprio male.
C’è una pubblica opinione guidata da illuminati che non sono infastiditi che i vescovi siriani siano pro o contro: sono infastiditi che i vescovi siriani non seguano le opinioni di chi lì non c’è. Insomma sarebbero cialtroni, servi del potere… E’ come se si dicesse ai vescovi cinesi di non stare contro il governo cinese se questi non permette la libertà religiosa. Questo è essere contro il governo cinese? O le proprie azioni possono essere pro o favore di qualcosa perchè si segue la Verita ed il bene per l’uomo?
Io e i miei amici di Ora Pro Siria e di Samizdatonline che ci stiamo occupando da fare “cassa di risonanza” degli avvenimenti siriani, sottolineando la disinformazione che inevitabilmente sembra partire quando si preparano gli “interventi umanitari” senza più alcun contraddittorio o dissenso, e guidati spesso da ben altri fattori politici ed economici. Stiamo cercando solo di sottolineare l’ambiguità che molti hanno di fronte a questi avvenimenti. Solo se l’uomo non spegne la domanda di giustizia e di verità su di sè, l’uomo può sperare in un cambiamento. Perciò, per questo clima di odio, di vendetta e di liquidazione dell’avversario, non ce la sentiamo di aderire a ciò che sta accadendo in Siria.
Non possiamo non vedere a chi farebbe comodo che questo governo siriano non ci fosse più, che fosse rovesciato. Si lo sappiamo, Assad è contro Israele e amica dell’Iran. Ci sono equilibri regionali che sarebbero favoriti da altri scenari. Tuttavia la nostra Costituzione ed anche la Carta dell’ONU vieta l’utilizzo delle armi per risolvere queste questioni. Ci sarebbe una guerra continua su tutta la terra. Inanzitutto come cristiano, non posso accettare che per arrivare ad un cambio di gouvernment (sicuramente rovinoso), si stravolga la realtà con le menzogne, si menta all’opinione pubblica , non posso accettare che le cose si risolvano con la spada e distruggendo un’intero popolo. Ed infine, ma è una cosa che mi sta a cuore più di tutto: è legittimo chiedersi chi salvaguardi la “libera ecclesia” o no? E che la libertà religiosa è la prima libertà si capisce.
I giornali più importanti sembrano totalmente proni “all’ottica internazionale”, spesso anche quelli cattolici, mentre potrebbero adottare ben altri giudizi di valore che derivano dalla fede, invece abbracciano l’ottica internazionale, essa risuona come un tam-tam incurante dei segnali forti che con cui la realtà CHIAMA continuamente, che chiede di rivolgere lo sguardo in un’altra direzione: è il tentativo – giocato in campo mediatico, finanziario e militare principalmente statunitense e da parte delle petrol-monarchie del golfo – messo in atto unicamente al fine di perseguire i propri obiettivi: cambiare globalmente la mappa geopolitica della regione mediorientale per arrivare successivamente all’Iran.
Vorrei proprio che prevalesse “un’ottica internazionale” ma non quella dei media mainstream, la verità non usa mai le grandi autostrade, ma va ricercata, e passa per i sentieri, per la “pietra scartata dai costruttori”.