Il compito di combattere il “nemico interno” attraverso la paura è stato risolto. Il problema è noto: la paura non finisce mai, cresce solo. Molto rapidamente, inizia a divorare il potere stesso. In effetti, questa è una classica malattia autoimmune, quando l’immunità potenziata e mobilitata, non riscontrando un’infezione, inizia a divorare il proprio corpo. Pertanto, per evitare la malattia autoimmune, la paura interna o viene perpetuata con la forza, oppure viene trasferita ad un “nemico esterno”.
Tuttavia, il terrore interno non può essere condotto a lungo, altrettanto si arriverà ad un deterioramento generalizzato ed irreversibile. Ciò significa che sarà nuovamente necessario cercare un nemico esterno.
Dopo la pandemia di covid (che sarà fatta proseguire a forza), il nemico esterno è stato la Russia. Non si tratta della giustezza delle posizioni italiane ed occidentali, quando piuttosto del fatto che le posizioni sono influenzate da necessità interne e non esterne, interne che riguardano la propria collocazione nel mondo, ove il mondo cosiddetto ‘fondato sulle regole’ guarda il mondo come l’accaparramento di risorse da cui trarre profitto ed imporre il proprio ‘equilibrio’.
Ora probabilmente tutti i nodi vengono al pettine. Essi sono dati soprattutto dalla nozione di profitto, in primis perché il lavoro è stato slegato dal lavoro privilegiando la finanza e concentrando quindi la ricchezza nelle mani di pochi.
Ovviamente, la situazione attuale è una situazione degenerata, perché la vita umana è limitata nel tempo e quindi il profitto dovrebbe essere misurato dal grado di soddisfazione spirituale, dalla consapevolezza maturata dagli eventi, dal tipo di relazioni tra le persone, dal giusto profitto restituito dal proprio lavoro. Se così fosse, si creerebbe una vita umana armonica che non andrebbe incontro a carestie e che trasformerebbe la società, ma purtroppo le scelte intraprese sono altre.
Lo vediamo ogni giorno dai giornali: continua ad imporsi nelle sedi istituzionali e dappertutto, una certa logica che non porta a niente. In questo contesto può succedere il voltafaccia di DI MAIO, questo dimostra che l’uomo da solo non regge di fronte al potere. O è animato da una speranza certa slegata dalla realtà terrena – che per me è l’Avvenimento di Cristo – o accetta che la verità è trarre profitto, ‘dire le cose come stanno’, il ‘sano realismo’. In una parola il nichilismo.
In definitiva, il mondo moderno ti gratifica se ti introduci nella sua onda. Sei premiato a secondo del grado di conformità che hai accettato. A secondo della tua rispondenza alle caratteristiche richieste, ci sarà uno spazio per te.
Le elargizioni di bonus governativi che vanno a coprire bisogni oggettivi cui bisognerebbe far fronte autonomamente, sono in linea con lo stato totalitario. Si sta innestando una estrema dipendenza del singolo soggetto con il potere, che regolamenta tutto, si inserisce nella vita privata, propaganda a tambur battente la propria concezione della vita entrando nella sfera più intima delle scelte personali, impone una dittatura sanitaria ai suoi sudditi. Siamo nella fase in cui il potere ‘si prende cura’ della collettività e decide esso stesso cosa sia il bene e la verità.
E’ per questo che DI MAIO ha detto che il 2023 sarà l’anno della verità. La verità decisa dal potere sarà per tutti.
patrizioricci by @VPNews
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