Luce sulle ombre: un’analisi dettagliata del Rapporto ONU sugli attacchi a Gaza

In questi giorni, i principali media hanno evidenziato i crimini commessi dalle milizie palestinesi e dai civili palestinesi unitisi a loro durante l’attacco a residenze civili in territorio israeliano e a un rave party.

Ho fatto ricerche spinto da un articolo di Tempi “I seni amputati col taglierino. Così Hamas ha stuprato le donne israeliane” ed in questo post farò riferimento al Report ONU , pubblicato il 4 marzo 2024, intitolato Mission report Official visit of the Office of the SRSG-SVC to Israel and the occupied West Bank 29 January – 14 February 2024 -. Questo rapporto è stato redatto dopo una visita di 17 giorni in Israele dalla Rappresentante Speciale delle Nazioni Unite sulla violenza sessuale nei conflitti, Pramila Patten, e da un team di esperti.

Il rapporto, emesso da una fonte esterna e perciò sostanzialmente indipendente, rappresenta l’analisi più autonoma disponibile fino a questo momento. Esso indaga sugli episodi di violenza sessuale avvenuti durante gli assalti del 7 ottobre 2023 in varie zone attorno a Gaza, inclusi specifici casi di stupro individuale e di gruppo.

In particolare , sulla mutilazione di seni di cui parla il titolo della pubblicazione Tempi, il rapporto non cita specificamente la mutilazione dei seni delle donne come riportato anche da altri media. Tuttavia, descrive casi di violenza sessuale, inclusi casi dove i corpi presentavano parti intime esposte, come seni e genitali, a seguito dell’assenza, dello spostamento o dello strappo dei vestiti​​. Inoltre, si parla di corpi con segni di ferite da arma da fuoco, inclusi a parti intime come i seni e i genitali​​. Queste descrizioni indicano forme estreme di violenza, ma il rapporto sottolinea che, nella maggior parte dei casi, a causa delle ulteriori ferite riscontrate su altre parti del corpo, non è stato possibile stabilire un modello discernibile di mutilazione genitale​​. Nonostante ciò, l’analisi forense dei corpi e delle ferite non ha concluso specificamente riguardo alla mutilazione dei seni.

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Solaris Project” by 1yen is licensed under CC BY-NC-SA 2.0

Riguardo alle violenze compiute da Hamas durante gli attacchi del 7 ottobre 2023, il rapporto comunque evidenzia un uso estensivo di violenza, inclusa la violenza sessuale:

Ecco i punti principali riferiti:

– Attacchi Coordinati: Sono stati segnalati attacchi coordinati da parte di Hamas e altri gruppi armati, inclusi l’Islamic Jihad Palestinese e i Comitati di Resistenza Popolare, con l’uso di un numero senza precedenti di razzi. Questi attacchi hanno preso di mira obiettivi militari e civili, dimostrando una significativa pianificazione e conoscenza dettagliata dei bersagli​​.

– Ondate di Attacchi: Le azioni di Hamas sono state descritte come avvenute in tre ondate cumulative, provocando livelli di violenza devastanti contro obiettivi sia civili che militari. La prima ondata è stata attribuita ai commando di Hamas, la seconda a Hamas insieme ad altre organizzazioni paramilitari palestinesi, e la terza a elementi armati e civili che entravano da Gaza in Israele​​.

– Conseguenze degli Attacchi: Gli attacchi hanno lasciato circa 1.200 persone morte e migliaia ferite. Hamas e altri gruppi armati hanno rapito 253 individui da Israele, inclusi uomini, donne e bambini, sia vivi che morti, con 134 persone che rimangono come ostaggi a Gaza fino a febbraio 2024​​.

– Violenza sessuale contro Ostaggi: Il rapporto sugli eventi del 7 ottobre e sulle conseguenze menziona casi di violenza sessuale legata al conflitto, inclusi stupri di gruppo, in varie località lungo la periferia di Gaza, in territorio israeliano. Dettaglia il ritrovamento di corpi, per lo più di donne, parzialmente o completamente nudi, con segni che potrebbero indicare violenza sessuale. Viene riferito che queste scoperte si basano su informazioni credibili, compresi resoconti di testimoni oculari e testimonianze corroborate, indicando che la violenza sessuale è avvenuta durante gli attacchi​​.

– Mutilazioni -Il rapporto descrive in particolare un caso di mutilazione genitale che ha coinvolto un soldato maschio e diverse soldatesse durante l’attacco alla base militare. Tuttavia, questo caso non ha potuto essere confermato. La revisione delle foto del processo di identificazione di 41 soldati uccisi alla base militare Nahal Oz è stata esaminata dal team della missione. Nonostante l’analisi forense abbia rilevato ferite alle parti intime del corpo, non è stato possibile identificare un modello discernibile di lesioni mirate a queste parti in nessuno dei due sessi. In particolare, 7 soldati (4 uomini e 3 donne) mostravano ferite da arma da fuoco intorno ai genitali e/o ai glutei, insieme a molteplici ferite da arma da fuoco ad altre parti del corpo, come il tronco e le gambe. Pertanto, la revisione non è stata conclusiva riguardo ai modelli di mutilazione genitale​​.

Hamas ha assunto la responsabilità per gli attacchi del 7 ottobre 2023, smentendo però le accuse relative ai danni ai civili, compresa la perpetrazione di stupri. Il rapporto, tuttavia, non ha intrapreso indagini capaci di individuare responsabilità specifiche per tali violazioni tra i diversi gruppi armati, sottolineando la necessità di un’inchiesta esaustiva per attribuzioni precise. Questo implica che alcuni atti di violenza potrebbero essere stati eseguiti anche da gruppi civili autonomi o altre milizie che hanno agito attraverso i passaggi aperti da Hamas.

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Palestinians Collect Belongings from Gaza Ruins” by United Nations Photo is licensed under CC BY-NC-ND 2.0

Violenze da parte di Israele

Il rapporto descrive le seguenti violenze e abusi sui palestinesi commessi dai soldati israeliani:

– Deterioramento dei diritti umani: Segnalazioni di un marcato peggioramento della situazione dei diritti umani nella Cisgiordania occupata, con operazioni di law enforcement avviate dal governo israeliano che hanno portato ad arresti di massa e un aumento della violenza da parte dei coloni. Circa 9000 palestinesi sono stati detenuti dalle autorità israeliane, inclusi 3484 detenuti amministrativi senza processo​​.

– Maltrattamenti durante la detenzione: Gli stakeholder hanno indicato che la detenzione di uomini e donne palestinesi è stata aggravata da presunti casi di trattamenti crudeli, inumani e degradanti, inclusi aumentati casi di varie forme di violenza sessuale sotto forma di perquisizioni corporee invasive, che includono contatti indesiderati con parti intime e svelamento forzato di donne che indossano l’Hijab; percosse, inclusi colpi nelle zone genitali; minacce di stupro contro le donne e minacce di stupro contro i membri femminili della famiglia (mogli, sorelle, figlie) nel caso degli uomini; perquisizioni corporali inappropriate e nudità forzata prolungata dei detenuti, inclusi durante gli interrogatori e il trasferimento ad altre strutture detentive. Sono stati anche sollevati problemi relativi alla presa e circolazione di foto di detenute sui telefoni personali dei soldati e degli investigatori e alla privazione di prodotti per il ciclo mestruale per le donne​​.

– Limitato accesso per le organizzazioni umanitarie indipendenti: Organizzazioni della società civile israeliane e palestinesi hanno riferito che dal 7 ottobre 2023, le autorità detentive hanno limitato severamente l’accesso dei corpi umanitari indipendenti alle strutture di detenzione per monitorare le condizioni di detenzione e affrontare eventuali abusi. Si sono sollevate preoccupazioni riguardo la difficoltà di ottenere informazioni sulle località dei palestinesi di Gaza detenuti in Israele​​.

L’indagine non comprendeva le accuse di genicidio in corso di indagine da parte della Corte internazionale di giustizia (Cig) (vedi qui).

L’obiettivo principale della squadra investigativa era limitato all’esame degli episodi di violenza sessuale avvenuti durante il conflitto, escludendo specificamente l’analisi delle uccisioni di circa 30.000 civili, la distruzione intenzionale delle loro abitazioni, delle moschee e degli ospedali, anche dopo gli sgomberi. Inoltre, esistono prove video che documentano l’uccisione di civili e la mancata assistenza agli sfollati, in violazione delle norme previste dal diritto internazionale umanitario.

Considerazioni 

In definitiva, il documento non è frutto di un’indagine indipendente condotta dall’ONU (in questo caso l’indagine viene effettuata da ispettori di varie nazionalità), bensì di un’ispezione ufficiale effettuata in Israele e nei territori occupati della Cisgiordania. Questa visita aveva lo scopo di verificare le informazioni fornite dalle autorità israeliane e palestinesi. Patten, assieme a un team di nove esperti, ha tenuto 33 incontri con funzionari israeliani e realizzato 34 interviste riservate con sopravvissuti, testimoni, soccorritori e persone precedentemente sequestrate, oltre ad aver analizzato oltre 5.000 fotografie e 50 ore di video relativi agli eventi del 7 ottobre. Ha inoltre incontrato rappresentanti dell’Autorità Palestinese, che amministra la Cisgiordania, membri della società civile, organizzazioni non governative e quattro prigionieri palestinesi di recente liberati da Israele.

Il rapporto evidenzia prove “chiare e convincenti” di “stupri, torture e trattamenti crudeli, inumani e degradanti”, che potrebbero ancora essere in atto nei confronti degli ostaggi. Tuttavia, è stato constatato che alcune denunce di stupro e violenza sessuale erano “infondate”, inclusa una vicenda molto discussa e mediatizzata riguardante una donna incinta presunta vittima di un attacco particolarmente brutale.

In risposta a queste scoperte, Patten ha sollecitato il governo israeliano a consentire all’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani e alla Commissione di inchiesta indipendente, istituita dal Consiglio per i diritti umani, un accesso completo a Gaza per condurre “indagini indipendenti e approfondite su tutte le presunte violazioni”.

Patten ha inoltre enfatizzato l’importanza di mantenere elevati standard di integrità nell’informazione quando si riportano e si gestiscono casi di violenza sessuale. Ha messo in guardia contro il rischio che “retorica incendiaria e titoli sensazionalistici” possano esacerbare le tensioni e che la pressione mediatica o politica possa peggiorare il trauma e la stigmatizzazione dei sopravvissuti su entrambi i fronti.

Queste informazioni derivano dal rapporto delle Nazioni Unite e, pur non pretendendo di offrire un’analisi completa, mirano a fornire un quadro abbastanza chiaro per una valutazione obiettiva. È importante ricordare che, nonostante la gravità degli eventi a Gaza, molti media tendono a essere polarizzati, promuovendo narrative influenzate dalle proprie inclinazioni. In un contesto di conflitto, è comune che le parti in lotta cerchino di influenzare l’opinione pubblica a loro favore, talvolta esagerando o diffondendo informazioni non verificate a fianco di quelle autentiche. Ciò che il report alla fine riporta è che sebbene vi siano stati casi di inaccettabile violenza sessuale, quest’ultima non si configura come violenza di massa. Inoltre, non emergono prove alcune delle forme di brutalità più estrema ampiamente riportate dai media.

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materiali:

France 24: negata la decapitazione di bambini France 24: https://www.france24.com/en/live-news/20231027-israeli-officer-says-he-found-baby-beheaded-in-hamas-attack

WIRED: le autorità israeliane hanno detto di non poter confermare due storie che sono circolate molto su Twitter, che hanno ottenuto particolare risalto sulla stampa italiana: quella su 40 bambini decapitati dal gruppo radicale nei kibbutz assaliti per ore e i casi di stupro di diverse donne durante gli attacchi. https://www.wired.it/article/hamas-bambini-decapitati-kibbutz-israele-storia/

Visionetv: “Tutto ciò che non torna nell’inchiesta del New York Times sugli stupri di massa del 7 ottobre” Assenza di prove, evidenti discrepanze, una narrazione distorta e parziale degli eventi, mancata trasparenza, influenza diretta sulle famiglie delle vittime, pressione sui testimoni, assenza di verifica incrociata delle testimonianze, linguaggio emotivo. Sono queste alcune delle gravissime accuse che sono state mosse al New York Times per l’inchiesta ‘Screams Without Words’: How Hamas Weaponized Sexual Violence on Oct. 7
https://visionetv.it/tutto-cio-che-non-torna-nellinchiesta-del-new-york-times-sugli-stupri-di-massa-del-7-ottobre/

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