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L’Iran apre a Biden mentre Trump preparerebbe altre sanzioni contro Teheran

La pubblicazione israeliana al Quds riferisce che oggi Hassan Rouhani ha affermato, che il suo paese ” è pronto a collaborare con il presidente eletto degli Stati Uniti Joe Biden”:

[su_quote cite=”Al Quds” url=”http://www.alquds.com/articles/1605090132736153700/”]Riteniamo che l’atmosfera sia pronta per stabilire relazioni più strette e migliori con tutti i paesi amici”, ha detto l’agenzia di stampa della Repubblica islamica dell’Iran (IRNA), riferendosi alle elezioni presidenziali americane, aggiungendo che “il problema dell’attuale amministrazione americana è che non era sufficientemente consapevole della politica internazionale”.[/su_quote]

Inoltre, Touhani ha accennato che spera che sia ripreso l’accordo nucleare e cessino le sanzioni:

[su_quote cite=”Al Quds” url=”http://www.alquds.com/articles/1605090132736153700/”]La politica dell’Iran si basa sul rispetto dei diritti dei popoli e sulla fine dell’unilateralismo … Questa politica che la Repubblica islamica dell’Iran ha adottato ieri la seguirà oggi e domani, e spetta all’amministrazione americana avvicinarsi a queste politiche o allontanarsi da esse.

Il nostro obiettivo è sollevare il peso delle sanzioni americane dalle spalle del popolo iraniano … e questo obiettivo è in linea con gli interessi nazionali. L’Iran è pronto a condurre negoziati con gli Stati Uniti, a condizione che Biden torni all’accordo nucleare del 2015 e revochi le sanzioni imposte dall’attuale presidente, Donald TRUMP [/su_quote]

Queste informazioni giungono subito dopo che varie fonti hanno preannunciato che sono in corso da parte dell’amministrazione Trump ulteriori sanzioni pesantissime contro l’Iran.

[su_section border=”3px double #ffe01c” margin=”20px 0″] L’amministrazione Trump, in coordinamento con Israele e diversi stati del Golfo, sta spingendo un piano per imporre una lunga serie di nuove sanzioni all’Iran nelle 10 settimane rimaste fino all’inaugurazione di Joe Biden il 20 gennaio (…)

l’inviato dell’amministrazione Trump per l’Iran Elliott Abrams è arrivato in Israele domenica e ha incontrato il primo ministro Netanyahu e il consigliere per la sicurezza nazionale Meir Ben-Shabbat per discutere del piano di sanzioni.

  • Abrams incontrerà lunedì il ministro della Difesa Benny Gantz e il ministro degli Esteri Gabi Ashkenazi per informarli sul piano. (…)

Perché è importante: l’amministrazione Trump crede che una tale “marea” di sanzioni aumenterà la pressione sugli iraniani e renderà più difficile per l’amministrazione Biden rilanciare l’accordo nucleare del 2015, mi hanno detto le fonti israeliane. (…)

Abrams viaggerà da Israele ad Abu Dhabi e Riyadh per discutere il piano di sanzioni.

  • Gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita sono i due principali alleati che l’amministrazione Trump e il governo israeliano hanno contro l’Iran, ed entrambi sono molto preoccupati per la futura politica iraniana dell’amministrazione Biden.
  • Il segretario di Stato Mike Pompeo arriverà in Israele il 18 novembre, mi dicono funzionari israeliani e statunitensi. Probabilmente Pompeo visiterà anche altri paesi della regione. Il suo viaggio si concentrerà anche sull’ultimo tentativo dell’amministrazione Trump di aumentare la pressione sull’Iran.

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Secondo Cultura e Geopolitica del Medioriente queste sanzioni sarebbero state pensate appositamente per ostacolare ed inibire la presidenza Biden nei confronti dell’Iran.

Se fossero confermate, le ulteriori sanzioni contro l’Iran sarebbero da considerare una bastardata. Esse si sommerebbero a quelle contro la Siria comminate pochi giorni dopo le elezioni presidenziali di novembre e già pubblicate sul sito del  Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti. Ricordo che le sanzioni contro la Siria hanno toccato vari soggetti ed entità , tra cui la produzione di petrolio e la produzione di medicinali, mentre continua invece liberamente la produzione USA al nord della Siria occupata illegalmente.

Ovviamente queste ultime mosse di Trump sono deludenti, anche tra chi come me  – ha considerato la sua presidenza una possibilità di speranza contro i neocon ed il globalismo.

Se le sanzioni contro l’Iran fossero confermate, allora davvero il cerchio si chiuderebbe e la presidenza Trump si ricorderebbe  – per quanto riguarda la politica estera – con molti demeriti e pochissimi meriti.

A questo punto la scusante che “non ha potuto fare di più a causa degli ostacoli frapposti dallo Deep State” non avrebbe più senso, perché qualora questi davvero fossero gli ultimi giorni di presidenza potrebbe fare ‘le cose giuste’ che aspettano da tempo, tra cui appunto la sollevazione delle sanzioni alla Siria e all’Iran.

Noto invece che sta accadendo il contrario. Spero ancora in improbabili colpi di scena ma ormai è come essere aggrappati sul burrone ad un fragile cespuglio. Davvero queste ultime mosse sono senza senso, senza motivazione, senza strategia e da irresponsabili, mosse solo da istintività e vanagloria. A maggior ragione quando è il popolo a soffrire da troppo tempo ormai. Ricordo inoltre che le sanzioni internazionali possono essere comminate solo dall’ONU.

patrizioricci by @vietatoparlare

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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