Le forze ucraine continuano a tentare di colpire Mosca con l’utilizzo pericoloso di droni. Questa mattina una trentina di droni ucraini hanno cercato di colpire Mosca, ma per la maggior parte sono stati disattivati dalle contromisure elettroniche e abbattuti dal sistema di contraereo di punto Panshir. Probabilmente, è stata la risposta di Kiev al precedente attacco russo su Kiev che ha mirato e distrutto un “centro decisionale di Kiev”. La differenza però è che, nel caso ucraino, sembra che l’obiettivo dei droni ucraini sia stata una zona residenziale della capitale russa, priva di obiettivi militari.
II governo ucraino respinge qualsiasi responsabilità in merito ai raid recenti, tuttavia ritiene che tali azioni aumenteranno in futuro; “Per quanto riguarda gli attacchi: ovviamente siamo contenti di quello che abbiamo visto e prevediamo un aumento del numero dei raid”, ha dichiarato Mykhailo Podolyak, capo dell’ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un’intervista ai media locali. “Ovviamente non abbiamo niente a che fare direttamente con questo”, ha aggiunto.
Molti giornali occidentali cercano di minimizzare, come la Stampa, che così titola il suo servizio: “Rublyovka, droni volano (e cadono) sulla “Beverly Hills” di Mosca: anche a dieci chilometri dalla residenza di Putin. Ecco tutte le case degli oligarchi lì” (se fossero in occidente questi ultimi i media li chiamerebbero non oligarchi ma imprenditori o filantropi, ma bisogna capire: così non avrebbe la stessa accezione).
La verità è che Kiev ha mirato ed attaccato edifici residenziali, non importa chi ci abiti dentro. Questo attacco quindi viola un tacito patto, iniziato e tenuto finora unilateralmente solo da Mosca, visto i quotidiani attacchi a obiettivi residenziali con ogni tipo di arma occidentale che Kiev effettua indiscriminatamente su Donetsk, Lugansk ma anche in territorio russo a Belgorod (in questa località durante la settimana, le formazioni ucraine hanno sparato 158 volte contro 57 insediamenti nella regione.), Kursk ed altre località vicino al confine, fino all’epilogo attuale dell’attacco su Mosca.
Sul canale Telegram Mash è stato condiviso un video girato nella zona occidentale di Mosca, in cui si può udire un rumore che sembra essere quello di un’esplosione. Successivamente ci sono stati diversi scoppi di minor intensità.
Il canale Telegram Baza ha condiviso un altro video non verificato, che a sua volta è stato pubblicato dal canale RT russo. Il video mostra ciò che sembra essere un incidente di un drone nella regione di Mosca:
Le autorità russe hanno ora promesso una risposta all’altezza. La domanda è se sia quella di Kiev una risposta emotiva, perché in questo modo gli obiettivi russi si allargheranno sempre più. Non esiste nessun vantaggio nell’operare in questo modo se non simbolico, ma i gesti ‘simbolici’ lo sono solo perchè non tutti e 30 i droni ucraini hanno raggiunto i rispettivi obiettivi, altrimenti non sarebbe stato un gesto ‘simbolico’ , come ripetono i media occidentali, ma un attacco altamente distruttivo.
Londra approva l’attacco ma Washington prende le distanze
l ministro britannico degli Esteri, James Cleverly, ha affermato che l’Ucraina ha il diritto di difendersi dalla Russia anche fuori dai propri confini, attaccando obiettivi militari per minare la capacità russa di attaccare. Gli Stati Uniti non approvano e non supportano gli attacchi all’interno della Russia e si concentrano invece sulla fornitura di attrezzature e addestramenti per la difesa del territorio ucraino – “Non sosteniamo gli attacchi a Mosca, ci siamo concentrati sul fornire a Kiev le attrezzature e l’addestramento per riconquistare il proprio territorio sovrano”, ha affermato un portavoce un portavoce del Dipartimento di Stato che ha anche detto che tuttavia “la Russia è responsabile della guerra con l’Ucraina”.
“Non c’è dubbio che il regime di Kiev si sia da tempo convertito a veri e propri metodi terroristici. Questo avviene utilizzando gli armamenti che l’Occidente gli fornisce. La dichiarazione dell’Occidente secondo cui le armi fornite non dovrebbero essere usate contro il territorio della Federazione Russa è un’altra menzogna. Le minacce di uccidere i russi sono state pronunciate da molti funzionari del regime di Kiev, tra cui il capo del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale ucraino, il consigliere del capo dell’amministrazione Zelensky e gli ambasciatori ucraini all’estero”, ha detto il ministro degli esteri russo Lavrov commentando l’attacco di droni ucraini a Mosca.
Secondo Lavrov, questo significa che l’Occidente sostiene direttamente il genocidio e insiste sulla famigerata “formula di pace” di Zelensky come l’unica soluzione per la situazione ucraina.
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