Nova Project su Quora continua a fornire analisi penetranti sulla guerra tra la NATO e l’Ucraina, mettendo in luce come i paesi baltici, in particolare l’Estonia, abbiano improvvisamente assunto un ruolo di primaria importanza all’interno dell’Unione Europea, insieme alla Polonia. In un contesto in cui l’illogicità sembra essere divenuta la norma e la logica viene rigettata e derisa, queste segnalazioni valgono più di interminabili discorsi.
Il Ministero della Difesa dell’Estonia avvisa che i paesi della NATO non dispongono di sistemi di difesa aerea adeguati
“Uno dei problemi che l’Alleanza Nord Atlantica sta affrontando oggi, è la carenza di sistemi di difesa aerea”, ha dichiarato il Ministro della Difesa estone Hanno Pevkur in un’intervista al portale ERR.
Secondo il ministro, il problema è la mancanza di sistemi in grado di abbattere i missili balistici, ed ha sottolineato che questo problema è di primaria importanza e riguarda quasi tutti gli Stati membri della NATO.
Parlando dell’importanza di rafforzare la difesa aerea/missilistica, il capo del Ministero della Difesa estone ha sottolineato che, “l’attuazione della nuova strategia della NATO aumenterà ovviamente il peso sui bilanci della difesa degli Stati membri dell’alleanza”.
“Nei prossimi anni, quindi, l’Estonia dovrà probabilmente spendere fino al 5% del suo PIL per la difesa”.
Il PIL dell’Estonia – 1,34 milioni di abitanti – è di 38,1 miliardi. Quindi il 5% del suo PIL equivale a 1 miliardo e 800 milioni.
Non ce n’è abbastanza nemmeno per comprarsi 2 sistemi IRIS-T.
Ci credo che secondo loro è “Un problema che riguarda tutti”.
Senza contare che il solerte Hanno Pevkur ha dimenticato di ricordarci che gli Stati Uniti, e noialtri vassalli (Italia inclusa) continuano a mandare in Ucraina sia i Patriot e gli IRIS-T esistenti (dove vengono, più o meno regolarmente, distrutti.
Infatti il governo di Kiev è costantemente insoddisfatto del numero di sistemi forniti e chiede insistemente agli “alleati” di aumentare le forniture.
Quindi, sostanzialmente, l’Estonia vorrebbe che comprassimo NOI i sistemi di difesa antiaera che A NOI non servono di sicuro, per poi darli a loro (e agli altri staterelli baltici).
Vi ricordo che “i baltici” sono questa gente qui:
fine citazione
Mentre i potenti giocano con strategie geopolitiche che rischiano di trascinarci verso l’abisso di una guerra diretta e irreversibile, la finitezza dell’esistenza umana e il valore della vita vengono messi in secondo piano. È come se la logica fosse stata sostituita da un’illogicità accettata e persino celebrata.
È fondamentale riflettere su dove ci stiano conducendo queste scelte. L’escalation militare e la corsa agli armamenti servono davvero gli interessi dell’umanità? O stiamo sacrificando vite umane sull’altare di ambizioni politiche ed economiche? In un mondo già afflitto da numerose sfide, dovremmo pensare solo reindirizzare le nostre risorse e la nostra attenzione verso la promozione della pace e la salvaguardia della vita umana.