In Siria , fin dall’inizio della rivolta, abbiamo subito un bombardamento di slogan, il cui scopo principale era si sintetizzare la situazione per il pubblico mondiale, ma vendendo contemporaneamente al pubblico una visione chiara e semplificata su chi fossero i cattivi e chi i buoni.
Slogan come “manifestazioni pacifiche” e “ribelli moderati” e ” Regime alawita” e affermazioni quali ” Manifestazioni represse nel sangue dal governo ” hanno fatto si che milioni di persone nel mondo, si facessero un idea precisa della situazione.
In altri articoli abbiamo gia mostrato, soprattutto con prove video, come tali manifestazioni non fossero pacifiche (http://https://suriyayahabibati.wordpress.com/2017/01/17/nidal-janud-linciato-a-banyas-perche-alawita-da-quelli-che-il-mondo-definiva-pacifici-manifestanti-11042011/ )o tale regime non fosse definibile come Alawita, ma soprattutto abbiamo messo in rilievo , molte delle ridicole semplificazioni e delle bufale, che il Main Stream ha prodotto (http://https://suriyayahabibati.wordpress.com/2017/01/31/bufale-disinformazione-e-superficialita/
In questo pezzo, faremo invece una breve panoramica su un altro tipo di manifestazioni, quelle che vedono cittadini protestare contro i miliziani nei terrirotri da loro controllati, che vedono i miliziani usare le armi contro la folla, e cittadini di villaggi della campagna di Idlib, totalmente sunniti, scendere in strada chiedendo agli islamisti di andarsene, cantando slogan Pro Assad.
Soltanto negli ultimi tempi i cittadini di Kafr Nbula, un paesone tra la regione di Idlib e la regione di Hama, sono scesi in piazza contro i miliziani di Arhar al sham, chiedendo il loro ritiro dalla cittadina. Questo paese è stato più volte teatro di aspri combattimenti, e lo scorso anno passò di mano 3 volte nel giro di 72 ore.
Ultimamente è saldamente in mano ai militanti islamici, che si sono anche allargati verso l’interno di Hama, e viene sfruttato come retrovia e base di appoggio, per scatenare le offensive verso le zone controllate dal governo (http://https://www.almasdarnews.com/article/civilians-take-arms-chase-islamist-rebels-town-northern-hama-videos/
3 settimane fa i cittadini, probabilmente temendo di vedere poi il loro paese nuovamente bombardato dall aviazione, hanno protestato contro i militanti che si assemblavano in loco, per iniziare un’offensiva. La protesta è stata repressa nel sangue, 3 civili almeno sono morti, e altri 20 feriti, gli stessi abitanti hanno però risposto al fuoco, con armi leggere, contro i militanti di Arhar al Sham.
https://mobile.twitter.com/TheDaneChris/status/830601643246886912?ref_src=twsrc%5Etfw
Secondo alcune fonti, i cittadini vorrebbero entrare nel progetto di riconciliazione che ha toccato decine di villaggi in tutta la Siria, ma ne’ sono impediti dagli islamisti, chiamati dalla stampa, moderati.
Ancora più eclatante è quello che invece e successo nel villaggio di Tramla il 27/02/2017, cioè pochi giorni fa.
I cittadini sono scesi in piazza contro i gruppi islamisti, chiedendo loro di andarsene e cantando slogan pro Assad, tra i quali il famoso Birrah Buddam nafdiki Bashar, ovvero daremo il sangue e la vita per Bashar http://https://mobile.almasdarnews.com/article/civilians-rebel-held-idlib-chant-support-assad-video/
Se si pensa che stiamo parlando di un villaggio sunnita, che oltretutto non patisce nemmeno rappresaglie in quanto non è considerato una base strategica delle milizie, la vicenda dovrebbe far riflettere molto i giornalisti del mondo libero, ma sembra che essi non tengano in conto ciò che non viene divulgato dagli uffici stampa dell’opposizione siriana o dal Pentagono, nemmeno quando questi fatti sono filmati e provati, e provocano editti delle milizie con minacce pubbliche nei loro canali, di perseguire chiunque scenda in piazza cantando slogan pro governo.
Che i Media del mondo libero, omettano qualunque notizia contraddica la loro narrativa, fatta di ribelli moderati, pacifici manifestanti repressi nel sangue dal governo e cittadini di Aleppo uccisi da Assad e Putin, lo abbiamo constatato anche lo scorso inverno, in Aleppo, quando centinaia di persone scesero in piazza contro i miliziani, che non permettevano loro né la fuga attraverso i corridoi, né di usufruire gratuitamente degli aiuti umanitari, rivenduti a caro prezzo dalle fazioni, e donati soltanto a miliziani e familiari.
Quella manifestazione venne repressa nel sangue dai ribelli moderati, e ovviamente nessun Media del mondo libero, ha pensato di divulgarla, anche qui, nonostante filmati e testimonianze https://southfront.org/terrorists-shoot-dead-protesters-civilians-in-aleppo-27-killed-40-wounded-video/
Qualcosa solamente è stato pubblicato On Line da Off Guardian, che si è sforzato di riprendere alcuni filmati amatoriali girati con gli iphone , dagli stessi Aleppini, ma Bana ha taciuto, così come CNN, Repubblica, BBC e il Ghota della libera informazione occidentale http://https://off-guardian.org/2016/11/15/east-aleppo-civilians-accuse-rebel-leaders-of-corruption-storm-aid-center-videos/
http://https://mobile.twitter.com/TheDaneChris/status/798527849539969024/video/1
http://https://t.co/sRuH3So7iy
D’altro canto l’informazione non solo ha ignorato ciò che faceva comodo ignorare in Siria, usando a convenienza la scusa di notizie che non potevano essere “Verificate in maniera indipendente” (affermazione che raramente si legge verso accuse senza uno straccio di prova mosse dall’opposizione), ma ha anche ignorato quello che succedeva sotto le loro stesse finestre.
Sentire infatti siriani residenti in America cantare ” Dio benedica l’esercito” (Allah ayn Yajsh ), come ad esempio a New York, qualche riflessione, avrebbe dovuto produrla nella stampa.
In New York, non soltanto ci sono state parecchie manifestazioni di siriani Pro Assad, ma quando queste manifestazioni si sono affiancate a quelle dei sostenitori della rivoluzione, i più numerosi erano sempre i pro governo, e i più violenti i pro rivoluzione, che con bandiere e cittadini turchi o sauditi, tentavano di attuare la ormai nota ” Moderata opposizione” anche sulla quinta strada