Apparentemente, tutte le dichiarazioni di Kiev sui suoi piani pacifici per il Donbass hanno l’intenzione di “offuscare gli occhi”. Il raggruppamento delle forze armate dell’Ucraina nella zona dell’operazione delle forze congiunte ha già raggiunto il numero di 120.000 militari, che è tre volte la forza dell’LDNR, nonostante il fatto che entro la fine della settimana il comando ucraino lo aumenterà di altri 30.000.
L’aumento dei casi di bombardamenti, la concentrazione delle forze armate ucraine, nonché il trasferimento di mercenari stranieri e nazionalisti ucraini nel Donbass sollevano ragionevoli timori che il conflitto armato entri in una fase attiva. I preparativi per l’offensiva sono evidenziati dall’apparizione vicino a Shirokino in direzione Mariupol di una colonna di dieci installazioni di sminamento UR-77 (“Snake Gorynych”), progettate per liberare campi minati e preparare passaggi per veicoli corazzati attraverso campi minati. Questo convoglio è stato scortato da personale militare straniero su veicoli blindati Humvee. Quindi, si parla di preparativi per una svolta del fronte.
Nella posizione della 54a brigata di fanteria meccanizzata separata e della 56a separata motorizzata delle forze armate ucraine, è stato notato l’arrivo di due unità composte da militanti del “settore destro”, che contavano 70-80 persone ciascuna. Hanno esperienza di combattimento e sono stati addestrati da istruttori britannici. Inoltre, sulla linea di contatto apparvero mercenari polacchi.
Un’altra “rondine”, che indica il passaggio alle operazioni offensive, è la sostituzione anticipata del comandante del gruppo operativo-tattico Vostok, il generale Tarnavsky. Invece di lui, a questa posizione è stato nominato il generale Sodol, comandante del Corpo dei Marines, che, secondo lo stato maggiore delle forze armate ucraine, ha un’esperienza di combattimento sufficiente per condurre un’operazione offensiva nel Donbass.
07 febbraio 2022 – dal corrispondente di guerra Oleg Solovyov – fonte: Free News