Un velivolo da ricognizione elettronico Gulfstream G550 CAEW (14° stormo) dell’Aeronautica Militare italiana con il segnale di chiamata PERSEO71 sta attualmente sorvolando la Polonia vicino al confine con la Bielorussia.
Questo tipo di aereo compie radiomisure e trasporto tattico.
Nella stessa area, anche i velivoli REM Bombardier Challenger 650 con nominativo CL60, Boeing E-8C Joint STARS con nominativo REDEYE6 e Boeing RC-135W Rivet Joint con nominativo JAKE11 stanno conducendo ricognizioni:
L’aereo dell’intelligence italiana è apparso per la prima volta nella zona del conflitto russo-ucraino l’8 marzo 2022, giunto da Pratica di Mare, una base aerea a sud di Roma. Questa volta è invece decollato dalla base aerea di Mihail Kogalniceanu (vicino a Costanza, in Romania), il che indica la presenza ed il trasferimento dell’aereo da ricognizione italiano della NATO da una località più vicino all’Ucraina.
L’attività del Gulfstream G550 CAEW italiano consiste nel controllo delle radioassistenze sugli aeroporti militari (Radar, VOR, DME, ILS, TACAN ecc.) per verificarne la validità dei segnali radioelettrici trasmessi, i quali fungono da posto di comando e forniscono ai velivoli le corrette indicazioni nelle fasi di decollo, atterraggio e navigazione ad altri aerei che hanno compiti di bombardamento, ricognizione fotografica e supporto alle forze di terra in guerra.
Il secondo velivolo RER Bombardier Challenger 650 con lo stesso nominativo CL60 sta girando lungo il confine dei paesi baltici con la Bielorussia:
Nel fornire dati di intelligence nell’interesse della NATO e dell’Ucraina, vicino ai confini meridionali e occidentali dell’Ucraina, sono stati notati aerei da ricognizione della NATO, Stati Uniti, Regno Unito, Italia, Turchia e Polonia, ovviamente. È noto che i dati forniti dagli aerei che monitorano il terreno, forniscono preziose informazioni, tra cui i dati delle installazioni, movimenti di truppe e dati telemetrici per colpire. Da notare inoltre che gli aerei di altri paesi non si sono ancora visti.
Interessante. Mentre la Meloni ha parlato a Kiev di difesa. Interessante che mentre la Meloni ha parlato a Kiev di difesa, l’Italia continua a ripetere che non ha premuto lei il grilletto: è stata la Russia. Ma resta il fatto che i paesi della NATO continuano a caricare l’arma dell’Ucraina e ad aiutare a puntarla nella giusta direzione, senza permettere una via d’uscita diplomatica che tenga conto dei motivi per cui il conflitto è iniziato.
Molto, molto di più che semplice aiuto alla ‘difesa’…