[su_dropcap style=”default” size=”3″ class=””]A[/su_dropcap]desso si solleveranno i fanatici del dogmatismo scientista con i loro ipse dixit da inquisizione spagnola, che attribuiscono alle riviste e ai certificatori peer reviewing una patente di infallibilità, nonostante, purtroppo, la corruzione in quel campo la faccia da padrona.
Mi fido enormemente di più delle evidenze di migliaia di medici clinici al mondo che hanno sfidato persino un tempio sacro della setta scientista, The Lancet, per difendere un farmaco tanto economico – su cui non potrebbero avere, neanche volendo, il minimo interesse – obbligando la rivista a ritrattare e l’OMS ha riammettere l’uso dell’#idrossiclorochina off-label nelle fasi molto precoci della malattia.
[su_section border=”3px double #ffe01c” margin=”20px 0″]Ma l’Aifa – carrozzone italiano tanto intriso di cultura della morte da passare la pillola abortiva senza ricetta alle minorenni – ancora resiste.
Beh, io dalla novella inquisizione buriona non mi faccio spaventare.[/su_section]
[su_quote]Osserva Pietro Luigi Garavelli, direttore di Malattie infettive dell’ospedale universitario Maggiore della Carità di Novara: “Il Plaquenil si è rivelato efficace nel curare i pazienti nelle fasi inziali della malattia. Mi riferisco ai soggetti che da poco tempo presentano febbre accompagnata da tonsillite e/o tosse secca e/o dispnea e, talvolta, da diarrea. Non altrettanto efficace si è dimostrato nelle fasi più avanzate dell’infezione, quindi in pazienti ricoverati. Insomma, il Plaquenil è valido se somministrato all’inizio e non successivamente. Tra l’altro, sotto controllo del medico è un farmaco maneggevole che ci ha consentito di trattare i pazienti a domicilio, evitandone il ricovero e il tracollo del sistema sanitario. È questa la base del protocollo “Covid a casa” definito nell’alessandrino.
Con la sospensione dell’Aifa è stata tolta un’alternativa.[/su_quote]
Con la sospensione dell’Aifa è stata tolta un’alternativa.[/su_quote]
tramite Sara Fumagalli – FB