Le lacune del DL Zan, che nel nome di un bene immette per legge una ideologia anti-umana

L’opposizione al Decreto ZAN ovviamente non si può identificare – come sbrigativamente alcuni vorrebbero falsamente far credere – con il mondo retrogrado che sfida il progresso. 

Invece, mi pare evidente che qui si stanno seguendo le linee guida di Onu , OMS e EU, ove questa legge fa parte del cambiamento operato dal ‘costruire meglio’ come indicazioni del WEF e think thank, apparati benefici e fondazioni varie.

Un passo dopo l’altro, il traguardo è togliere la possibilità di pensare criticamente.

Partire dall’educazione nell’infanzia – questa mi pare la cosa più grave – per introdurre un modo di pensare fatto passare come obiettivo, vero , libero, non discriminatorio quando non si ha ancora capacità critica e percezione di sé. In un colpo solo si toglie alla famiglia l’educazione e si sanzionano genitori e ambiti come la chiesa, che nella società hanno avuto sempre la principale funzione educatrice.

Se questa legge – che tra l’altro la maggioranza degli italiani non vuole – , dovesse passare, la cosa sarebbe pericolosissima per la nostra libertà. In merito non bisogna farsi ammaliare dalle fumose rassicurazioni diffuse dai suoi sostenitori.

Come dice Roberto Buffagni (dal suo sito  https://threadreaderapp.com/thread/1389615881425244169.html):

La discrezionalità nell’interpretazione delle scriminanti è amplissima. Un quidam o una organizzazione per la difesa di Y ti querela perché hai detto X, per esempio che gli omosessuali non si devono sposare, o non devono poter adottare. Il PM decide se archiviare la querela. Se il querelante ha voce sui media, il PM ci pensa due volte. Se il PM non archivia, vai sotto processo come imputato di un reato che ti può costare sei anni di prigione.

Se va benissimo il giudice scrimina e vieni assolto con formula piena. Intanto, ti sei pagato avvocati e periti e hai passato tre annetti sotto processo, con serie ripercussioni psicologiche e professionali. Un processo penale è sempre una pesante sanzione, per l’imputato

Se va male vieni condannato. Vai in appello, altri soldi per gli avvocati e i periti, altro tempo, altre ripercussioni. Se va bene, la sentenza viene riformata. Sennò, vai in Cassazione. Altro tempo, altri soldi, altre ripercussioni. Se va bene la sentenza viene cassata, se va male passa in giudicato e vai dentro.

Sintesi: se non sei un eroe o un ingenuo ti guardi bene dal parlare in pubblico di tutto ciò che vagamente attiene il ddl Zan, insomma, ti tappi la bocca da solo, che è la teleologia del decreto: le posizioni culturali che esso pretende di difendere c’entrano zero.

Di seguito riporto – sperando che sia a voi utile  –  alcune delle posizioni contrarie rispetto il suddetto DL:

Vittorio SGARBI

Ddl Zan sulla “transomofobia”: disinformazione e ignoranza. Facciamo chiarezza.

A min 9: 02

Perchè devo indurli a pensare a qualcosa a cui loro arrivano quando tu maturi sessualmente arriva a 14 anni (si considera quella la prima maturità sessuale per avere rapporti liberi )? Ecco quello è il momento in cui tu vuoi parlare di qualunque cosa. Prima rischi di influenzare quei giovani di fargli capire che le condizioni sessuali maschio femmina e trans sono assolutamente identiche, che quindi quando devono decidere – ma non decidere consapevolmente ma istintivamente loro orientamento sessuale – possono essere indotti a ritenere che la scelta omosessuale sia assolutamente naturale.  – Se vuoi dire,  per non discriminare, che la coppia può essere formata da due donne o da due uomini, va benissimo. Ma perché deve essere insegnato ai bambini sotto i 14 anni, qualcosa che capiranno solo quando maturano sessualmente? ».

Proteggere i bambini da chi vuole orientarli sessualmente. Se tu insegni a un bambino di 8 anni che essere omosessuale ed eterosessuale è uguale puoi orientarlo

PLATINETTE

«E’ un disegno di legge liberticida. È una legge che discrimina. Non siamo come i panda, a rischio estinzione. Finisce per discriminare. (…) Mi sembra una limitazione della libertà espressiva anche perché è una legge che dovrebbe introdurre nelle scuole il concetto di diversità di genere, inteso come l’unico praticabile. È una legge pretestuosa e discriminante verso altre categorie di persone. Come nei confronti delle donne».

https://www.youtube.com/watch?v=4qTeiv1qzvQ&t=88s

https://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/mauro-coruzzi-alias-platinette-si-scaglia-contro-lobby-non-1875414.html

AURELIO MANCUSO – presidente Arcigay

«È sacrosanto opporsi alle pulsioni omofobe, transfobiche, misogine, abiliste. E eventualmente legiferare in questo senso, ma una malaccorta enumerazione di concetti e termini quali sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere irrigidisce normativamente una discussione ancora del tutto aperta dal punto di vista scientifico, filosofico, politico, simbolico»

https://www.ilgiornale.it/news/cronache/ddl-zan-cos-non-funziona-sinistra-smonta-legge-1944125.html

PIPPO BAUDO

Quanto si prefigge il Ddl Zan è già previsto dalla nostra Costituzione nei primi 12 articoli, quelli fondamentali – tuona senza mezzi termini raggiunto dall’Adnkronos -. Lì si legge chiaramente, al primo comma dell’articolo 3, che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, oltre che di condizioni personali e sociali. Il Ddl Zan è un raddoppio”.

“abbiamo fra le più belle carte costituzionali del mondo. È inutile aggiungere un’altra legge che confonde le cose. La nostra Costituzione è perfetta ed è garantista al massimo. Il Ddl Zan è la complicazione delle cose semplici. La vita che facciamo e, in particolare, la vita che conduciamo in Italia, ci ha dato tutte le marce che ci servono per vivere tutti insieme con tutte le diversità e le mentalità che si possono avere”. .-

https://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/27159517/fedez-pippo-baudo-ddl-zan-durante-discorso-avrei-spento-telecamere.html

Storica femminista IZZO:

«la legge Zan, con un balzo all’indietro, vengono di nuovo ricondotte a uno dei tanti gruppi e sottogruppi che costellano la variamente svantaggiata umanità. Non solo ma con l’uso del termine “identità di genere” si dà alle donne un altro colpo e non da poco. Con questa espressione si intende affermare e legittimare che l’attribuzione dell’identità sessuale di una persona(uomo/donna) si fonda sulla semplice manifestazione della sua volontà soggettiva, indipendentemente dal suo sesso. Per essere chiara: un uomo, con il suo integro apparato genitale, basta che dichiari la sua volontà di essere donna per ottenere tale riconoscimento e vi. Le conseguenze sono davvero paradossali. Uomini transgender possono esigere di usufruire delle pari opportunità, di partecipare alle competizioni femminili, di accedere a luoghi e spazi riservati alle donne. Inoltre, in base al dettato della legge Zan, chiunque rivendicasse la differenza tra una donna di sesso femminile e una donna di gender femminile potrebbe essere accusato di omotransfobia, come accade già nei paesi in cui sono in vigore norme simili. Le cronache ne sono piene. (…) ».

https://www.huffingtonpost.it/entry/perche-temo-lapprovazione-del-ddl-zan-nella-sua-forma-attuale_it_60773237e4b001befb6fed66

Appello di 161 intellettuali di sinistra contro attuale formulazione del DDL ZAN

politici, intellettuali, professionisti e simpatizzanti di Pd e Italia Viva CHIEDONO DI RIVEDERE LA LEGGE

https://www.tempi.it/ddl-zan-omofobi-anche-loro/

https://www.facebook.com/cambiareddlomofobia/

Vescovo Bressanone Bolzano, monsignor Ivo Muser:

“È chiaro! Nessuno va discriminato e quindi l’omofobia non è mai ammessa. Ma la Chiesa ha il diritto e il dovere di fare la sua proposta a partire dalla Scrittura.
Di poter restare fedele alla sua verità, che si voglia o meno sentirla”

https://twitter.com/CathVoicesITA/status/1379680699649818632

Vescovo di Treviso, Michele Tomasi

«…non va che si voglia mischiare il rispetto della dignità di ogni persona con la negazione aprioristica della libertà di visione e di dibattito su cosa è il bene per tutti».

Vescovo di Pavia Mons. Corrado Sanguineti

Ricordo solo un passaggio del Comunicato della CEI: «Non solo non si riscontra alcun vuoto normativo, ma nemmeno lacune che giustifichino l’urgenza di nuove disposizioni. Anzi, un’eventuale introduzione di ulteriori norme incriminatrici rischierebbe di aprire a derive liberticide, per cui – più che sanzionare la discriminazione – si finirebbe col colpire l’espressione di una legittima opinione, come insegna l’esperienza degli ordinamenti di altre Nazioni al cui interno norme simili sono già state introdotte. Per esempio, sottoporre a procedimento penale chi ritiene che la famiglia esiga per essere tale un papà e una mamma – e non

la duplicazione della stessa figura – significherebbe introdurre un reato di opinione. Ciò limita di fatto la libertà personale, le scelte educative, il modo di pensare e di essere, l’esercizio di critica e di dissenso».

http://www.diocesi.pavia.it/2021/03/30/dichiarazione-del-vescovo-di-pavia-sul-ddl-zan-su-omofobia/

CEI

“Esistono già adeguati presìdi per comportamenti violenti o persecutori”

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/06/10/omofobia-cei-contro-nuova-legge-non-serve-rischio-di-derive-liberticide-businarolo-m5s-vescovi-non-si-rendono-conto-della-discriminazione/5830230/

Papa Francesco

mercoledì del 15 aprile 2015: “Io mi domando, se la cosiddetta teoria del gender non sia anche espressione di una frustrazione e di una rassegnazione, che mira a cancellare la differenza sessuale perché non sa più confrontarsi con essa. Sì, rischiamo di fare un passo indietro. La rimozione della differenza, infatti, è il problema, non la soluzione”.

https://www.acistampa.com/story/lideologia-gender-entrera-nelle-scuole-con-linganno-8227

Marcello Pera

La legge Zan sull’omofobia è un altro capitolo del suicidio dell’Occidente (…) Nel corso dell’iter parlamentare è stato introdotto nella legge un emendamento che consente la libera espressione e i convincimenti contrari, proprio per evitare i delitti di opinione. Ma scrivere una cosa simile su un testo equivale a esplicitare che la legge consente quanto garantito dalla Costituzione. (…)

https://www.huffingtonpost.it/entry/marcello-pera-la-legge-zan-sullomofobia-e-un-altro-capitolo-del-suicidio-delloccidente_it_5f8d6e70c5b66ee9a5f1d2a3

senatore Andrea Ostellari (Lega)

“Il decreto Zan ha due cose che non vanno. Primo incide sulla libertà d’espressione. Ho il diritto di dire, e oggi posso farlo, che un bambino ha diritto a un padre e una madre: vorrei continuare a farlo”. “Seconda cosa incide sulla libertà di educazione dei figli: sono previste nel ddl Zan delle ore di insegnamento della teoria gender in tutte le scuole di ordine e grado, quindi anche di bimbi minori di 14 anni”.

https://www.liberoquotidiano.it/video/liberotv/27135676/ddl-zan-ammazza-liberta-andrea-ostellari-lega-arriva-legge.html

Associazione Italiana di Psicologia

Come dimostrato da numerose ricerche scientifiche, pregiudizi, sessismo, stereotipi di genere e omofobia vengono apprese dai bambini sin dai primi anni di vita pertanto, l’Associazione Italiana di Psicologia considera fondamentale fare una corretta educazione che – con le dovute metodologie – affronti anche il tema del genere e dell’orientamento sessuale.

Questo «non significa promuovere un’inesistente “ideologia del gender”, ma fare chiarezza sulle dimensioni costitutive della sessualità e dell’affettività, favorendo una cultura delle differenze e del rispetto della persona umana in tutte le sue dimensioni e mettendo in atto strategie preventive adeguate ed efficaci capaci di contrastare fenomeni come il bullismo omofobico, la discriminazione di genere, il cyberbullismo»

http://www.humantrainer.com/attualita/oms-gender-educazione-sessuale-scuole.html

 Dove la norma è legge, cosa succede?

SPAGNA – Cardinale arcivescovo di Valencia, Antonio Cañizares Llovera

Il caso del cardinale arcivescovo di Valencia, Antonio Cañizares Llovera, è stato archiviato in Spagna nel 2016 ma dopo 2 anni di pocessi. Secondo il giudice, sia l’accusa di «omofobia» mossa dal gruppo Lgbt Lambda che quella di «xenofobia» avanzata dal Network dell’immigrazione spagnola sono infondate. Aveva semplicemente fatto un’omelia sulla famiglia.

https://www.tempi.it/archiviate-le-denunce-contro-il-cardinale-omofobo-canizares/

Gran Bretagna

Difende matrimonio tra uomo e donna: arrestato in pubblico per “affermazioni omofobiche” –

Lo scorso 23 aprile, infatti, il pastore evangelico John Sherwood è stato arrestato mentre predicava in pubblico all’uscita della stazione di Uxbridge a Londra. La polizia è intervenuta sulla base di segnalazioni secondo cui i due stavano diffondendo pubblicamente ‘commenti e affermazioni omofobiche’».

“Non stavo facendo commenti omofobici – si è difeso Scherwood – stavo solo definendo il matrimonio come una relazione tra un uomo e una donna. Dicevo solo quello che dice la Bibbia, senza ferire o offendere nessuno”.

“Quando la polizia si è avvicinata a me – continua – ho spiegato loro che stavo esercitando la mia libertà religiosa e di coscienza. Sono stato tirato giù con la forza dai gradini e ho subito qualche infortunio al polso e al gomito. Credo di essere stato trattato in modo vergognoso».

https://www.youtube.com/watch?v=MNe8ZdC66jU

fonte: Daily Mail: https://www.dailymail.co.uk/news/article-9521123/Moment-police-arrest-elderly-preacher-71-street-quoting-homophobic-statements-Bible.html

UK, donna licenziata per tweet contro il transgenderismo

Maya Forstater, consulente fiscale, viene licenziata per aver twittato che «gli uomini non possono trasformarsi in donne». Lei fa ricorso appellandosi all’Equality Act contro le discriminazioni, ma il giudice di primo grado le dà torto, ritenendo che nel suo caso la libertà di opinione non valga. Una vicenda istruttiva anche per gli italiani alle prese con il Ddl Zan e l’illusorio emendamento «salva idee». (art.4) .

https://lanuovabq.it/it/licenziata-perche-no-trans-e-con-una-legge-alla-zan

Germania

Licenziato allenatore dell’Hertha Berlino: si era espresso in una intervista contro i matrimoni tra omosessuali.
L’Hertha Berlino, squadra della Bundesliga tedesca, ha licenziato in aprile l’ungherese Zsolt Petry, allenatore dei portieri, per un’intervista in cui aveva detto che “l’Europa è un continente cristiano” e difeso la famiglia naturale.

https://hungarytoday.hu/foreign-ministry-summon-german-diplomat-hungarian-coach-petry-dismissal/

La madre di una bambina di appena 8 anni si è opposta al laboratorio sul gender fluid proposto dalla scuola e dopo gli insulti è stata costretta a cambiare istituto ai suoi figli

https://www.ilgiornale.it/news/cronache/dice-no-gender-classe-insultata-e-etichettata-omofoba-1905153.html

Finlandia

l’ex ministro degli Interni sta subendo un processo per omofobia e rischia 2 anni di carcere. L’accusa è di aver pubblicato su twitter un brano della Bibbia  opponendosi alla chiesa luterana che ha sponsorizzato il gay pride:

https://www.sabinopaciolla.com/ex-ministro-finlandese-rischia-due-anni-di-carcere-per-aver-twittato-un-versetto-della-bibbia/

https://www.catholicnewsagency.com/news/247477/finnish-mp-faces-criminal-charges-after-tweeting-bible-verse 

USA

21 parile 2021 – Biden vuole obbligare i medici obiettori a eseguire interventi per i transgender

https://www.dailywire.com/news/biden-moves-to-force-doctors-to-perform-transgender-surgeries-against-objections?inf_contact_key=957762958388b48ad8a892b34622ee441b0a3f0fd3ee5d9b43fb34c6613498d7

Per il governo le scuole che non fanno competere i ragazzi nello sport femminile violano la legge.

https://www.christianheadlines.com/contributors/michael-foust/schools-are-breaking-the-law-by-not-allowing-boys-on-girls-teams-says-biden-justice-dept.html?inf_contact_key=190a336d2a3b3960025000eb6be0bf2ccc0558ed5d4c28cbfab114022b1ec50d

Canada

Sei mesi di carcere al padre che si oppose al “cambio di sesso” della figlia minorenne

https://thepostmillennial.com/father-sentenced-to-6-months-for-violating-gag-order-about-childs-medical-gender-transition

ONU

L’ONU sostiene i bambini che condividono il proprio materiale sessuale su Internet

Un documento ufficiale delle Nazioni Unite sostiene canali specifici per lo scambio di immagini e video di natura sessuale tra minori. “I canali dovrebbero essere creati per consentire ai bambini di chiedere consiglio e assistenza riguardo ai contenuti sessualmente espliciti autogenerati”.

https://www.actuall.com/familia/la-onu-apoya-que-los-ninos-intercambien-material-sexual-propio-en-internet/

L’agenda ONU e la Convenzione di Istanbul, sponsorizza il progetto “Gender School – Affrontare la violenza di genere” – che si pone come obiettivo generale educare gli studenti e le studentesse alla parità di genere ed al contrasto della violenza attraverso una combinazione articolata di azioni di comunicazione didattica, di educazione e formazione e di sensibilizzazione socio-culturale.

https://www.genderschool.it/wp-content/uploads/2020/02/Report.pdf


 Educazione gender e omofobia a scuola

L’educazione sessuale a scuola in Europa prevede come linea guida della UE la possibilità di sviluppare discorsi sulla parità di genere. I corsi finalizzati all’ esercizio della sessualità sembra dividere i Paesi europei in due gruppi, come spiega il documento Standard per l’educazione sessuale in Europa elaborato nel 2013 dal Centro Federale per l’Educazione alla Salute tedesco (BZgA) per conto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Al primo gruppo appartengono i Paesi scandinavi, il Benelux (Belgio, Olanda, Lussemburgo), la Francia e la Germania, nei quali l’educazione sessuale svolta nelle scuole è giudicata «sufficiente o buona». Al secondo gruppo appartengono la Polonia, nelle cui scuole si evita qualsivoglia argomento connesso alla sessualità, e i Paesi mediterranei, Spagna, Grecia e Italia, i cui programmi scolastici sono in questo campo «carenti o inesistenti».

Tra questi la Svezia è uno dei paesi più all’ ‘avanguardia’

La sex och samlevnadsundervisning (impronunciabile traduzione di “educazione sessuale”) è praticata già dal lontano1955 in tutte le scuole, variamente declinata secondo gli indirizzi, ma obbligatoria per tutti i ragazzi dopo i 12-13 anni.

A partire dal 2008 la Svezia ha affiancato all’educazione sessuale specifici programmi finalizzati alla parità di genere nel mondo dei bambini. Finora nessun Paese ha osato tanto.

Ne è un esempio il Nicolaigarden, un asilo pubblico di Stoccolma che dal 2012 ha introdotto il pronome neutro hen in luogo di lui (han) o lei (hon), e che propone ai bambini racconti i cui protagonisti sono genitori single, figli adottivi o coppie dello stesso sesso, invitando le bambine a non interessarsi solo alle cucine giocattolo e i bambini a non entusiasmarsi solo per i mattoncini Lego. Quando un maschio si fa male, gli insegnanti si premurano di confortarlo esattamente come fanno con le bambine. E tutti possono giocare con le bambole, alcune delle quali sono di colore

Scuola

L’educazione gender è stata introdotta a scuola con la ‘buona scuola’ . L’educazione alle pari opportunità e al rispetto delle differenze di genere – introdotta nel piano triennale dell’offerta formativa dal Comma 161 della Riforma scolastica, detta “La Buona Scuola”  – nasconde in realtà l’intenzione di diffondere la “Cultura Gender”.

«Vi parleranno di cose buone come il rispetto, la lotta al bullismo, lotta alla violenza contro le donne e simili.

Parità di genere, educazione all’affettività, parole chiave dietro le quali vogliono nascondere l’indottrinamento all’ideologia gender dicendovi anche che questa non esiste (…)» (Comitato Difendiamo i Nostri Figli)

Queste preoccupazioni si basano su dati reali. Ad esempio le linee guida dell’OMS prevedono questo tipo di istruzione:

fascia 0-4 anni: masturbazione infantile precoce;

fascia 4-6 anni: amore verso persone dello stesso sesso;

fascia 6-9 anni: contraccezione, auto-stimolazione;

fascia 9-12: libera scelta del partner, gravidanza indesiderate.

 


Da Pro Vita su scuole italiane (sui programmi attuali di insegnamento nelle scuole)

I progetti e le iniziative di questo tipo [educazione gender a scuola] , con il pretesto di educare all’uguaglianza e di combattere le discriminazioni, il bullismo, la violenza di genere o i cattivi stereotipi, spesso promuovono: l’equiparazione di ogni orientamento sessuale e di ogni tipo di “famiglia”; la prevalenza dell’ “identità di genere” sul sesso biologico (e la conseguente normalizzazione della transessualità e del transgenderismo); la decostruzione di ogni comportamento o ruolo tipicamente maschile o femminile insinuando che si tratterebbe sempre di arbitrarie imposizioni culturali; la sessualizzazione precoce dei giovani e dei bambini.

https://www.provitaefamiglia.it/media/userfiles/files/dossier-gender-maggio1-2021.pdf

 

patrizioricci by @vietatoparlare

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