Molti responsabili religiosi islamici giudicano la trasformazione della chiesa di S. Sofia ad Istanbul un fatto antistorico

Molti cattolici giudicano non sorprendente la trasformazione della basilica di St Sofia in Moschea perché lo era prima che Ataturk ne decidesse la destinazione a museo. Questo è vero ma in realtà la tradizione islamica antica non prevedeva la trasformazione di una chiesa cristiana in moschea.

Il dato storico è che S. Sofia è nata cristiana, è stata costruita dai cristiani e che per quasi 1000 anni è stata aperta al culto cristiano e per 500 anni è stata moschea ottomana.
Allora come mai la trasformazione in museo? Il padre della moderna nazione turca Ataturk l’ha voluta museo perché aveva riconosciuto che S.Sofia è un luogo simbolo sia per la cristianità che per i musulmani. Quindi per stima ed amicizia al mondo laico, qual’era considerato lo stato turco, fece quella scelta.

Perciò la decisione di Erdogan è stata criticata non solo dai leader religiosi cristiani, ma anche da alcuni musulmani arabi che che la giudicano come complotto politico e condannano la conversione del Museo della Basilica di Santa Sofia in una moschea. Alcuni religiosi islamici affermano che la decisione è un atto contrario agli insegnamenti dell’Islam che rispetta il ruolo del culto dei “non musulmani”

Tra questi personaggi cito il consigliere supremo Mufti d’Egitto, Ibrahim Nigm che ha definito ingiusta e pericolosa la decisione del presidente turco Tayyip Erdogan di cambiare lo status di Santa Sofia a Istanbul.
Il significato principale della trasformazione sta nel coronamento del progetto politico “neo-ottomano” di Erdogan, in netta contrapposizione con la laicità della tradizione kemalista inaugurata appunto da Ataturk.
Ataturk voleva l’incontro tra oriente ed occidente e mettere fine a secoli di guerre dell’impero ottomano con i suoi genocidi e le sue guerre di dominio.

Dello stesso avviso anche lo sceicco egiziano Salem Abdel Galil, ex consigliere ministeriale in Egitto che in un’intervista aggiunto particolari religiosi e storici: Salem Abdel Galil ha affermato che è severamente vietato distruggere chiese e altri luoghi di culto secondo gli standard islamici fondamentali, e trasformarli in moschee è inaccettabile. “Se seguiamo il comportamento dei primi musulmani dal tempo del profeta Maometto”, ha spiegato. “Essi hanno escluso la possibilità di adattare i templi di altre religioni alle case di preghiera dei musulmani”. Quando uno dei giusti califfi Omar bin al-Khattab entrò a Gerusalemme, non pregò nella chiesa affinchè che ciò non diventasse una tradizione per altri credenti e non giustificasse la pratica di trasformare le chiese in moschee. “Questo è inaccettabile”, ha ribadito. – Sì, dobbiamo fare affidamento su documenti legali, ma se il tribunale prende tali decisioni di parte, allora si tratta di un errore, a meno che il verdetto del tribunale non si basi su un contratto di vendita dell’edificio della chiesa o su altri accordi tra le parti interessate.

Anche l’Imam Abbas Al-Azhar (ex rettore dell’università di Al-Azhar) ha detto che la tendenza a convertire la chiesa di Santa Sofia in una moschea è incompatibile con l’Islam ed è incompatibile con i suoi insegnamenti tolleranti che rispettano i luoghi di culto di tutte le religioni.

Shoman ha affermato, in dichiarazioni esclusive a ” Sputnik “, che “l’Islam rispetta i luoghi di culto per le diverse religioni e non è lecito convertire la chiesa in una moschea, così come non è lecito convertire la moschea in una chiesa, questo principio è respinto nel pensiero di Al-Azhar e i luoghi di culto devono essere rispettati per tutti i seguaci delle religioni.

Ha anche aggiunto che: “L’Islam rispetta i luoghi di culto per le diverse religioni e non è consentito convertire una chiesa in una moschea, così come non è consentito convertire una moschea in una chiesa (fonte Al Marsd).

Ed ha così continuato: “Ciò che è legato all’Islam è islamico, e ciò che riguarda il cristianesimo è cristiano, e ciò che riguarda l’ebraismo è ebreo, questo comportamento (turco) è provocatorio e incoerente con gli insegnamenti dell’Islam che conoscevamo e applicavamo dal nostro giusto predecessore e che conoscevano loro la loro passione per le santità degli altri e la loro cura”.

Infine – anche se non li cito tutti -, Adam Rabbati, presidente dell’Unione cristiana marocchina, ha affermato che “La Basilica di Santa Sofia è un sito sacro per tutti i cristiani. in un mondo di molteplici credenze, è necessario rispettare i sentimenti religiosi”, sapendo che “alla Turchia non mancano Moschee ” (fonte Al  Maktaba).

Si potrà obiettare che queste posizioni rispecchiano solo una certa parte meno radicale del mondo musulmano, ma non è vero: anche Accademico e ricercatore di storia e civiltà islamica presso la Facoltà di Dar Al Uloom – Università del Cairo, membro dell’Unione dei Fratelli Musulmani ha resa pubblica la sua posizione che è analoga alle precedenti qui riportate (vedi Mugtama):  “La base di questo articolo è la risposta a questa domanda: perché Umar ibn al-Khattab (che fu il secondo califfo islamico dopo Abū Bakr), rifiutò di pregare nella Chiesa della Resurrezione quando conquistò Gerusalemme, mentre Muhammad al-Fateh convertì la Chiesa di Santa Sofia in una moschea quando conquistò Costantinopoli. La risposta è che quello che fece Umar che avrebbe dovuto essere un esempio da seguire”.

A mio avviso quella di Ataturk fu la decisione più giusta, quando decise che quel luogo di culto così caro –  ma anche al centro di lotte e passaggi di mano violenti – fosse un luogo di riconciliazione aperto a tutti che fosse di monito, per aprire un nuovo capitolo nella storia di pace tra gli uomini che tendono a Dio.

@vietatoparlare

altre fonti: AKAZ

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