Numerosi studi clinici pubblicati sulle più prestigiose riviste scientifiche hanno detto chiaramente dell’incidenza di particolari patologie sui vaccinati (vedi dati EMA, QUI), tra cui spicca la miocardite.
Il problema era noto da tempo alla stessa AIFA, che però definiva la problematica come rara, valutando l’incidenza di un caso su 10.000. Successivamente però è emerso che gli effetti avversi per le miocarditi erano ben superiori da quanto riconosciuto dall’AIFA (vedi ad esempio qui https://www.jacc.org/doi/epdf/10.1016/j.jacc.2022.08.799 ). Per la verità alcuni canali di informazione indipendente come ‘Luogo Comune’, Visione TV e altri, già nel 2021 ospitavano nelle loro trasmissioni medici e scienziati che avvisavano non solo sugli effetti a breve termine ma anche a lungo termine, nonché degli effetti di immunodepressione (vedi qui), ma sono stati osteggiati e censurati dai ‘big’ media e dalle istituzioni.
Ma ora sul tema emergono elementi che confliggono sempre più con le tesi sostenute finora nelle campagne ‘informative’ statali. È interessante che TGCOM24, Repubblica e altre fonti di caratura nazionale, riportano che la stessa PFIZER e Moderna riconoscono il problema e se ne occuperanno in uno studio per i prossimi cinque anni (https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/covid-moderna-fa-causa-a-pfizer-e-biontech-per-i-vaccini-a-mrna_53983448-202202k.shtml). Le suddette case farmaceutiche “intraprenderanno studi sulle reazioni avverse a lungo termine legate alla somministrazione dei loro vaccini contro il Covid. In particolare gli studi si concentreranno sulle miocarditi e altre tipologie di infiammazioni o danni cardiaci”. https://www.repubblica.it/salute/2022/11/16/news/covid_pfizer_e_moderna_indagano_sui_rischi_cardiaci_postvaccini-374808099/
Questo accade mentre le istituzioni italiane ed europee perseguono ancora la linea del vaccino salvifico, sostenendo ancora la vaccinazione Rmna come unico rimedio e aprendo all”uso permanente e generalizzato di un lasciapassare vaccinale per muoversi tra stati. I grandi della terra convocatisi al G20 di Bali hanno posto la prima pietra affinché questo accada, sottoscrivendo un primo documento congiunto.
È comunque da riconoscere che a Bali la premier Meloni – a proposito della pandemia – ha detto che affronteremo “le pandemie senza cedere alla tentazione di sacrificare libertà in nome salute“. Naturalmente ha dovuto mitigare questa sua affermazione dicendo anche che “il covid in Italia è in calo grazie ai vaccini”.
Inoltre, a fronte delle critiche della Meloni espresse sulla passata gestione pandemica nel suo discorso di insediamento, il presidente Mattarella ha voluto successivamente condizionare le politiche della coalizione che ha vinto le elezioni (vedi qui e qui). Lo scopo ovviamente è stato difendere l’operato dei passati governi e condizionare il governo in carica, nonostante i dati statistici rivelino una maggiore letalità in Italia rispetto ad altre nazioni ove la campagna vaccinale è stata minore.
Sembra che la pressione del Quirinale, sortisca i suoi effetti, visto che il ministro della salute Schillaci ha comunicato che è in avvio una campagna con spot Tv e radio per spingere la gente a vaccinarsi. Il problema, chiaramente, non è un totale rifiuto delle vaccinazioni – e non stiamo parlando delle vaccinazioni in genere ma di quella Rmna – ma di non aver fatto nulla in materia di prevenzione di uso di farmaci efficaci ed aver adottato linee guida serie invece di ‘vigile attesa e tachipirina’. Inoltre, nulla si è fatto per il potenziamento della sanità pubblica. Mentre i fondi di resilienza per il covid sono soprattutto stati indirizzati ad altro, segno che da parte degli organi sovranazionali si è voluto sfruttare la pandemia per completare un disegno sociale ed economico ben descritto dal Forum di Davos e dalle linee guida agenda 2030 della UE e dell’Onu, che poco hanno a che fare, con l’emergenza sanitaria.
La difficoltà del governo deriva chiaramente non solo dalla fitta battaglia ideologica delle opposizioni, ma anche dal fatto che queste hanno i loro potenti referenti anche a Bruxelles, nell’OMS e nelle più potenti organizzazioni internazionali.
Altre perplessità sorgono per il prolungamento della persecuzione statale verso quei medici infermieri e che si sono opposti alla vaccinazione, la loro sospensione è stata una misura che ha dubbi riferimenti medico – scientifici, mentre i provvedimenti di sospensione hanno una chiara volontà discriminatoria e ricattatoria. Ciò ha trovato il suo culmine che rasenta la paranoia, quando molti esponenti di spicco dell’opposizione hanno sostenuto che non si sarebbero mai fatti curare da un medico non vaccinato.
Vedremo se ora anche i media che hanno sempre sostenuto le linee governative, faranno un passo indietro, visto che essi stessi sono costretti a pubblicare i comunicati della stessa Pfizer.
Naturalmente le case farmaceutiche – come tutte le grandi società quotate in borsa ( non che io lo approvi) – fanno il loro mestiere, che è principalmente quello di assicurare agli investitori ed agli azionisti maggiori profitti. Tuttavia, sin dall’inizio avevano detto chiaramente che i vaccini Rmna erano ancora in fase di sperimentazione. Avevano anche dichiarato di non poter prevedere i danni a lunga distanza, ma la UE ha sollevato loro da ogni conseguenza. A quel punto stava alla politica prendere decisioni responsabili ed aprire un dibattito scientifico. Dopodiché la scorsa settimana Pfizer e Moderna hanno comunicato di aver avviato uno studio per valutare gli effetti a lungo termine che si verificheranno nei prossimi 5 anni (https://www.aslsanluri.it/documenti/6_448_20210111114034.pdf). Questo equivale ad una sperimentazione che avrebbe essere dovuta effettuata prima dell’adozione del farmaco.
È evidente che questo tipo di problematiche sorgono quando gli stati sono rappresentati come da un consiglio di amministrazione, dove non esiste un confine all’influenza di singoli centri di potere che amministrano la cosa pubblica ideologicamente e le istituzioni che dovrebbero agire esclusivamente al servizio della collettività. Per converso, la funzione pubblica è sostituita da una attiva politica maltusiana ‘degenerativa’ e di ‘cancellazione’ in conflitto con la tradizione cristiana, la democrazia, lo stato di diritto, l’etica medica e la salute dei cittadini.
Vpnews
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nota a margine
Miocardite e pericardite solo col mRNA
La miocardite e la pericardite sono delle riconosciute reazioni avverse dell’inoculo di mRNA per proteina spike. Le malattie possono colpire da 10 a 2000 persone circa ogni 100.000 dosi inoculate (con grande variabilità di incidenza secondo la dose di prodotto, l’età, il sesso e il tipo di farmacovigilanza adottata).
I difensori ad oltranza dei vaccini Rmna obiettano che tali malattie si presenterebbero anche come complicazioni della COVID-19.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC9025013/
Questa obiezione però non sembra tener conto che in campo medico vige sempre la considerazione di rischio / beneficio.
Ad esempio, uno studio da Taiwan su 4.928 di 12-18 anni (https://assets.researchsquare.com/files/rs-2198233/v1/0cd718de-866e-4824-a2cf-9d7f37c63cfc.pdf?c=1666970106) (93% maschi). 5 su 4.928 con miocardite o aritmia grave dopo la 2a dose. Gli autori concludono che “è SOLO 1 su 1.000”.
Rispetto al basso rischio COVID nei minori, non userei la parola “solo”.
Da qui la necessità di consultare le statistiche e gli studi scientifici per farsi un’idea esaustiva ed agire di conseguenza, ma mai in campo medico assumere posizioni ideologiche. E mai da parte degli stati che la scienza diventi una dittatura sanitaria che cancelli ogni altra considerazione di tipo etico e spirituale. Solo il dibattito scientifico si adatta alla scienza che, di per sé, è in continua evoluzione.
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