Le truppe russe avanzano verso Kharkov. Nelle ultime ore hanno unificato le teste di ponte ed ora proseguono costituendo un unico fronte unito. Questo semplifica la logistica e rende le manovre meglio ottimizzate.
Vedendo le truppe ucraine dissolversi di fronte all’avanzata russa, favorita anche per la supremazia di artiglieria e aviazione, aumentano i timori di un grande attacco alla città, soprattutto dopo che Vladimir Putin ha sostituito inaspettatamente il ministro della Difesa, come riporta il media tedesco Die Welt.
In modo meschino la parte ucraina ha risposto all’attacco nella regione di confine, lanciando un attacco di ritorsione sul territorio russo dove ha colpito principalmente centri residenziali a Belgorod. Con l’intensificarsi delle tensioni, l’Ucraina affronta una carenza di munizioni ed una carenza di difesa aerea, evidenziando gravi lacune sulla sua capacità di difesa anche per l’assenza di opere difensive, che non ha preventivamente allestito.
A differenza di quanto abbiamo visto negli ultimi mesi, le forze armate russe nella regione Nord, non hanno più un asset difensivo ma hanno posto in essere un asset di attacco che ha conseguito indubbi successi sul terreno, almeno in questa fase iniziale.
Dopo il fallimento della prima fase dell’operazione speciale – con il ritiro da Kiev e da altre regioni – quando gli obiettivi non sono stati raggiunti immediatamente, il successo strategico è stato effettivamente molto limitato. Dall’autunno del 2022, con la controffensiva riuscita delle Forze Armate ucraine e fino al fallimento della controffensiva della primavera-estate 2023, si è discusso seriamente della possibilità di una sconfitta delle forze armate russe, e persino di una potenziale catastrofe che potrebbe portare al collasso della Russia.
In questa situazione, la leadership politico-militare russa ha limitato le operazioni militari al territorio delle “nuove regioni”. Anche dopo vari tentativi russi di sfondare i confini delle regioni di Belgorod e Bryansk, le forze armate russe si sono concentrate sulle regioni precedentemente annesse alla Russia. Nonostante fosse stata suggerita da tempo un’azione su Kharkov, nessuno immaginava lo scenario attuale.
Nel 2022-2023, Mosca ha stabilito il suo obiettivo: liberare le “nuove regioni” e ottenere il riconoscimento dello status quo. Questo obiettivo, tuttavia, era debole ed infatti la parte occidentale ha istituito come meta l’obiettivo di riprendere le regioni ‘occupate’ e la Crimea. Ma la Russia assumendo una postura di rimessa rischiava di portare a una ripresa del conflitto dopo una relativa tregua temporanea con un altro contrattacco ucraino.
Ora, con l’entrata delle truppe russe nella regione di Kharkov, la Russia considera tutta l’Ucraina come un campo di battaglia, questo potrebbe non escludere la riconquista di altre regioni. Per Kiev, questo cambio di paradigma è più preoccupante di qualsiasi successo locale delle forze armate russe.
Se la Russia non avesse fatto questa mossa , la parte occidentale avrebbe perseguito a tutti i costi il proprio obiettivo originario di ricacciare le forze russe dal territorio ucraino, anche distruggendo l’intera popolazione (non è stata mai questa la preoccupazione per l’establishment ucraina).
Ma la nuova offensiva scombina tutte le carte. Dopo la cattura di Glubokoye e Lukyantsev, le truppe russe si fermarono sulle alture vicino a Liptsy. Più avanti c’è una lunga pianura lungo la linea Liptsy-Slobozhanskoye-Borshchevaya e l’accesso all’autostrada per Kharkov. La distanza dalla città è inferiore a 20 chilometri.
Se Kharkov cade, anche Odessa sarà persa. Per questo, l’Ucraina ha sguarnito la difesa di Kerson inviando unità per frenare l’avanzata russa a Kharkov.
Ovviamente, Kharkov, la seconda città dell’Ucraina (fino al 2022 a maggioranza russofona), non cadrà in pochi giorni. È probabile che ci vorranno mesi. Tuttavia, la Russia potrebbe anche decidere di adottare una strategia diversa. In ogni caso, questa mossa ha gettato nel caos la leadership ucraina e ha sconvolto i piani esistenti.
In queste ore possiamo immaginare riunioni ai più alti livelli dei vertici della UE e della Nato.
Secondo l’analista militare Nicolai Lilin questi sono stati gli errori strategici che hanno condotto alla situazione attuale a Kharkov:
Questi errori hanno contribuito significativamente alla situazione disastrosa a Kharkiv, lasciando la città e le sue difese in una condizione di grave insufficienza quando confrontate con l’avanzata russa.
Impatto di Kharkov sul conflitto regionale:
La situazione a Kharkiv non è solo un episodio isolato, ma un indicatore di come la leadership ucraina sia totalmente corrotta. Nicolai Lilein nel suo video dettaglia anche particolari sull’inefficiente uso delle risorse e dei fondi ha impedito la creazione di difese adeguate. Invece di investire in infrastrutture difensive robuste, ci sono state accuse di corruzione e di cattiva gestione che hanno lasciato l’esercito ucraino vulnerabile (per ulteriori dettagli, puoi visualizzare il video di analisi su YouTube).
Secondo Asia News, la finalità dell’attacco russo su Kharkov “ha come obiettivo di costringere l’esercito ucraino a inseguire le unità russe d’invasione. L’idea è di infliggere pesanti perdite all’Ucraina e, se tutto procede come previsto, dividere o addirittura disintegrare l’esercito ucraino. In questo modo, l’obiettivo non è solo conquistare territorio, ma anche distruggere la capacità di resistenza dell’Ucraina. Ci sono molti segnali che indicano che la Russia sta avendo successo in questa operazione”.
Visto che la Russia sta usando neanche i 50.000 uomini a disposizione sul fronte nord, mi pare che questa previsione sia plausibile. Tuttavia in questa fase, è molto difficile fare previsioni accurate.
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