Magdi Cristiano Allam: né servo encomio né codardo oltraggio

magdi02Autore: Mangiarotti, Don Gabriele  Curatore: Saro, Luisella

Fonte: CulturaCattolica.it
martedì 26 marzo 2013

«Lui folgorante in solio
/ vide il mio genio e tacque; /
quando, con vece assidua,
/ cadde, risorse e giacque,
/ di mille voci al sonito
/ mista la sua non ha: / vergin di servo encomio
/ e di codardo oltraggio, /
sorge or commosso al subito
/ sparir di tanto raggio;
/ e scioglie all’urna un cantico /
che forse non morrà».
(Manzoni, 5 Maggio) Certo, Magdi Cristiano non è Napoleone, e io non ho la presunzione di paragonarmi al grande Manzoni. Ma come risuonano queste parole e questo giudizio leggendo i commenti di tanti (sia sui giornali che – ancor peggio e con più tracotanza – su internet). Servo encomio e codardo oltraggio. Oltraggio ora, dopo la sua scelta di lasciare la Chiesa cattolica, scelta che pur non condivido affatto (glielo ho anche detto, subito).
L’oltraggio di chi non ha mai condiviso la sua conversione; che l’ha da subito letta in una chiave non cristiana. L’oltraggio di chi aspettava solo un suo passo falso, per potersi sentire giustificato nel suo giudizio di condanna. Oltraggio codardo di chi non l’ha mai amato; di chi ora mette tra parentesi il suo nome Cristiano; di chi si sente superiore per una fedeltà, se non ideologica, certo a volte di comodo (perché se i Nuzzi sono gli infami guastafeste di turno, ci sono anche i lacchè dell’establishment ecclesiastico di chi ha sempre ragione – come diceva una canzone di anni fa «chi sta sempre con la ragione e mai col torto»).

Credo che queste parole di Benedetto XVI potrebbero aiutarci a correggere una posizione che in questi momenti si è presentata in molti commenti: «Guardando al passato, alle divisioni che nel corso dei secoli hanno lacerato il Corpo di Cristo, si ha continuamente l’impressione che, in momenti critici in cui la divisione stava nascendo, non è stato fatto il sufficiente da parte dei responsabili della Chiesa per conservare o conquistare la riconciliazione e l’unità; si ha l’impressione che le omissioni nella Chiesa abbiano avuto una loro parte di colpa nel fatto che queste divisioni si siano potute consolidare. Questo sguardo al passato oggi ci impone un obbligo: fare tutti gli sforzi, affinché a tutti quelli che hanno veramente il desiderio dell’unità, sia reso possibile di restare in quest’unità o di ritrovarla nuovamente. Mi viene in mente una frase della Seconda Lettera ai Corinzi, dove Paolo scrive: “La nostra bocca vi ha parlato francamente, Corinzi, e il nostro cuore si è tutto aperto per voi. Non siete davvero allo stretto in noi; è nei vostri cuori invece che siete allo stretto… Rendeteci il contraccambio, aprite anche voi il vostro cuore!” (2 Cor 6,11-13). Paolo lo dice certo in un altro contesto, ma il suo invito può e deve toccare anche noi, proprio in questo tema. Apriamo generosamente il nostro cuore e lasciamo entrare tutto ciò a cui la fede stessa offre spazio.» [Lettera del Santo Padre Benedetto XVI ai vescovi di tutto il mondo per presentare il Motu Proprio “ Summorum Pontificum cura”]
Papa Francesco chiede la carità nei rapporti tra gli uomini, e perché questo non può valere anche per Magdi Cristiano? Nelle parole di molti si raccoglie solo il fastidio per un uomo che non si è mai amato; per un uomo lasciato solo; per un uomo che serviva quando «non era dei nostri», e che non poteva permettersi di esprimere giudizi su ciò di cui solo coloro che si ritenevano esperti potevano parlare. Che disgusto sentire uomini di Chiesa che non hanno mai amato i due grandi Papi che la storia e lo Spirito ci hanno donato, ora farsi paladini dell’ortodossia; difensori di quella Chiesa che hanno seguito solo se/quando esprimeva le loro posizioni.

Il Card. Martini poteva dissentire dall’insegnamento della Chiesa cattolica, Enzo Bianchi può dire quello che gli pare sulle scelte della Chiesa (avendo pure firmato insieme ad altre 62 persone un documento – mai ritrattato – che si poneva in distanza critica di fronte al magistero morale della Chiesa stessa), Melloni può sponsorizzare una lettura del Concilio Vaticano II che contraddice quanto Benedetto XVI afferma continuamente, Mons. Paglia può lodare una legge italiana che introduce surrettiziamente l’incesto (abbiamo usato il termine «sdoganare»), Mons. Giudici può dire che condivide la fede con i mussulmani… e si potrebbe andare avanti, in questa litania del politically correct all’interno di chi conta nella Chiesa, ma Magdi Cristiano Allam non può esprimere giudizi, domande e perplessità su scelte comunque opinabili. E si vede allora con malcelata soddisfazione lo scivolone sconsiderato sulle questioni sessuali. E così lo si mette da parte, lo si isola, lo si lascia solo, aspettando poi l’occasione buona per dire «Io già l’avevo previsto».

  lettera scritta a Il Giornale