Lo scrittore più famoso di Francia in una intervista al Financial Times, afferma: “Non me ne frega niente dell’Ucraina, in realtà ho sempre pensato che fosse in Russia!”
L’autore, afferma: “È l’immigrazione che ha determinato l’ascesa della popolarità dell’estrema destra in Francia negli ultimi vent’anni”.
Immigrazione e il “disprezzo delle élite” verso il popolo: l’autore cita l’esempio del referendum del 2005 sul Trattato costituzionale europeo. Nonostante la vittoria del “no”, la Francia ha comunque ratificato il Trattato di Lisbona. “Sono passati vent’anni, ma la gente non lo ha dimenticato: ci hanno trattato da sciocchi!” ha dichiarato. Ha poi aggiunto: “Scherzare sul popolo può essere pericoloso… Beh, puoi farlo, ma c’è un limite”.
L’autore descrive anche come “inquietante” il ruolo svolto dal Fronte Repubblicano nel contenere l’ascesa del Raggruppamento Nazionale in Parlamento.
Aristocratici e montanari
Secondo Michel Houellebecq, l’élite vede i francesi come dei “bifolchi” — utilizzando l’espressione americana “hillbilly” che rende bene l’idea. Quando gli viene chiesto se apprezza i montanari, risponde: “Sì”, pur ammettendo di non considerarli suoi amici. Aggiunge: “Resto fedele alla mia classe sociale!”. Richiamando l’analisi di Christopher Lasch sulle élite, sostiene che lo storico americano fosse “in anticipo sui tempi”. Prosegue affermando che l’attuale élite è ancora più difficile da rimuovere rispetto alla vecchia aristocrazia: quest’ultima poteva giustificare il proprio potere solo con l’origine familiare, mentre l’élite di oggi si arroga una superiorità intellettuale e morale.
Sulla guerra civile e il multiculturalismo
In merito alle sue precedenti dichiarazioni sul rischio di guerra civile tra musulmani e non musulmani, Houellebecq chiarisce il suo pensiero: “Ci sarà molta violenza”, prevede, “ma non sarà tra musulmani e il resto della popolazione… Fino a poco tempo fa, i migranti provenivano principalmente dal Nord Africa e dall’Africa occidentale. Oggi, però, i paesi d’origine sono più numerosi: Pakistan, Cecenia, Somalia e altri ancora… portano con sé i loro conflitti”. Descrive come la lotta per il controllo del traffico di droga si traduca in conflitti etnici armati, che sfociano in scontri a colpi di mitragliatrice. “Beh, potrebbe andare peggio”, ha aggiunto con un’ironia inquietante, “è ancora difficile procurarsi una mitragliatrice in Francia”.
L’indifferenza verso l’Ucraina
Quando un giornalista gli ha fatto notare che molti britannici sentono una sorta di debito morale verso le loro ex colonie, Houellebecq ha risposto: “In Francia non importa a nessuno, non ci sentiamo in colpa”. Ha sottolineato che la maggior parte dei francesi comuni, come i suoi nonni, non sapevano neppure dell’esistenza delle colonie francesi, con l’eccezione dell’Algeria, una colonia di coloni. I Pied-Noir non perdonarono mai Charles de Gaulle per averli abbandonati. Houellebecq stesso ha vissuto i suoi primi anni in Algeria, prima che il paese ottenesse l’indipendenza.
Questioni internazionali
Passando a temi di politica estera, Houellebecq è più conciso.
Supporta l’elezione di Donald Trump? “Sì, non ha iniziato nessuna nuova guerra”.
E cosa accadrebbe se Trump smettesse di sostenere l’Ucraina? “Sarebbe positivo. Perché dovrebbe importarmi? Quando è scoppiata la guerra, ero sorpreso: credevo che l’Ucraina fosse territorio russo… Dobbiamo lasciare che le cose seguano il loro corso. Gli idealisti umanitari sono un disastro. Non funzionano mai e le loro motivazioni sono sempre discutibili”.
(https://www.lefigaro.fr/international/)
Ha proprio ragione Michel Houellebecq, in realtà nelle preoccupazioni umanitarie delle elites europee non c’è nulla di umanitario.