Navi da guerra americane e aerei sono già stati schierati per attaccare posizioni sensibili dell’esercito siriane . Ne da notizia il canale televisivo CNN, citando fonti anonime, sostenendo che l’attacco non è stato ancora previsto.
La mobilitazione è avvenuta praticamente sul nulla , a seguito di un twitt del presidente americano Trump che martedì scorso riferiva di un ‘nuovo attacco chimico’ siriano ancora in preparazione.
Secondo gli USA Assad dopo aver sconfitto ISIS e l’opposizione armata, starebbe preparando un attacco chimico dallo stesso aeroporto già bombardato dagli USA per vanificare così i successi raggiunti.
E evidente che la logica è assente.
In proposito, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, mercoledì scorso 28 giugno a Krasnodar, ha espresso la speranza che gli Stati Uniti non creino un pretesto per nuovi attacchi contro le forze del governo siriano, sulla base di una non meglio identificati ‘report di intelligence’ (che spesso in passato si sono rivelati errati o opportunistici NDR).
Lavrov ha detto: “Spero vivamente che questa volta gli Stati Uniti, siano guidati realmente dalla necessità di proteggere la non proliferazione delle armi chimiche e non speculando su una certa ‘intelligence’ segreta (le cui prove non possono essere mostrate) per provocare o creare pretesti un altro duro colpo contro le forze del governo esercito siriano, che combattono contro il terrorismo” (TASS ).
Lavrov ha detto che il segretario di Stato americano Rex Tillerson lo ha chiamato per informarlo sulla preparazione di un imminente attacco chimico di Damasco utilizzando con sostanze tossiche.
Lavrov in una conferenza stampa riferendo sui risultati dei propri colloqui con il ministro degli Esteri tedesco Sigmar Gabriel , ha detto che la reazione russa ad un eventuale attacco degli USA, ” sarà adeguata e proporzionale alla situazione reale che potrebbe presentarsi”.
Intanto anche oggi Israele ha effettuato per la terza volta consecutiva un attacco aereo contro le forze siriane sul Golan. Si tratta del terzo attacco compiuto dalla Air Force israeliana negli ultimi cinque giorni. La scusa come sempre sono stati colpi di mortaio caduti in territorio israeliano. Tel Aviv ha detto più di una volta che la reazione contro attacchi sul suo territorio sarà diretta comunque contro l’esercito siriano, anche se l’offesa fosse condotta dai miliziani anti Assad.
Sembra che la pressione sul governo siriano e sulla Russia sia coordinata. A questo proposito, il governo degli Stati Uniti martedì ha messo in guardia il presidente siriano Bashar al-Assad che lui e il suo esercito “pagheranno un prezzo alto” se sarà effettuato un attacco chimico.
Ma il Segretario alla Difesa Mattis Mercoledì ha comunicato che le autorità siriane hanno deciso di ritirarsi. “Sembra che hanno preso sul serio l’avvertimento,” – ha detto Mattis.
E’ evidente che più di una presa di coscienza, quella del Segretario alla Difesa, sembra una dichiarazione ad uso interno; ossia una mossa del Pentagono per mettere ‘spalle al muro’ altri settori dello Stato. Tuttavia il pericolo rimane: è una pericolosa battaglia a scacchi di ‘finte’ per saggiare l’avversario e morti veri che potrebbe rapidamente portare alla terza guerra mondiale.
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