Lettera di Aleppo n. 33: la Siria dimenticata
Aleppo, 1 luglio 2018
Le notizie dalla Siria sono state accantonate dall’attualità. Il trasferimento dell’ambasciata americana a Gerusalemme, la tragedia dei migranti, le elezioni in alcuni paesi europei, il vertice Trump/Kim-Jong-Un, e la coppa del mondo di calcio sono state, dopo la nostra ultima lettera, la notizia in evidenza per i giornali e i media. Tuttavia, la situazione in Siria continua ad essere molto preoccupante e noi viviamo su un barile di dinamite.
Gli interventi o la presenza di alcuni Paesi sul terreno rendono la situazione molto complessa, il futuro incerto, i negoziati compromessi e aumentano il rischio di una conflagrazione regionale. Gli Stati Uniti con due basi militari e la Francia, illegalmente installati sul territorio di uno Stato sovrano, sono presenti a nord-Est per sostenere le forze curde che occupano buona parte del territorio.
Dall’altra parte, alla fine del gennaio 2018 la Turchia ha invaso il nord-Ovest della Siria per cacciare i gruppi armati curdi ed ora occupa tutta la regione di Afrin. Infine, Israele esegue in totale impunità incursioni aeree sul territorio siriano e sostiene i jihadisti del sud della Siria. Lo stato siriano ha appena lanciato un’offensiva per cacciare gli ultimi gruppi armati ribelli dal sud della Siria, della Regione di Dara’a.
In seguito all’invasione turca della regione di Afrin, 27.000 famiglie composte da 137.000 persone sono fuggite dalle loro città e villaggi. Non hanno portato niente con sè: solo i vestiti che indossavano. Hanno perso tutto: la loro casa, il loro trattore, il loro bestiame, la loro auto… si sono insediati in 11 villaggi e in diversi accampamenti di tende, tra cui «il Campo Shahba», intorno alla piccola città di Tel-Rifaat a 25 km. da Aleppo. Noi, i Maristi blu, non potevamo rimanere indifferenti alle sofferenze di questi nuovi sfollati; abbiamo sentito il loro appello al soccorso (il nostro gruppo non si chiamava forse “L’ Orecchio di Dio” prima che diventassimo i Maristi Blu?). Dopo un periodo di esitazione e di riflessione, temendo per la vita dei nostri volontari, (le forze turche sono a 4-5 km. da Tel-Rifaat), abbiamo deciso di agire: di andare loro incontro, di provare a provvedere ai loro bisogni, di occuparci dei loro figli non scolarizzati, di farci solidali con queste famiglie. E così abbiamo iniziato il progetto e l’avventura “Campo Shahba”.
Con la collaborazione della Mezzaluna Rossa Siriana abbiamo preso in carico le 650 famiglie del villaggio di Kafar Nasseh e soprattutto il Campo Shahba, un campo di 107 tende per 107 famiglie, situato in una pianura nel deserto:
450 bambini che aspettano con impazienza e tanta gioia le nostre visite del mercoledì e della domenica, che ci aspettano all’ingresso del campo e che si riuniscono, in 2 minuti, intorno a noi e ai nostri volontari che li fanno giocare al pallone, disegnare e colorare, ballare, che li educano all’igiene e insegnano loro le basi della scrittura e del calcolo;
110 madri o nonne sono diventate le amiche delle nostre dame volontarie che le riuniscono per ascoltarle, condividere, e consigliarle;
107 famiglie che ci aspettano per avere pacchi alimentari e sanitari, fornelli a gas per la cucina, thermos per conservare l’acqua potabile, pastiglie per sterilizzare l’acqua, ciabatte, vestiti….
Tutto si fa all’aperto, sotto un sole cocente, con 38-40 gradi all’ombra. Abbiamo appena installato una grande tenda, che funge da spazio organizzativo per gli incontri con i bambini e le donne, almeno all’ombra.
Ci andiamo almeno 2 volte a settimana; un’ora e mezza di tragitto e molteplici check-points da attraversare; i 15-20 volontari ad ogni visita sono attesi con il sorriso e la gioia, tanta gratitudine e anche molta attesa. Gli sfollati sono disperati: vogliono tornare a casa o andare ad Aleppo, ma le 2 opzioni sono loro vietate.
Ad Aleppo, la situazione di sicurezza era molto buona dopo l’evacuazione dei gruppi armati e la liberazione di Aleppo dai terroristi di al Nusra. Tuttavia, i mortai lanciati dai ribelli installati ad ovest di Aleppo continuano a cadere quotidianamente su alcuni quartieri periferici. Il 27 giugno abbiamo vissuto la giornata peggiore da 18 mesi: molte granate sono cadute su Aleppo, nei quartieri residenziali, facendo molti morti e feriti. Le schegge hanno persino raggiunto i nostri locali. Uno dei nostri volontari ci ha quasi lasciato la vita.
La vita quotidiana migliora progressivamente con il ripristino dell’erogazione di acqua ed elettricità, anche se razionate, la disponibilità sul mercato di prodotti e merci. Per contro, la situazione economica è ai livelli infimi; il tasso di disoccupazione è molto elevato, il costo della vita è altissimo, i salari sono talmente bassi da non permettere ad una famiglia di vivere degnamente, e gli aleppini, che hanno i mezzi per investire e che erano fuggiti dal paese, non sono tornati. La maggior parte delle famiglie di Aleppo ha sempre bisogno di essere aiutata per vivere e sopravvivere.
Noi Maristi Blu, abbiamo mantenuto la distribuzione dei panieri alimentari e sanitari alle famiglie che abbiamo in carico, ma riteniamo che dopo 6 anni di aiuto queste distribuzioni, un giorno, dovranno fermarsi. Crediamo che la priorità delle priorità sia trovare un lavoro ad ogni persona aiutata. Lavorando, potrà farsi carico dei propri bisogni; essere finalmente indipendente dagli aiuti ricevuti per anni; vivere dignitosamente del proprio lavoro e non pensare più di lasciare il Paese.
Così abbiamo creato il nostro programma “i micro-progetti”: Abbiamo già organizzato 7 sessioni di formazione con 16-20 adulti per sessione. Gli esperti insegnano in 48 ore “come creare il proprio progetto”. Alla fine delle sessioni, i candidati presentano i loro progetti alla giuria che li valuta, fornisce i consigli necessari e sceglie i migliori progetti in termini di fattibilità, redditività e sostenibilità per essere finanziati da noi. Da un anno e mezzo abbiamo già finanziato 50 progetti e permesso a più di 90 famiglie di vivere del loro lavoro.
Il nostro progetto “Heart Made”, dove le donne trasformano abiti fuori moda in pezzi unici molto apprezzati, dà lavoro a 11 madri di famiglia.
Il nostro altro progetto “Marie” per la confezione di indumenti di cotone per neonati fa vivere 24 famiglie.
Vi avevamo annunciato, nell’ultima lettera, la prossima pubblicazione della nostra opera, “Le Lettere di Aleppo”. Si tratta di una raccolta di tutte le nostre lettere scritte dall’inizio della guerra da frère Georges e me, arricchito di estratti d’interviste, di articoli di stampa e testi scritti dall’ uno o dall’altro. La nostra opera è stata finalmente pubblicata dalle edizioni “L’Harmattan”. Potete acquistarlo o ordinarlo nelle librerie o online sui siti della FNAC, Amazon o l’Harmattan. Vi invitiamo ad acquistarlo, a leggerlo o a regalarlo; ci auguriamo che la nostra testimonianza possa raggiungere il maggior numero di persone possibile; il giornale “La Croix” l’ha appena selezionato tra i quattro libri, sul Medio Oriente, che bisogna assolutamente leggere quest’estate (La Croix, supplemento di giovedì 28 giugno).
Tutti i nostri progetti continuano grazie alla vostra solidarietà e ai vostri doni. L’aiuto all’alloggio delle famiglie sfollate, la distribuzione dei panieri alimentari e sanitari, la distribuzione mensile di latte a 3000 lattanti e bambini di età inferiore ai 11 anni…. e soprattutto il nostro programma medico che con il progetto “Camp Shahba” e il programma “Micro-progetti” citati in precedenza, è uno dei 3 programmi prioritari dei Maristi Blu. Sì, la gente ha bisogno di sostegno finanziario per le cure mediche o i loro interventi chirurgici e il nostro dovere è di aiutarli.
Riguardo poi ai nostri progetti educativi, alcuni sono in pausa estiva come “Imparare a crescere” e “Voglio imparare” per i bambini dai 3 ai 7 anni.
Il “MIT” (per la formazione degli adulti), “Skill school” (per l’accompagnamento degli adolescenti), “L’ eradicazione dell’analfabetismo”, l’insegnamento del cucito (taglio e cucito) e delle lingue (Progetto Speranza), proseguono i loro compiti pedagogici. Abbiamo appena concluso un ciclo di sessioni di 4 mesi per la “formazione e lo sviluppo della donna”. 80 donne di età superiore ai 30 anni e 80 ragazze di età inferiore ai 30 anni, ne hanno beneficiato. Dopo una pausa in luglio e agosto, speriamo che il ciclo riprenda con altri beneficiari. Nel frattempo organizziamo incontri di formazione e di accompagnamento per le ragazze che hanno tra i 12 e i 15 anni.
Ecco, in breve, le nostre notizie. Proseguiamo la nostra missione, che consiste nel “vivere la solidarietà con i più poveri per alleviarne le sofferenze, sviluppare l’umano e seminare la speranza. ”
Spero che questa “lettera di Aleppo n. 33” vi troverà, cari amici, in buona salute e vi auguro buone vacanze estive.
Nabil Antaki, per i Maristi Blu
PER SOSTENERE IL PROGETTO ‘EMERGENZA SFOLLATI DI AFRIN’ , la ONLUS ITALIANA AIULAS IN COLLABORAZIONE CON I MARISTI BLU DI ALEPPO promuove una raccolta di fondi destinati all’acquisto di beni di prima necessità per le famiglie sfollate da Afrin che vivono nel Campo Shahba . Qui il link per tutti i dettagli su come inviare un contributo :
https://www.aiulas.org/i-nostri-progetti/emergenza-sfollati-di-afrin/
fonte Ora Pro Siria