L’OMS vuol rendere obbligatoria l’attuazione dell’agenda transgender in tutto il mondo

Il 18 dicembre 2023, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che diversi potentati globali spingono affinché assuma un potere sopra gli stati stessi, ha annunciato la composizione finale del Gruppo di sviluppo delle linee guida (Guideline Development Group – GDG), incaricato di sviluppare linee guida relative alla salute transgender nel 2024. Le linee guida si concentreranno su 5 aree: fornitura di cure per l’affermazione del genere, formazione medica, politiche sanitarie per l’affermazione del genere, “fornitura di assistenza sanitaria per le persone trans e gender diverse che hanno subito violenza interpersonale basata sui loro bisogni”, nonché “riconoscimento legale dell’identità di genere autodeterminata” 1. Il gruppo si riunirà presso la sede dell’OMS a Ginevra dal 19 al 21 febbraio 2024 per analizzare le informazioni, formulare le linee guida raccomandate e suggerire strategie di attuazione 1

Il seguente articolo, nella mia traduzione,  è di Mediapresse:

L’OMS sta lavorando per l’attuazione legale dell’agenda transgender in tutto il mondo.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha intrapreso un’iniziativa nel luglio dell’anno scorso per sviluppare linee guida riguardanti gli interventi transgender. Questo sforzo, come riportato da C-Fam (Centro per la Famiglia e i Diritti Umani), mira a contrastare la crescente tendenza di divieti e restrizioni relativi a interventi chirurgici e trattamenti farmacologici per transgender, in particolare nei minori. L’obiettivo è promuovere un accesso più ampio e l’utilizzo di servizi sanitari di alta qualità e sensibili alle esigenze delle persone transgender e di genere non conforme. Tra le iniziative dell’OMS, vi è l’educazione e la formazione del personale sanitario per migliorare la comprensione e l’assistenza a queste comunità, nonché il sostegno al riconoscimento legale dell’identità di genere autodeterminata, integrando così i principi transgender nella legislazione.

Bambini in pericolo!

C-Fam, al momento della loro pubblicazione, evidenziò che gli esperti coinvolti nella formulazione di queste linee guida erano unanimemente impegnati a promuovere l’accesso ai costosi protocolli medici transgender, inclusi quelli destinati ai minori. Tra i nomi di spicco vi erano Chris McLahlan, uno psicologo specializzato in trattamenti transgender, Elma de Vries, che ha collaborato con McLahlan nella redazione delle linee guida pro-LGBT della World Professional Association for Transgender Health (WPATH), Cianán Russell di ILGA-Europe, un’organizzazione di lobby LGBT nell’Unione Europea, e Ayouba El Hamri, un attivista transgender. Questo gruppo di esperti non lasciava dubbi sulle intenzioni dell’OMS: stabilire un framework per facilitare l’implementazione legale dell’agenda transgender a livello globale.

Per quanto riguarda l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le situazioni possono sempre evolversi. Il 28 dicembre, Unherd riportò che l’OMS stava per annunciare nuove raccomandazioni, elaborate da esponenti radicali LGBT, tra cui attivisti trans della rete Global Action for Trans Equality (GATE) e almeno un membro con forti legami con l’industria farmaceutica. Tuttavia, in queste discussioni mancava la presenza di voci critiche, medici preoccupati, esperti nello sviluppo infantile e adolescenziale, e specialisti in neurosviluppo.

I peggiori propagandisti dell’ideologia transgender vogliono sequestrare i bambini

Tra gli “esperti” selezionati dall’OMS per le loro linee guida sul transgender, alcuni sono noti per le loro posizioni particolarmente radicali nel movimento. Un esempio è Ashley, docente presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università dell’Alberta, noto anche con il soprannome di “They/Them/That B-tch”. Ashley ha guadagnato riconoscimento come il primo giurista “apertamente transfemminile” della Corte Suprema canadese. Questo attivista transgender ha espresso, in un articolo del 2019 pubblicato su Clinical Child Psychology and Psychiatry, l’opinione che i bloccanti della pubertà dovrebbero essere considerati come trattamento standard per i bambini, anziché permettere che la pubertà proceda naturalmente. Secondo Ashley, che contribuisce attivamente allo sviluppo delle linee guida transgender dell’OMS e alla formazione degli studenti in un prestigioso ateneo canadese, questa pratica dovrebbe essere la norma.

L’uso di bloccanti della pubertà crea una sorta di equilibrio strutturale tra i futuri percorsi ormonali di individui transgender e cisgender. Questi farmaci offrono ai giovani un’ampia gamma di opzioni, poiché impediscono le modifiche corporee indotte sia dal testosterone sia dagli estrogeni. Nonostante ci sia ancora molto da scoprire sugli effetti a lungo termine di questi bloccanti, le evidenze empiriche disponibili e l’esperienza clinica suggeriscono che i rischi associati al loro uso potrebbero essere meno limitanti per i futuri percorsi di vita rispetto agli effetti irreversibili della pubertà naturale.

Vogliono sottoporre tutti i bambini ai bloccanti della pubertà

Questo individuo propone che tutti i bambini, senza distinzioni, debbano essere sottoposti a trattamenti farmacologici per bloccare la pubertà. È preoccupante che l’idea di somministrare a tutti i bambini farmaci con potenziali effetti dannosi non sia stata ritenuta inaccettabile. I bloccanti della pubertà possono influenzare lo sviluppo cerebrale, diminuire la densità ossea e rallentare la crescita. Possono compromettere il raggiungimento del picco di QI, alterare la funzione sessuale, aumentare la viscosità del sangue, quintuplicare il rischio di infarto, accrescere il rischio di diabete, coaguli di sangue e cancro, e possono causare atrofia vaginale.

Gli attivisti transgender potrebbero presto sostenere che le “linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità” appoggiano incondizionatamente ogni obiettivo del movimento transgender, affermando che sia nostro dovere “seguire le indicazioni degli esperti”.

Pierre-Alain Depauw

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