Missione delle Nazioni Unite in Afghanistan: la NATO uccide più dei talebani

La missione di assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan (UNAMA), che ha pubblicato il suo rapporto mercoledì,  afferma che sono stati uccisi più civili per mano delle forze di sicurezza locali e delle forze internazionali della NATO che per mano dei militanti talebani e di altre organizzazioni terroristiche. Informazioni maggiori su questo rapporto sono state diffuse dal Guardian , da Associated Press e  da altri media (vedremo se in Italia domani i nostri media nazionali ne parlano).

Il rapporto delle Nazioni Unite incolpa le forze di sicurezza dell’Afghanistan e le forze della NATO per la morte di centinaia di residenti locali. La missione delle Nazioni Unite stima che il numero di civili uccisi sia dalle forze di sicurezza locali sia dalla NATO sia superiore al numero di persone che sono morte a seguito delle azioni dei talebani e di altre organizzazioni estremiste.

In totale, secondo il rapporto della missione, da gennaio a giugno 2019, i talebani e  altre organizzazioni estremiste hanno ucciso 531 persone. Le forze di sicurezza di Kabul, a loro volta, hanno ucciso 403 civili. Mentre le operazioni di repressione delle unità militari della NATO,  hanno causato la morte di 314 persone.

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Quindi il totale dei civili uccisi dalla NATO è di 717 contro 531 uccisi dai talebani. Sono numeri entrambi alti ma la differenza è che il più alto bilancio di vittime causato dalla NATO è prodotto da coloro che formalmente hanno già in mano il paese e che posseggono mezzi materiali e finanziari immensi rispetto ai talebani.

Ad onor del vero, bisogna dire che allo stesso tempo, le vittime civili sono diminuite di quasi un quarto rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il bilancio delle vittime per mano dei terroristi è diminuito del 43%. Si tratta comunque di numeri alti in un paese che dovrebbe essere pacificato ed in cui esiste un governo favorevole all’occidente e democratico. Questo dato dovrebbe far capire che molte volte la riconciliazione nazionale non deriva dalla quantità di ‘democrazia’ offerta.

Comunque, tornando a bomba : gli attacchi aerei hanno ucciso il 14% di tutte le vittime. Circa il 20% è stato vittima di ordigni esplosivi improvvisati installati dai militanti. Un terzo dei civili è morto in scontri a fuoco.

E’ singolare che come giustificazione della violenza eccessiva contestata dall ONU alla NATO, il rappresentante della NATO abbia risposto che il motivo di questo alto numero di vittime a seguito degli attacchi della NATO, è dovuto al fatto che i i talebani usano i civili come scudi umani. Come sappiamo questa giustificazione è la stessa che ha fornito la Russia e l’esercito siriano durante la liberazione di varie località siriane come Aleppo e a Ghouta.
Tuttavia mentre nel caso dell’Afganistan  il report Onu non avrà molta eco mediatica, in Siria la pressione militare NATO, diplomatica disegna l’esercito siriano e la Russia come biechi assassini di civili.
Ovviamente è evidente che in queste due grandi tragedie nazionali vengono adottati  due pesi e due misure diversi . La differenza però è che in primo luogo  la NATO in Afganistan si contrappone a forze nemiche ben inferiori a quelle esistenti in Siria. In secondo luogo, di non poco conto è che in Siria le forze terroriste usano le armi ed equipaggiamenti che la NATO stessa ha  direttamente o indirettamente fornito.[su_spacer]
patrizio ricci by @vietatoparlare
Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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