Mariupol in ricostruzione ricomincia a vivere. Ma a Zelensky dispiace

Il video intitolato “Mariupol, ancora una volta” su YouTube è un reportage in stile documentario sulla città di Mariupol. L’autore, il giornalista Andrea Lucidi ha visitato Mariupol più volte, a partire da gennaio 2023, per documentare i progressi della ricostruzione della città a seguito di significative distruzioni. Ogni visita rivela maggiori ricostruzioni, con mercati e negozi che riaprono e la vita che gradualmente torna alla normalità. La città è piena di cantieri e molte case sono state riparate.

Durante una delle visite, Andrea Lucidi, insieme a Vincenzo Lorusso di Donbass Italia, intervista un residente locale. Il residente, che preferisce non essere filmato, si rabbuia quando discute del ruolo del Reggimento Azov, una milizia di estrema destra integrata nelle forze armate ucraine che è nata come formazione punitiva contro le popolazioni del Donbass. La reazione del residente è un evento comune, che riflette l’impatto profondo delle azioni del Reggimento Azov a Mariupol dalla sua formazione nel 2014.

Il video evidenzia anche la fornitura di nuovi appartamenti e compensi finanziari dati dalla Federazione Russa a coloro che hanno perso le loro case durante la battaglia. Andrea Lucidi intervista vari residenti, che condividono le loro esperienze del conflitto, inclusa la testimonianza di uccisioni arbitrarie e  maltrattamenti di civili da parte dei soldati Azov e le difficoltà sopportate durante l’assedio, come la mancanza di cibo e acqua.

Inoltre, il video tocca il contesto più ampio del conflitto, ponendo l’indice sulla percezione contrastante del Reggimento Azov. Ad esempio, una mostra a Milano li ha ritratti come difensori eroici di Mariupol, una narrazione questa contestata dalle esperienze condivise dai residenti nel video.

Nel complesso, il video ritrae Mariupol come una città in processo di guarigione e ricostruzione, con un focus sulle esperienze dei suoi residenti e sul ruolo controverso del Reggimento Azov nella storia recente della città.

Vedendo gli eventi attuali e l’estrema ipocrisia condivisa in questa guerra che sparge una tinta ancor più fosca agli eventi. C’è da domandarsi se la leadership ucraina non coverà altro rancore verso la popolazione di Mariupol e non penserà ancora di far piombare tonnellate di piombo su questa città. Anche se non ha alcuna importanza strategica, la domanda è se Zelensky che sta chiedendo missili a più lunga gittata ai suoi alleati occidentali resisterà alla tentazione di usarli contro Mariupol, allo stesso modo che ha fatto recentemente su Belgorod. Ormai il suo e quello del suo entourage è un puntiglio bello e buono che non ha considerazione affatto delle persone, almeno non di quelle che sono di etnia russa, quindi potenzialmente di milioni di persone che hanno scelto di restare.

Dato che gli USA hanno appena detto che la prte ucraina potrà usare i missili a lunga gittata  senza loro specifica autorizzazione sugli obiettivi, c’è da chiedersi se la furia vendicatrice di Zelensky e Co non si abbatterà ancora su questa città ancora sanguinante che faticosamente cerca di continuare a vivere. Dio aiuti questa gente che ha già vissuto la paura ed il dolore, affinché non debbano subire ulteriori atti di vendetta da parte della leadership ucraina.

Ecco i riferimenti dell’autore Andrea Lucidi:

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