L’inchiesta della magistratura sulla #pandemia# a Bergamo non risponderà alle domande cruciali

Nella città di Bergamo, in dieci anni i decessi sono stati di circa 200 persone al mese (162 almeno a giugno 2016, 270 massimo a gennaio 2017), poi all’improvviso dal 1° marzo al 26 marzo 2020, 881 persone. Ciò che si desume è che Il coronavirus non è stata una “comune influenza”. Come si evince dai due grafici grafici predisposti dall’Eco di Bergamo, nessuna “epidemia influenzale” negli ultimi dieci anni ha inflitto alla città di Bergamo esiti così devastanti.

Tuttavia, chi ha una mente aperta ed un pensiero critico, avrà notato che a fronte di questa evidenza, i provvedimenti delle autorità italiane sono stati viziati da 4 punti fondamentali: 1) misure di lockdown dubbia efficacia; 2) imposizione di una sola cura rispetto ad un’altra; 3) rifiuto del dibattito pubblico e scientifico; 4) sospensione dei fondamentali diritti costituzionali.

Il dato sanitario e l’esigenza di salvaguardia della persona integrale, sono stati messi in secondo piano e strumentalizzati al servizio di un progetto globale chiamato “Grande Reset”, che non è altro che un mostruoso progetto di costruzione negativa, a vantaggio di alcuni ‘appaltatori’. Chi vuole potrà approfondire autonomamente questa questione: c’è una vasta documentazione in rete, corroborata da studi pubblicati sulle più importanti riviste scientifiche.

Potremmo sintetizzare così il “Grande Reset”: nel completo fallimento dell’attuale modello di sviluppo (insistentemente tenuto a galla dalle autorità), per mantenere la famigerata “stabilità”, le elite hanno scelto il terrore come argomento ultimo. La paura viene usata per accelerare l’eliminazione del modello precedente e del sistema sociale corrispondente ad esso, a favore di un nuovo (caratterizzato da un inumano modello di sviluppo). Quindi, potremmo dire che il terrore ha un carattere progettuale. se il progetto comincerà a fallire, aspettiamoci che il terrore sarà ancora più caotico e non sistematico. Nelle condizioni che vedo attualmente, credo che siamo già in questo contesto.

Quindi va da sé che una seria indagine investigativa dovrebbe indagare sugli argomenti sopraesposti.

Per questo, sono molto perplesso nel vedere che la magistratura sta procedendo esattamente sullo stesso solco tracciato dal cosiddetto ‘comitato tecnico di esperti’ che ha tacitato parte della comunità scientifica, sostituendosi in toto alla politica. Ancor più chiaramente: gli inquirenti non si sono dati l’obiettivo di appurare di evidenziare tutta la verità, ma di occuparsi di ‘lana caprina’, ovvero di valutare se le misure adottate dalle autorità (Fontana e Conte ed altri) a Bergamo durante la pandemia abbiano peccato di un insufficiente rigore

Quindi questa è una inchiesta che, nella migliore delle ipotesi, lascerà tutto come prima; mentre nella peggiore delle ipotesi legittimerà nel futuro le autorità ad adottare misure ancora più draconiane di quelle messe in campo (ordine pubblico repressivo e sospensione dei diritti costituzionali).

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