Lo stato di necessità giustifica varie cose … ma allora perché si mente sulla costituzione venezuelana!?

Si possono reclamare nuove elezioni perché il popolo soffre per una politica economica mal fatta? Oppure lo si può richiedere a gran voce per uno stato illiberale che annichilisce ogni libertà. Ci troviamo davanti ad una situazione talmente grave che non valgono le procedure convenzionali? Il popolo venezuelano auspica per il proprio paese una insurrezione o un’invasione’? La maggioranza del paese è talmente stufa e disperata che vuole rifiutare la disponibilità di Maduro a negoziare? Sono tutte opzioni.

Sono tutte opzioni possibili e ognuna – naturalmente – gravida di conseguenze. Ma storicamente ci sono casi in cui queste cose sono avvenute. Ma ciò che però non si può fare – come sta avvenendo – è indicare le procedure in corso come legittime sotto il profilo costituzionale. Questo non posso accettarlo.

Mi spiego meglio: la procedura che si è adottata in Venezuela è impropria, illegale. Non sono un giurista … ma so leggere e scrivere. Ho sentito in questi giorni vari video testimonial in cui taluni, asseriscono che Guaidò non si sia autoproclamato presidente ma che tutto ciò che lui ha fatto è ciò che è previsto dalla Costituzione.

Beh, ho letto la Costituzione venezuelana e non ho trovato nessun articolo che prevede quanto sta avvenendo.

Gli articoli in questione sono gli articoli sono il  233, 333 e 350.

Di questi, solo il primo parla dei casi in cui è possibile rimuovere il presidente. Le circostanze in cui questo è possibile, sono quattro: morte; dimissioni; rimozione dall’incarico da parte della  Suprema Corte; disabilità fisica o mentale irreversibile, attestata da una commissione medica nominata dal Suprema Corte con l’approvazione dell’Assemblea nazionale.

Nei casi contemplati, la  Costituzione prevede la rimozione del presidente e la nomina del presidente dell’Assemblea Nazionale come presidente ad Interim con contemporaneo annuncio di nuove elezioni entro 30gg, ma tutto questo è contemplato nei casi citati e nessuno si adatta a quanto sta avvenendo. Tuttavia anche se anche queste condizioni si fossero verificate, Guaidò all’atto della sua proclamazione avrebbe dovuto indire contemporaneamente nuove elezioni entro 30gg.

Come anche voi potete vedere, l’auto proclamazione di Guaidò non è prevista nella casistica dell’articolo 233; che qui riporto integralmente:

[su_quote style=”flat-light”]Il Presidente della Repubblica diventa incapace di svolgere le funzioni a causa di uno dei seguenti eventi: morte; dimissioni; rimozione dall’incarico da parte della  Suprema Corte; disabilità fisica o mentale irreversibile, attestata da una commissione medica nominata dal Suprema Corte con l’approvazione dell’Assemblea nazionale; le dimissioni del suo incarico, riconosciute dall’Assemblea nazionale competente; e richiamo per elezione diretta.
Se un presidente eletto diventa incapace di adempiere ai suoi doveri fino alla sua inaugurazione, le nuove elezioni si terranno con voto universale e diretto nei prossimi 30 giorni. Alla vigilia dell’elezione e dell’inaugurazione del nuovo presidente, i compiti del Presidente della Repubblica sono assunti dal Presidente dell’Assemblea Nazionale.
Se il Presidente della Repubblica diventa incapace di svolgere le sue funzioni nei primi quattro anni di questo mandato costituzionale, le nuove elezioni si terranno a suffragio universale e diretto nei prossimi 30 giorni. Alla vigilia dell’elezione e dell’inaugurazione del nuovo presidente, i compiti del presidente della Repubblica sono assunti dal vicepresidente.
Nei casi sopra descritti, il nuovo presidente deve completare un mandato costituzionale.
Se il presidente diventa incapace di svolgere le sue funzioni negli ultimi due anni del suo mandato costituzionale, il vicepresidente assume i compiti del presidente della Repubblica fino al termine del mandato.[/su_quote]

Di conseguenza, appare chiaro che il presidente in carica, non essendosi ritirato volontariamente, l’art 233 non è applicabile.

Per favore non ragioniamo più nei termini pro o contro. Sfuggiamo dalla logica che se si è comunisti si decide una cosa e se non lo si è, se ne decide un’altra. Lasciamo queste lenti colorate nel caso di ciò che sta avvenendo. Tali giudizi sono legittimi se si pronunciano come linea generale, ognuno ha la propria posizione politica che pensa sia più efficace per rispondere ai bisogni dell’uomo. Ma in questo caso ci troviamo di fronte a qualcos’altro che va esaminato per quello che è.

Questa è la realtà dei fatti. Altrimenti si intraprende una strada che legittima un pericoloso precedente che potrebbe avere infausti esiti. Gli Stati Uniti o forze interne vogliono fare un colpo di stato? Lo facciano. Allora lo si dica e lo si motivi e si cambi la carta delle Nazioni Unite. Ma non si dica che si agisce legittimamente. Non si metta ‘tutte le opzioni sul tavolo‘ come ha detto Trump, perché queste opzioni le abbiamo tutti viste quali sono , comprese le inique sanzioni in corso che affamano solo il popolo più debole.

Decidete voi , io sono stufo di tanta contrapposizione e soprattutto sono stufo di tanta ipocrisia. Non sono certo io a dispiacermi se Maduro se ne andrà.  Non conosco la situazione Venezuelana come altri, quindi se ha inanellato errori su errori e la gente soffre, si cerchi di indire libere elezioni oppure si faccia un governo di salvezza nazionale, se la situazione economica e sociale è così grave.

Si vuol fare una rivoluzione liberale? Allora legittimiamo tutte le proteste verso qualunque potere costituito. Compresa la crisi greca, non dovevano essere represse le proteste dopo l’ iniquo comportamento di Bruxelles.

Quindi pur permanendo una serie di considerazioni da rispettare e valide,  la procedura in atto è alquanto fallace e anomala.  Non sfugge che nella narrazione ci sono dei vuoti, delle zone d’ombra; per esempio, non si capisce come mai le passate elezioni l’opposizione non si sia presentata: le denunce di brogli – che peraltro molte parti negano  – non era possibile prevederle preventivamente.

Evitiamo quindi i singolari testimonial-video che girano sui principali canali TV contenenti dichiarazioni di taluni  che affermano che il deputato Guaidò non è vero che si autoproclamato presidente ma che invece ha seguito una procedura dettata dalla costituzione. Evitiamo le auto-proclamazioni dopo la telefonata di Pence… e questo lo ha detto The Wall Street Journal, non io.

Attualmente sono bloccate tutte le riserve auree detenute in Europa mentre il Venezuela non può vendere alcunché all’estero per via delle sanzioni, inoltre bloccati tutti gli asset di qualunque genere. Sanzionati dagli USA tutti i paesi che commerceranno con il Venezuela.

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