Mandato di arresto dalla Procura tedesca: cittadino ucraino accusato di sabotaggio del Nord Stream

La Germania ha emesso un mandato di arresto per uno degli esecutori del sabotaggio del gasdotto Nord Stream nel Mar Baltico, che forniva gas russo a basso prezzo all’Europa, in particolare alla Germania. Mercoledì scorso diversi media tedeschi, in particolare ARD, Süddeutsche Zeitung (SZ) e Die Zeit, hanno riferito che all’inizio di giugno il procuratore generale tedesco Jens Rommel ha emesso il primo mandato di arresto per il principale sospettato dell’attentato, l’ucraino Vladimir Z. (il cognome non è stato diffuso per questioni di ‘privacy’).

Comunque, l’accusato che risiedeva in Polonia, ma non è stato trovato al momento dell’arresto perchè sembra essere tornato in Ucraina.

Gli investigatori tedeschi hanno anche identificato altri due ucraini, un uomo e una donna, che ritengono abbiano agito come subacquei durante gli attacchi, secondo quanto riportato dai rapporti, e si ritiene che siano una coppia sposata che gestisce una scuola di immersioni in Ucraina.”

Come ricorderete, al momento del sabotaggio del gasdotto, il presidente Zelensky aveva affermato che fossero stati i russi. Questa affermazione, oltre a essere illogica (poiché la Russia è stata la prima a subire danni dalla chiusura del gasdotto), è stata oggi smentita da un tribunale tedesco che ha identificato una pista ucraina, almeno per quanto riguarda gli esecutori.

Ora possiamo aspettarci che tutti i vertici dell’UE faranno finta di niente e ci propineranno altre bugie. Ci si deve interrogare sul significato di questa notizia. È risaputo che le indagini di altri paesi confinanti erano state misteriosamente interrotte, mentre il giornalista premio Pulitzer Seymour Hersh aveva pubblicato un reportage investigativo che attribuiva l’ideazione del sabotaggio agli Stati Uniti. Successivamente, sono emersi sempre più elementi che indicano un coinvolgimento dell’Ucraina nell’esecuzione della distruzione del Nord Stream 2.

Seymour Hersh, aveva pubblicato un rapporto dettagliato sul sabotaggio del gasdotto Nord Stream 2 il 7 febbraio 2023, nel quale sostiene che gli Stati Uniti, in collaborazione con la Norvegia, siano stati i principali responsabili dell’attacco. Secondo Hersh, l’operazione sarebbe stata orchestrata dall’amministrazione Biden con l’obiettivo di interrompere l’afflusso di gas russo in Europa, aumentando così la dipendenza energetica dell’Europa dagli Stati Uniti e riducendo l’influenza economica della Russia.

Hersh afferma che l’attacco è stato pianificato per mesi e che la decisione finale è stata presa dopo molteplici discussioni a livello governativo. Nel suo rapporto, egli descrive un’operazione complessa, nella quale i sommozzatori della Marina statunitense, sotto copertura di esercitazioni NATO, avrebbero piazzato esplosivi lungo i gasdotti Nord Stream 1 e 2. Questi esplosivi sarebbero stati poi attivati da un aereo norvegese tramite un segnale sonar.

Il governo statunitense ha smentito categoricamente queste accuse, definendo il rapporto di Hersh “totalmente falso”. Anche le autorità norvegesi hanno negato qualsiasi coinvolgimento. Tuttavia, le affermazioni di Hersh hanno alimentato dibattiti e speculazioni, in particolare perché il giornalista è noto per le sue inchieste su operazioni segrete governative e per aver rivelato in passato verità scomode.

Le indagini successive al sabotaggio del gasdotto Nord Stream ed all’articolo di Hersh, hanno rivelato ulteriori dettagli che suggeriscono un possibile coinvolgimento dell’Ucraina. Uno degli elementi chiave di queste indagini riguarda un yacht chiamato Andromeda, che è stato affittato da un gruppo di sei persone, presumibilmente con legami con l’Ucraina. Questo yacht è stato utilizzato per trasportare gli esecutori del sabotaggio vicino al sito dell’esplosione, avvenuta nel settembre 2022.

Le autorità tedesche hanno scoperto tracce di esplosivi militari a bordo dell’Andromeda, le quali corrispondono ai residui trovati sul gasdotto danneggiato. Inoltre, si è scoperto che le email utilizzate per affittare lo yacht provenivano dall’interno dell’Ucraina. Tra i sospettati, c’era un uomo ucraino di nome Vlodimir Z., che è attualmente oggetto di un mandato di arresto internazionale emesso dalla Germania. Si ritiene che questo individuo, insieme a un piccolo gruppo, abbia eseguito materialmente l’attacco.

Tale sabotaggio fu messo in atto il 26 settembre 2022 ai danni dei due gasdotti più importanti, il “North Stream 1” e il “North Stream 2”, situati nel Mar Baltico. È evidente che i mandanti di quell’atto criminale senza precedenti, che comportò perdite economiche per svariati miliardi e un danno ambientale di portata non meno spaventosa, si erano posti un obiettivo geopolitico e geoeconomico ben preciso: compromettere le infrastrutture che garantivano alla Russia e all’Europa la possibilità di poter intrattenere rapporti reciprocamente vantaggiosi sul piano energetico.

Ameno che non vogliamo adottare in tutte le cose che accadono, anche quelle più evidentemente chiare, l’oblio e la disinformazione, è chiaro ormai ciò che in realtà si sapeva da subito per via indiziaria:  Il sabotaggio dei due principali gasdotti, “Nord Stream 1” e “Nord Stream 2”, avvenuto il 26 settembre 2022 nel Mar Baltico, è stato chiaramente un atto deliberato con fini geopolitici e geoeconomici. Gli autori di questo attacco senza precedenti, che ha causato perdite economiche di miliardi e un grave danno ambientale, avevano l’intento di minare le infrastrutture chiave che permettevano alla Russia e all’Europa di mantenere relazioni energetiche vantaggiose per entrambe le parti. Lo scopo quello di resecare il mutuo vantaggio, i mutui interessi, che spesso mantengono le buone relazioni tra stati.

Ora traete da tutto questo le vostre conclusioni…