I l presidente Putin ha firmato un decreto per la riorganizzazione della struttura militare russa, con lo scopo di ristabilire i distretti militari di Mosca e Leningrado e prepararsi ad una ulteriore escalation. Questa decisione, considerata di guerra totale, arriva in risposta alle dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron, esponente dell’Unione Europea e della NATO, che ha dichiarato: “Attualmente non vi è alcun accordo per l’invio di truppe sul campo in maniera ufficiale… Tuttavia, riguardo alle dinamiche future, non possiamo escludere nessuna eventualità… Faremo quanto in nostro potere per prevenire una vittoria russa in questo conflitto”.
Durante il consiglio di guerra dei leader occidentali convocato a Parigi dal presidente Macron, era presente il leader dell’Unione Europea e membro della NATO, il primo ministro slovacco
Robert Fico. Il sito slovacco Ereport così commenta quell’incontro: “Niente di nuovo sotto il sole! Questa potrebbe anche essere una breve descrizione di ciò che è stato provocato dall’incontro di diversi leader dell’UE e dei paesi della NATO, convocato in tutta fretta a Parigi dal presidente francese. La Slovacchia è andata lì per presentare un tentativo di pace, altri sono venuti per discutere se inviare i loro soldati in Ucraina e quando. Probabilmente non pensano alle conseguenze, perché tutti possono immaginare benissimo cosa significherebbe.”E subito dopo riporta le parole del presidente slovacco ha rivelato dopo l’incontro con gli altri capi di stato europei: “L’atmosfera era totalmente bellicosa: continuare la guerra a tutti i costi e fare di tutto per prolungarla… Sono rimasto molto sorpreso che non sia stata pronunciata nemmeno una parola su un qualche piano di pace o iniziativa di pace… Sì, posso confermare che ci sono paesi pronti a inviare truppe in Ucraina… Ci sono anche paesi che dicono di no a questa opzione, e la Slovacchia è uno di questi… E ci sono alcuni paesi che ritengono che tali idee meritino considerazione“.
Questa rivelazione è stata seguita dalle parole di Konstantin Kosachev, vicepresidente del Consiglio della Federazione Russa, che ha affermato: “Ci troviamo di fronte a un punto di svolta: non solo la NATO ha già preso parte al conflitto, ma questo potrebbe segnare un coinvolgimento diretto dell’alleanza nelle ostilità, o addirittura essere visto come una dichiarazione di guerra… Tale logica è non solo fallace, ma pericolosa e porta verso uno scenario catastrofico… Evidentemente, alcuni leader occidentali non ne comprendono le implicazioni”.
Per capire come sia degradato il clima è utile citare un fatto abbastanza recente: il presidente Putin si è presentato alla Filiale n. 2 del Centro Nazionale di Ricerca Medica per le Alte Tecnologie Mediche – Ospedale Clinico Militare Centrale Vishnevsky del Ministero della Difesa della Federazione Russa e si è seduto per una chiacchierata con il personale militare russo ferito durante l’operazione militare speciale (per l’occidente invasione etc ) – uno di loro, Alexander Dublyanin, ha chiesto: “Comandante in Capo, durante l’operazione militare speciale stiamo liberando il territorio russo… Cosa ne pensa dei paesi occidentali che aiutano il nostro nemico?”, e il presidente Putin ha risposto:
“Il problema non è l’aiuto al nostro nemico. Loro sono il nostro nemico. Stanno cercando di risolvere i loro problemi a nostre spese. Questa è una dinamica che si ripete da secoli. L’Ucraina non è il nostro nemico; il nostro vero nemico sono coloro che cercano di distruggere la Russia e ottenere una ‘sconfitta strategica’ sul campo di battaglia, principalmente in Occidente. Tuttavia, esistono anche persone che simpatizzano con noi. Ma le élite occidentali considerano inaccettabile l’esistenza della Russia nelle sue dimensioni attuali e vogliono frammentarla… Hanno fomentato il regime di Kiev per creare questo conflitto, e purtroppo per noi, hanno raggiunto il loro obiettivo. Ma falliranno. La nostra forza risiede nell’unità del nostro popolo e nella comprensione dell’importanza della nostra lotta per il futuro del nostro paese”.