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Libertà, stato e società: ognuno di noi è libero (dentro di sé), ma tutti insieme siamo privati ​​della libertà

Quello fatto dal premier austriaco, in fondo, è lo stesso ragionamento che fanno anche i leader francese, tedesco e italiano: ti ho dato l’opportunità di scegliere ma siccome non hai preso la decisione giusta, sono costretto ad obbligarti. (vedi qui)

In Austria, il cancelliere Alexander Schallenberg lo ha dichiarato all’emittente pubblica ORF. “Mi dispiace dover fare questo passo drastico”, ha detto Schallenberg, secondo l’Associated Press.

Al termine dei 10 giorni di confinamento nazionale, ai cittadini non vaccinati sarà comunque vietato l’ingresso in determinati luoghi pubblici.

E così si è giustificato: “Non siamo stati in grado di convincere abbastanza persone a farsi vaccinare. Per troppo tempo, io e altri abbiamo pensato che saremmo riusciti a convincere le persone a farsi vaccinare “.

In merito è condivisibile in pieno il giudizio che ho appena letto su una pubblicazione online, “Aubedigitale“:

(…) Sì. Schallenberg crede nella libertà, motivo per cui ti ha dato l’opportunità di scegliere.

Ma quando non hai scelto il percorso giusto per te, ha deciso che era ora che prendesse la decisione per te.

Libertà non significa che ti sia permesso di prendere le tue decisioni su quando lasciare la tua casa o cosa iniettare nel tuo corpo. La libertà è una questione di responsabilità e ognuno nella società ha la responsabilità di fare ciò che il governo gli dice di fare.

L’unico modo per sconfiggere questo virus è rinchiudere periodicamente le persone nelle loro case ogni inverno per sempre, e anche intrappolare le persone in una griglia di controllo tecnologico, monitorando ogni loro mossa, per distruggere completamente l’economia trasferendo tutta la ricchezza a un’élite di minoranza (soprattutto a Natale per schiacciare artigiani e piccole imprese) e istituire un governo mondiale per trasformare il pianeta in una gigantesca palla di ghiaccio.

Scusate i mendicanti

Ovviamente il ragionamento del cancelliere è una contraddizione in termini, addirittura grottesco: la società è una cosa separata dallo stato. La società deve controllare lo stato, non viceversa in merito alle libertà costituzionali. Per molti versi, la società è anche l’opposto dello Stato: criticare, vigilare sul rispetto dei principi, per tutto il tempo insoddisfatto delle autorità, è una sua libertà garantita.

La società è composta da molti movimenti civili, organizzazioni non governative, sindacati indipendenti, associazioni professionali, ecc. E non sono una copertura, un sostituto dello stato, che mette in evidenza prevedibili “approvazioni”. Sono invece il vero cuore dello stato.

Lo stato è dispotico quando per lui non c’è società sul proprio territorio, ma ci sono solo “soggetti”.

Questa è la tendenza ma a questo pericolo occorre che una società viva. Se lo stato è percepito dalla maggioranza della popolazione in modo critico, come un pericolo costante, questo stato diventa in qualche modo migliore, più umano e più conveniente per le persone. Ma laddove questo non accade, lo stato è così. Dispotico ed irragionevole con i sudditi.

Ovviamente questo dovrebbe saperlo molto bene la Chiesa e , allo stesso modo, dovrebbero saperlo i movimenti, le associazioni, soprattutto chi fino a pochi anni fa diceva “più società meno stato”.

Scusate questo insight, ma capite? Qui non c’entra la vaccinazione, che non è Dio, Qui c’entra l’arroganza e un modo improprio di gestire il potere.

Questo comportamento non è cominciato oggi, è stato reso visibile con il ribaltamento delle elezioni ed ora siamo molto lontani da quel punto.

Oggi a che punto siamo? Oggi, in primo luogo, ci sono principi politici generali, la Costituzione. In secondo luogo, c’è un potere che con una mano preserva questi principi, ma con l’altra li viola costantemente.

Terzo: c’è una società che prende costantemente il potere per mano.

Con una situazione del genere, qualsiasi attributo esterno al potere – indipendenza dei tribunali, sistema multipartitico, libertà di parola, l’uguaglianza formale davanti alla legge, una qualche rappresentazione degli interessi dei diversi gruppi – è semplicemente impossibile.

Perciò oggi quello che dovrebbe essere la società, è percepito dallo stato come pericolo e dopo un ultimatum di libertà, si giustifica dicendo che i cittadini non hanno saputo esercitare la libertà.

Tuttavia, questo metodo sembra più un ultimatum che l’assicurare la libertà. soprattutto quando non esistono certezze in merito alla strada da seguire. Perché la strada da seguire non ha dato buoni risultati a fronte di una spesa molto pesante.

Quindi, in definitiva, la libertà è stata sottratta a tutti; ove viene detto a taluni che, siccome non hanno fatto la scelta giusta, ora saranno obbligati a farla.

Vp News

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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