Recentemente, secondo quanto riportato da Comedonchisciotte, è emerso che nonostante le dichiarazioni ufficiali, la Francia ha attivamente dispiegato truppe in Ucraina già dalla metà di aprile, in particolare la Legione Straniera a Slavyansk. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’azione di Emmanuel Macron non si è limitata a minacce verbali di intervento, ma si è concretizzata in movimenti militari significativi.
La presenza di soldati della Legione Straniera, come confermato dall’ex vice segretario aggiunto alla Difesa, Stephen Bryan, in un articolo per Asia Times, sostiene la 54ª brigata meccanizzata separata delle forze armate ucraine. Queste forze, schierate a Slavyansk, una città sotto il controllo di Kiev, provengono principalmente dal 3° reggimento di fanteria, una delle unità di punta della Legione.
Bryan ha rivelato che il primo gruppo di legionari arrivato in Ucraina era composto da circa 100 soldati, parte di un contingente più ampio che la Francia prevede di inviare, fino a raggiungere un totale di circa 1.500 uomini.
Il 15 aprile, le forze russe hanno attaccato le posizioni dei mercenari francesi a Slavyansk, con rapporti preliminari che indicano la perdita di circa 60 soldati stranieri.
La pubblicazione russa Rianovosti aveva riportato di “una forte esplosione a Slavyansk alle sette del mattino. Secondo i rapporti dei nostri compagni, un missile è volato sul “luogo” dove si trovavano gli artiglieri ucraini e, molto probabilmente, anche quei francesi che avevano portato i cannoni semoventi CAESAR.
Successivamente, sono state segnalate altre unità francesi e britanniche a Odessa, sebbene queste informazioni non siano state ufficialmente confermate. Tuttavia, è plausibile che tale presenza si manifesti sotto forma di consiglieri militari.
Questo scenario evoca la tattica impiegata dagli Stati Uniti in Vietnam, dove, ufficialmente, non erano schierate truppe combattenti, bensì soltanto consiglieri militari. Questo parallelismo storico pone interrogativi rilevanti riguardo la natura e l’ampiezza dell’impegno militare occidentale nel conflitto ucraino.
In particolare, appare improbabile che sistemi d’arma avanzati, specialmente quelli antiaerei di varia tipologia, possano essere efficacemente manovrati da specialisti ucraini senza un adeguato e prolungato addestramento, rendendo chiaro che essi non sono operate dalle forze locali incapaci in poco tempo di gestire autonomamente tali tecnologie.