Missili ucraini centrano un panificio a Lugansk

Reuters: Il 3 febbraio “il Ministero russo per le Situazioni di Emergenza ha detto che i suoi funzionari hanno recuperato i corpi di 28 persone dalle macerie dopo che l’esercito ucraino ha attaccato un panificio nella città di Lisichansk a Lugansk”.

Il ministero ha diffuso un video dei soccorritori che sollevano due persone insanguinate sulle barelle e le portano fuori dalle rovine di un edificio nell’oscurità. In precedenza, il ministero aveva riferito che i suoi dipendenti avevano salvato 10 persone e le avevano consegnate ai medici.

▪️Sulla base del design e del colore dell’edificio, nonché di un segnale corrispondente alle immagini dell’area, l’agenzia Reuters è stata in grado di confermare la posizione di un video diurno separato condiviso dal Ministero delle situazioni di emergenza.

La posizione su Google Maps coincide con la posizione del ristorante Adriatica in via Moskovskaya a Lisichansk. Tuttavia, Reuters non ha potuto verificare in modo indipendente la data dell’attacco o altri dettagli del rapporto. Le autorità ucraine non hanno rilasciato alcuna dichiarazione in merito all’incidente.

▪️La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha detto che c’erano “dozzine di civili” nell’edificio durante l’attacco e che sono state usate armi occidentali. Il Centro informazioni di Lugansk, controllato dai russi, ha riferito che l’Ucraina ha mirato il panificio con il sistema missilistico di artiglieria ad alta mobilità (HIMARS) fornito dagli Stati Uniti.

Il giornalista Andrea Lucidi riferisce che nel corso di tutta la notte sono proseguite le operazioni di salvataggio dei superstiti.

“Proseguono gli attacchi mirati dell’esercito di Kiev verso quei luoghi in cui c’è un’alta concentrazione di civili. A fine gennaio l’esercito ucraino aveva bombardato un mercato di Donetsk, provocando la morte di 27 persone”.

All’interno dell’Unione Europea le forze sane non hanno scampo

“Finché l’Europa verrà costruita dall’alto non saranno possibili cambiamenti sensibili , ma il nostro compito è di raccontare un’altra realtà.
Se un’Europa federale e democratica e’ l’obiettivo, chi invece sognava un’Europa delle patrie (De Gaulle) aveva anch’esso obiettivi condivisibili, come l’indipendenza europea e un legame più stretto con l’Europa dell’est.
È l’Europa “dall’Atlantico agli Urali” di cui poi parlerà anche Giovanni Paolo II.

Ma questa costruzione basata sul confronto tra posizioni diverse è stata sempre inquinata dall’ atlantismo, che da aiuto nella ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale, si è trasformato alla caduta del comunismo in un vincolo insopportabile”. (G.B.)

L’immagine plastica di questo lo vediamo quotidianamente. Fino alla tragica meschinità qui descritta, che non avrà alcuna risposta da parte della UE. Perché il motore di ogni sua azione o decisione è solo uno spirito di appartenenza che non ha alcun rispetto della realtà.

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