L’agenzia SANA ha comunicato che martedì mattina l’aviazione siriana ha effettuato raid aerei contro le strutture di contrabbando di petrolio siriane detenute dai curdi.
SAA claims responsibility for yesterday’s air strike on oil facilities near Jarablus, saying that it will go after any attempt to smuggle Syrian oil out of the country. pic.twitter.com/e3pqdXqkfm
— Syrian_MC (@Syrian_MC) November 26, 2019
Tramite raffinerie e autocisterne il petrolio siriano veniva contrabbandato illegalmente attraverso Jarablus Road e l’area di Erbil nel nord dell’Iraq in Turchia. L’agenzia di stampa statale siriana SANA riferisce che “un gruppo di queste autobotti è stato distrutto insieme a centri di raffinazione del petrolio”.
I raid hanno interessato i villaggi di Rai, Tarhin, Al-Ameria e Al-Burj la campagna di Al-Bab, nonché il villaggio di Al-Kuza nella campagna di Jarablus. Sono segnalate vittime tra gli operatori operanti nei siti colpiti. Vittime riportate tra i lavoratori. (fonte – Qalaat Al Mudiq (@QalaatAlMudiq )
I corrispondenti della SANA sottolineano l ‘”ipocrisia dei curdi” che, prima dicono che la Turchia è il loro principale nemico, poi non disdegnano di venderle il petrolio ”
Secondo la fonte Rojawa gli aerei erano decollati dalla base russa vicino Latakia.
+++Breaking: Military observatories confirmed that the four Unidentified aircrafts that targeted the Jarablus and Al-bab area took off from the Russian military base “Hmeimim” in #Latakia countryside.#Russia #Turkey #Rojava #Twitterkurds #Syria
— Rojava Network (@RojavaNetwork) November 26, 2019
Precedentemente, i media internazionali – riprendendo la stazione radio Sham FM – , avevano riportato che i bombardamenti erano stati effettuati in 9 diverse località da che erano stati effettuati da aerei della Coalizione anti- ISIS a guida USA. Altre fonti riferivano invece che i raid aerei erano stati effettuati da aerei sconosciuti .
#UPDATE: Likely oil tankers being targeted.
US killed ISIS spokesperson a few weeks ago in this area. He was found to be hiding in an oil tanker compartment.
— ELINT News (@ELINTNews) November 25, 2019
At least 9 air strikes on areas under the control of Turkish-backed jihadists by unknown aircraft. Unconfirmed reports claim that oil facilities and some military positions got bombed.https://t.co/49Hh6dZ1GA pic.twitter.com/OOEL5YLErA
— Syrian Civil War Map (@CivilWarMap) November 25, 2019
Ora l’agenzia di stampa siriana ha chiarito la paternità degli attacchi aerei fornendo anche quella che dovrebbe essere una foto della missione.
[su_heading style=”modern-2-blue” size=”21″ align=”left”]Raid aerei anche statunitensi (ma contro ISIS)[/su_heading]
Sempre in tema di operazioni in corso al nord della Siria ma questa volta effettuate dagli USA e dai curdi, lunedì il New York Times ha riferito che l’esercito statunitense ha nuovamente iniziato a condurre operazioni contro il gruppo terroristico dello Stato Islamico (ISIS) in Siria. Il NYT ha precisato che la campagna è stata ripresa due mesi dopo la decisione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di ritirare parte dell’esercito in relazione all’avvio dell’operazione turca nel nord del paese arabo.
Secondo la pubblicazione, venerdì le truppe statunitensi e diverse centinaia di combattenti delle forze armate curde hanno effettuato una grande operazione nella provincia di Deir ez-Zor per distruggere i combattenti dell’IS.
“Nei prossimi giorni e settimane, le operazioni contro i resti dello Stato islamico guadagneranno slancio” ha detto il NYT riportando le parole di Kennett Mackenzie, capo del comando centrale delle forze armate statunitensi, che ha parlato lo scorso fine settimana a margine della conferenza Dialogue in Manama in Bahrain.
patrizio ricci @vietatoparlare