L’Adesione dell’Ucraina all’UE: vantaggi, ma soprattutto rischi ed ipocrisia

La Reuters ha riportato che “si prevede che Kiev riceva il via libera per aderire all’UE questa settimana, a patto che farà di più per combattere la corruzione e garantire i diritti delle minoranze. La relazione della Commissione europea di mercoledì esaminerà anche altri candidati all’UE, tra cui Georgia e Moldavia.

Per quanto riguarda quest’ultima, le sono state poste nove condizioni per avviare i colloqui di adesione all’UE, che includono la lotta alla criminalità organizzata, e potrebbe ricevere una raccomandazione positiva condizionale insieme all’Ucraina, che è vicina a raggiungere tale traguardo. Funzionari dell’UE sostengono che la Georgia non ha ancora soddisfatto tutte e 12 le condizioni stabilite per ottenere lo status di paese candidato. Tuttavia, Tbilisi ha il sostegno di Orban e potrebbe ancora procedere con l’adesione all’UE, anche mentre il blocco lotta per l’influenza con la Russia”.

Cosa notiamo in queste nuove adesioni? Evidentemente, la caratteristica comune è la contrapposizione con la Russia. Durante il suo recente viaggio nei paesi di influenza russa, la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha cercato di avvicinare tali nazioni all’area dell’UE con proposte vantaggiose. Questo avviene in un momento in cui un conflitto sanguinoso è in corso, in cui l’UE non solo è schierata ma fornisce anche all’Ucraina addestratori, logistica, armi e finanziamenti per lo sforzo bellico.

Quindi, l’ipotesi di far entrare questi stati nell’Unione Europea, e questo vale soprattutto per l’Ucraina, solleva numerose questioni complesse dal punto di vista del diritto internazionale, della politica e della sicurezza.

Dal punto di vista del diritto internazionale, l’adesione di un paese in guerra all’Unione Europea è un argomento complesso. Non esiste una norma esplicita che vieti l’adesione di un paese in conflitto, ma l’UE deve valutare attentamente i rischi e le sfide coinvolte.

I trattati di adesione all’UE richiedono il rispetto dei principi democratici e dello stato di diritto, quindi l’Ucraina dovrebbe soddisfare tali requisiti (che certamente ora non soddisfa). Tuttavia, l’UE ha la flessibilità di negoziare condizioni specifiche con un paese candidato. Nel caso dell’Ucraina, potrebbe essere opportuno stabilire condizioni rigide legate alla risoluzione del conflitto, alle riforme democratiche e al miglioramento dei diritti umani prima dell’adesione. Va notato che Bruxelles è stata finora generica nelle sue richieste e non ha recentemente denunciato eventuali eccessi da parte dell’Ucraina. Richiedere che siano garantiti ‘i diritti delle minoranze’ in modo generico, mentre l’UE ha tollerato e permesso la persecuzione e la proibizione della lingua, del diritto di critica e dei diritti politici (tutti i partiti sono stati estromessi dal Parlamento), solleva interrogativi.

Inoltre, Bruxelles sembra ignorare che la guerra stessa che è in corso da quasi due anni ha origine nelle problematiche sopra menzionate.

In definitiva, l’ingresso dell’Ucraina nell’UE potrebbe essere visto come un atto aggressivo nei confronti della Russia, poiché questa mossa rafforzerebbe ulteriormente militarmente l’Ucraina e la integrerebbe nell’UE senza aver risolto prima le problematiche di sicurezza reciproca con la Russia.

I trattati di adesione all’UE richiedono il rispetto dei principi democratici e dello stato di diritto, pertanto è fondamentale che l’Ucraina soddisfi tali requisiti. Tuttavia, l’UE ha la flessibilità di negoziare condizioni specifiche con un paese candidato. L’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea è un argomento complesso che comporta sia vantaggi che rischi significativi, specialmente se teniamo conto – senza nasconderci dietro ad un dito – che l’ingresso nella UE sarà l’anticamera per l’Ucraina all’adesione alla NATO.

Perciò la decisione dell’UE dovrebbe essere basata su valutazioni approfondite, tenendo conto della situazione attuale in Ucraina, delle condizioni di adesione e del suo impegno nella promozione della stabilità nella regione.

Va notato che finora la leadership ucraina ha costantemente spinto l’UE verso una posizione di conflitto con vari pretesti e paventando minacce della Russia verso l’intera Europa, presentandosi come una nazione che sta salvando l’UE. Tuttavia, la situazione potrebbe essere vista in modo inverso: è Kiev che ha coinvolto l’intera Europa in un conflitto fratricida con la Russia, un paese con una chiara vocazione europea, simile a molti altri paesi slavi per i quali non si pongono ostacoli all’adesione.

In effetti, la situazione di conflitto all’interno dell’Unione Europea può essere attribuita in gran parte all’ampia influenza di Bruxelles ad interessi globali, ai quali è strettamente legata attraverso le potenti lobby che costituiscono il cuore stesso dell’Unione Europea. Queste lobby di potere spesso hanno una priorità che supera gli interessi nazionali dei singoli paesi membri. È paradossale notare che prima di procedere all’inglobamento di altri paesi, l’UE dovrebbe fare una profonda riflessione sullo stato attuale dei valori che sono stati originariamente promossi dai suoi fondatori ma che oggi sembrano essere stati pesantemente rinnegati.

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