La bufala dell’attacco chimico dell’Esercito di Assad ad Aleppo. Quando un comunicato dei jihadisti diventa “notizia” internazionale da prime time, grazie al rilancio della tv Al Jazeera di proprietà della famiglia regnante qatariota, sponsor del terrorismo internazionale. E nessun giornale o TV che verifichi le fonti. Si grida subito al crimine di guerra, ma si è omesso di dire che la fonte della notizia era un comunicato dei terroristi, ripreso da al Jazeera.
E’ evidente che si tratta di una notizia grave che si sarebbe dovuta opportunamente verificare. Ma così non è stato, anzi è accaduta una cosa davvero sconcertante: TV ed i giornali hanno preso come affidabile il comunicato del coordinamento jihadista Jaish al-Islam, rilanciato di sana pianta dal canale televisivo al Jazeera. Come noto, al Jazeera è di proprietà della famiglia regnante qatariota accusata dagli USA di alimentare il terrorismo internazionale. Non è stata l’unica leggerezza: i media hanno omesso di avvisare il loro pubblico dei pregressi attacchi chimici: ad Aleppo quest’anno si erano verificati già due attacchi chimici, entrambi compiuti però dalle forze ‘rivoluzionarie’ supportate e finanziate dall’occidente e dagli alleati arabi (tra cui il Qatar) e non imputabili all’esercito siriano.
Il primo attacco è avvenuto il 7 aprile, durante il bombardamento del quartiere curdo Sheikh Maqsud. In quell’occasione sono stati utilizzati ordigni al cloro: quattro le persone avvelenate. La differenza è che quella volta il gruppo Jaish al-Islam (gruppo islamista facente parte della coalizione di forze radicali islamicheJaish al Fatah) in un video ha riconosciuto di aver usato armi proibite.
Ma non è stato il solo attacco chimico compiuto dalle milizie anti-Assad. Esiste un altro attacco effettuato con il cloro denunciato dai russi: è del 4 agosto ed è avvenuto in una zona governativa. In questo caso, il bilancio dell’attacco sferrato dai miliziani è stato di 7 morti e 23 feriti.
Riassumendo, i media si sono affidati esclusivamente ad un comunicato del gruppo jihadista Jaish al Fatah ed hanno omesso completamente di citare che esistono altri due altri attacchi compiuti con armi chimiche.
Su questa notizia è intervenuto l’Onu che ha praticamente bollato l’episodio come ‘probabile crimine di guerra’, annunciando l’invio di ispettori (iniziativa mai presa in occasione degli attacchi compiuti dalla parte avversa).
Tanto per condire la notizia con altre bugie, alcuni media hanno attribuito ad Assad l’attacco di Ghouta (Damasco) con gas nervini del 2013. E’ stato del tutto ignorato che su tale episodio, Assad è stato scagionato da numerose inchieste (vedi rapporto Onu, rapporto del Mit, conclusioni Hesh , Huffington Post e inchiesta Insteams) ed addiritura che esistono prove rilevanti che identificano i ribelli come autori del massacro.