Uomini giusti ai posti giusti / 18 – di Aldo Maria Valli
Salve a tutti e scusate il ritardo. Eccoci qui di nuovo con la nostra rubrica Uomini giusti ai posti giusti. Che oggi si apre con sua eminenza il cardinale Carlos Osoro Sierra, arcivescovo di Madrid, il quale nella cattedrale di Almudena ha promosso un “concerto interreligioso” con la recita di preghiere cristiane, ebraiche e musulmane. Eseguito anche, narrano le cronache, il Canto in onore di Muhammad, durante il quale alcuni musulmani hanno pure danzato.
Qualche cattolico irreparabilmente ultra-tradizionalista, miope, ipocrita, baciapile, farisaico eccetera ha fatto notare: “Non c’era un altro posto nel quale organizzare il tutto? Proprio nella cattedrale si doveva tenere il concerto con canti e danze da parte dei musulmani?”. Ma sua eminenza non ha ritenuto necessario rispondere. D’altra parte, chi è uomo giusto al posto giusto raramente risponde alle osservazioni critiche.
Da notare che il cardinale Osoro Sierra è tanto più uomo giusto al posto giusto in quanto voluto dal papa in persona, che l’ha scelto per Madrid e fatto cardinale nonostante, diciamo così, una piccola ombra. Sua eminenza nel curriculum inviato in Vaticano si è infatti attribuito ben quattro lauree (filosofia, teologia, scienze ed educazione) attorno alle quali aleggia però un certo mistero, nel senso che non si sa se sono state conseguite o meno.
Proseguiamo.
Il nostro secondo uomo giusto al posto giusto è l’arcivescovo di Reims (Francia), Eric de Moulins-Beaufort, il quale nella sua pagina Facebook si è detto entusiasta della costruzione nella stessa Reims della moschea più grande di Francia, con cupole e altissimo minareto:
“Ieri – ha detto – è stata inaugurata la grande moschea di Reims e sono stato felice di condividere questo momento con i musulmani e i rappresentanti di tutte le religioni”.
“Con me gioiscono i cattolici di Reims”, ha aggiunto sua eccellenza l’arcivescovo non riuscendo a trattenere l’ardore. Ma in realtà non è proprio così. Molti cattolici infatti gli hanno scritto sostenendo di non aver apprezzato per niente la sua presenza all’inaugurazione della moschea. Al che l’arcivescovo ha prontamente replicato, senza nascondere un certo risentimento:
“Mi piacerebbe che gli uomini cattolici inquieti per la presenza dell’Islam nel nostro paese fossero tanto assidui alla Messa e all’Adorazione eucaristica quanto gli uomini che un giovedì sera all’ora di preghiera ho visto nella moschea”.
Bravo! Così parla un uomo giusto al posto giusto. E nei confronti di tutti quelli che lanciano basse insinuazioni (tipo: ma il signor arcivescovo si è mai chiesto perché i fedeli non sono tanto assidui? Non sarà proprio perché hanno un pastore come lui?) si comporta, giustamente, secondo il buon vecchio metodo: non risponde.
E veniamo al vescovo di Bragança Paulista (Brasile), Sérgio Aparecido Colombo, il quale, essendo rappresentante della Chiesa in uscita, ha pensato bene di partecipare a un rito pagano all’esterno della chiesa del Buon Gesù a Vila Bela.
Organizzata dal Consiglio diocesano per l’ecumenismo (composto evidentemente da altri uomini giusti ai posti giusti), l’esibizione è stata assai pittoresca e ha visto il signor vescovo impegnato nel praticare il cosiddetto Candomblé, rito afro-brasiliana legato al vudu, nel corso del quale, anche mediante l’ausilio di rose e colombe, vengono invocati demoni chiamati Orixás.
Autentico uomo giusto al posto giusto, oltre che sopraffino interprete della Chiesa in uscita, il vescovo Colombo ha molti meriti, tra i quali quello di aver espulso dalla sua diocesi una comunità carmelitana maschile di rito antico.
Avanti così! La Chiesa in uscita deve andare fino in fondo!
E chiudiamo con la nostra bella Italia. Più precisamente con una segnalazione che ci giunge da Porto San Giorgio, dove, nella chiesa di San Giorgio e a cura di un reverendo sacerdote cattolico, si è tenuto un incontro, con tanto di canzoni e coro, sulla “vicenda poetica e umana di Fabrizio De Andrè”.
Al che i soliti ultra-tradizionalisti miopi, ipocriti, baciapile, farisaici eccetera sono saltati su e han detto: ma perché in una chiesa?
In particolare, una signora, evidentemente più ultra-tradizionalista, miope, ipocrita, baciapile e farisaica degli altri, non ha resistito e ha scritto al signor vescovo: eccellenza, scusi tanto, ma le sembra proprio il caso di far cantare in chiesa canzoni che dicono cose tipo ”Non intendo cantare la gloria né invocare la grazia o il perdono di chi penso non fu altri che un uomo, come Dio passato alla storia”?
Risposta del vescovo? Non pervenuta. Gli uomini giusti ai posti giusti non hanno tempo da perdere con gli ultra-tradizionalisti, miopi, ipocriti, baciapile e farisaici. La Chiesa in uscita li chiama e loro devono inseguirla!
Alla prossima.
Aldo Maria Valli
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