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mons. Nazzaro Vicario emerito di Aleppo “Rinnovare il gesto di pace del 7 settembre 2013″

Il prossimo 7 settembre ricorre il primo anniversario della Giornata di preghiera e digiuno per la pace in Siria indetta da Papa Francesco. Davanti alla tragica situazione nel Paese, monsignor Giuseppe Nazzaro, Vicario apostolico emerito di Aleppo, in una nota diffusa dal blog “OraproSiria”, invita a fare memoria di quella Giornata “servita – scrive – a scongiurare una guerra di invasione che poteva rivelarsi una catastrofe mondiale.

Vi erano parecchi interessi in gioco, non tutti avrebbero accettato di far tacere le proprie armi permettendo di fare scempio di quello che restava ancora in piedi nella nostra amata terra siriana”.

Ad un anno di distanza, denuncia Nazzaro, “sempre meno i mass media ci parlano della tragedia del popolo siriano, specialmente dei nostri fratelli di fede, e delle città costrette a vivere sotto assedio, di popolazioni che per mesi non hanno acqua, non hanno energia elettrica, perché i nemici di ogni civiltà e diritto umano hanno interrotto le erogazioni, hanno fatto saltare le condotte, l‘acqua è inquinata, molta gente è finita in ormai fatiscenti ospedali che, costretti a subire un embargo, non dispongono più di materiale sanitario”.

fonte Agensir

Nota di Ora Pro Siria :

Cari amici,

mancano soltanto pochi giorni per la commemorazione del primo anniversario di quella fatidica e storica giornata di preghiera mondiale indetta dal nostro Padre Francesco.

Quel giorno memorabile è servito certamente a scongiurare una guerra di invasione che poteva rivelarsi una catastrofe mondiale. Vi erano parecchi interessi in gioco, non tutti avrebbero accettato di far tacere le proprie armi permettendo di fare scempio di quello che restava ancora in piedi nella nostra amata terra siriana: patria del cristianesimo nascente in cui si radicò e si sviluppò e da qui poi si propagò nel mondo intero.

La preghiera voluta dal Padre di tutti, alla quale aderirono uomini e donne di ogni religione, evitò la guerra. L’effetto immediato di quell’accorato appello al Padre celeste ed alla Beata Vergine Maria, probabilmente ci ha illusi. Difatti, sempre meno i mass media ci parlano della tragedia del popolo siriano, specialmente dei nostri fratelli di fede, e delle città costrette a vivere sotto assedio, di popolazioni che per mesi non hanno acqua, non hanno energia elettrica, perchè i nemici di ogni civiltà e diritto umano hanno interrotto le erogazioni, hanno fatto saltare le condotte, l’acqua è inquinata, molta gente è finita in ormai fatiscenti ospedali che, costretti a subire un embargo, non dispongono più di materiale sanitario.
Immaginate voi una città di oltre tre milioni di abitanti come Aleppo, come è stata ridotta. Ai mass media tutto questo non dice più nulla. Si danno le notizie che fanno scalpore al momento, poi anche quelle si lasciano cadere nel silenzio.
Noi non possiamo restare muti, diventando così conniventi, dinanzi a quanto laggiù sta accadendo.
Ci si era illusi, dopo quella giornata di preghiera, che tutto fosse finito. Invece, quel grido non ha fatto altro che far aumentare l’odio vendicativo contro tutti coloro che aspiravano ed aspirano ad una pace e ad una condivisione umana e civile.
Invece no! le bande armate nere hanno iniziato a mettere in pratica ciò che hanno sempre minacciato di fare: tutti devono seguire il loro credo infarcito di rivendicazioni fanatiche, di astio e odio contro tutto e tutti. Da qui, genocidi, massacri di inermi, soprattutto di donne e bambini.
Dinanzi a questa recrudescenza inaudita di odio, soprattutto contro gli innocenti e gli inermi soltanto perchè non sono del loro stesso credo, ho dovuto ricredermi. Questa volta non sono più i belligeranti che si fanno schermo degli innocenti, abbiamo a che fare con gente che al posto del cuore porta un masso di granito. Non si fermano neppure dinanzi alle cose più sacre, tutto ammantato come volontà di Dio clemente e misericordioso, come essi lo invocano iniziando qualsiasi azione.

Cari amici, il 7 settembre si avvicina e forse neppure ce ne stiamo rendendo conto. Invece non possiamo far cadere nell’oblio questa data, storica per noi figli di Dio che vogliamo realmente che la Misericordia del Padre celeste getti uno sguardo su tutti coloro che stanno soffrendo nello spirito e nel corpo.
Che Dio Padre abbia misericordia di quanti sono stati uccisi a causa del Vangelo o, semplicemente, perchè non condividevano e non condividono lo stesso credo dei loro persecutori.
Alziamo al Cielo la nostra voce perchè dia forza e coraggio a quanti ancora si trovano nel pericolo di perdere la vita, i beni materiali, la loro terra …
Alziamo al Cielo la nostra voce perchè il Padre di misericordia e di bontà getti uno sguardo su coloro che, in suo nome, si sono dichiarati carnefici dei propri fratelli ed abbia pietà anche di loro, perchè “non sanno quello che fanno”.

Uniamo i nostri sforzi a quelli di quel gruppo di persone di buona volontà che si propongono la creazione di un movimento per la pace in Siria e che non vogliono che la giornata del 7 settembre di quest’anno 2014 passi sotto silenzio, affinchè il seme gettato dal Padre Francesco l’anno scorso, allora accolto con entusiasmo ed amore, provochi quest’anno lo stesso entusiasmo dandoci i frutti che noi tutti ci auguriamo: Amore, Pace e Fratellanza nel Signore Gesù e nella Vergine Maria.
Siano Loro a benedirci tutti senza alcuna distinzione.

Padre Giuseppe Nazzaro ofm, Vicario Apostolico emerito di Aleppo

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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